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Ultimo aggiornamento: 9 giorni fa
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Dazi, l'Ue: "Stiamo facendo la nostra parte, ora tocca agli Usa" | Trump valuta esenzione temporanea dei dazi sulle auto

Il Fondo monetario internazionale: "I rischi geopolitici globali restano elevati, timori sulla stabilità macroeconomica"

Sulla questione dei dazi americani, l'Ue "sta facendo la sua parte, ora è necessario che gli Stati Uniti definiscano la loro posizione". Intanto Donald Trump sta valutando di esentare temporaneamente le case automobilistiche dai dazi per dare loro il tempo di adattare le proprie catene di approvvigionamento e "trasferire le produzioni da Canada e Messico e altri Paesi negli Stati Uniti". I big del settore automotive festeggiano in Borsa. Resta però la minaccia su chip e farmaci, spunta quella ai pomodori messicani, tassati del 21%, mentre la Cina blocca per ritorsione l'export di diversi elementi critici delle terre rare (che cosa sono questi 17 elementi fondamentali per la tecnologia). "L'Ue è pronta a un accordo giusto, inclusa la reciprocità attraverso zero tariffe sui beni industriali. Ma servirà un significativo sforzo da entrambe le parti', ha detto il commissario europeo al Commercio, Sefcovic, dopo un incontro con l'omologo americano Lutnick. L'avvertimento del Fondo monetario internazionale: "I rischi geopolitici globali restano elevati, sollevando timori sul loro potenziale impatto sulla stabilità macroeconomica".

La Commissione Ue "non è disponibile a compromessi sulla salute e il benessere dei cittadini europei", mettendo in discussione gli standard Ue di qualità del settore agroalimentare; questa per la Commissione è "una linea rossa": gli standard agroalimentari "non sono parte del negoziato" con l'amministrazione Usa sui dazi, così come non ne fa parte "la regolamentazione Ue sulla tecnologia e il mercato digitali". Lo hanno sottolineato oggi a Bruxelles i portavoce della Commissione europea Arianna Podestà e Olof Gill.

Il tour nel sud-est asiatico di Xi Jinping è per il presidente cinese "l'occasione per fregare gli Stati Uniti". Così Donald Trump ha commentato parlando con i giornalisti alla Casa Bianca il viaggio di Xi in Vietnam, Malesia e Cambogia. 

Donald Trump assicura "permessi rapidi" alla aziende che vogliono trasferirsi negli Stati Uniti ed "essere parte dell'età dell'oro". Il presidente sul suo social Truth afferma: "Nvidia si è impegnata a investire 500 miliardi di dollari per realizzare i supercomputer per l'intelligenza artificiale solamente negli Stati Uniti. E' una bella notizia. Tutti i permessi necessari saranno rilasciati rapidamente a Nvidia e a tutte le altre società che si impegnano a essere parte dell'età dell'oro".

Sulla questione dazi "abbiamo creato una finestra temporale di 90 giorni e siamo solo al secondo, quindi concediamoci un po' di tempo". Lo ha detto il portavoce della Commissione europea per il Commercio, Olof Gill.

"L'Ue sta facendo la sua parte. Ora è necessario che gli Stati Uniti definiscano la loro posizione. Come in ogni negoziato, questa deve essere una strada a doppio senso, un impegno a doppio senso, con entrambe le parti che portano qualcosa al tavolo". Lo rende noto Olof Gill, portavoce della Commissione Ue, in merito alla missione del commissario Maros Sefcovic negli Usa. 

Nel corso degli incontri del commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, sul tavolo sono stati posti "la nostra offerta di lavorare per ottenere tariffe reciproche zero per zero per tutti i beni industriali, comprese le automobili, il tema della sovraccapacità globale nei settori dell'acciaio e dell'alluminio, la resilienza delle nostre catene di approvvigionamento nei semiconduttori e nei prodotti farmaceutici". Lo rende noto un portavoce della Commissione Ue, sottolineando che Bruxelles "continuerà ad affrontare questi colloqui in modo costruttivo".

La Cina ha ordinato alle sue compagnie aeree di non accettare ulteriori consegne di jet Boeing nell'ambito della guerra commerciale "occhio per occhio" che ha visto il presidente americano Donald Trump imporre dazi fino al 145% su tutto l'import di beni made in China. Lo riporta Bloomberg, citando fonti vicine al dossier. Pechino ha anche chiesto alle compagnie aeree mandarine "di sospendere qualsiasi acquisto di attrezzature e componenti aeronautici da aziende statunitensi". Pechino ha già annunciato tariffe di ritorsione del 125% sui prodotti made in Usa oltre ad altre misure.

Si sono mosse in ordine sparso le principali borse di Asia e Pacifico all'indomani dell'annuncio del presidente Usa Donald Trump su una possibile tregua per i dazi relativi alle auto. Tokyo ha guadagnato lo 0,84%, Taiwan l'1,77%, Seul lo 0,88%, e Sidney lo 0,17%. Ancora aperte Hong Kong (-0,24%), Shanghai -0,13%), Mumbai (+2,11%) e Singapore (+1,84%). Brillanti gli automobilistici Suzuki (+4,52%), Subaru (+4,15%) e Toyota (+4,05%) sulla piazza di Tokyo, dove cedono invece i titoli dei produttori di semiconduttori Advantest (-1,79%), Disco (-0,81%) e Lasertec (-0,7%). Bene i bancari Sumitomo Mitsui (+3,4%) e Mitsubishi Ufj (+2,55%), più cauta invece Nomura (+0,9%).

Balzo di Stellantis in avvio di seduta in Piazza Affari. Il titolo sale del 5% a 8,2 euro spinto dalla possibile tregua sui dazi Usa per le auto annunciata dal presidente Donald Trump. Più cauta Ferrari (+1,03% a 384,1 euro), meno legata, secondo gli analisti, alle tariffe doganali Usa.

Aprono in rialzo le principali borse europee. Poco mossa Parigi (+0,06% a 7.273 punti), salgono invece Londra (+0,36% a quota 8.163 punti), Francoforte (+0,58%) e Madrid (+0,57% a 12.643 punti).

La Borsa di Hong Kong torna agli scambi in territorio positivo: l'indice Hang Seng sale nelle prime battute dello 0,57%, a 21.539,46 punti. In rialzo anche Tokyo, in linea con l'andamento degli indici azionari Usa, trainata dai titoli del settore auto, dopo gli ultimi segnali di apertura dell'amministrazione Trump con possibili esenzioni sul comparto. Apertura poco mossa e contrastate invece per le Borse cinesi: l'indice Composite di Shanghai segna in avvio un calo dello 0,07%, a 3.260,69 punti, mentre quello di Shenzhen registra invece un rialzo dello 0,04%, a quota 1.904,31.

L'amministrazione Trump ha annunciato che congelerà 2,2 miliardi di dollari in sovvenzioni pluriennali e 60 milioni di dollari in contratti pluriennali all'Università di Harvard, dopo che l'ateneo ha dichiarato di non voler accogliere le richieste di modifica delle sue politiche provenienti dal governo, mettendo a rischio quasi 9 miliardi di dollari di finanziamenti federali. L'università ha ricevuto la scorsa settimana una lettera da una task force federale che delineava ulteriori condizioni politiche per "mantenere il rapporto finanziario di Harvard con il governo federale". 

L'amministrazione Trump ha annunciato dazi del 20,9% dal 14 luglio sulla maggior parte delle importazioni di pomodori dal vicino Messico, che è uno dei fornitori principali di questo prodotto importato dagli Stati Uniti. Il ministero del commercio Usa ha rescisso un accordo del 2019 perché "non è riuscito a proteggere i coltivatori di pomodori statunitensi dalle importazioni messicane a prezzi iniqui". "Questa azione consentirà ai coltivatori di pomodori statunitensi di competere lealmente sul mercato", ha aggiunto il ministero. 

Donald Trump potrebbe fare l'ennesima giravolta sui dazi, questa volta sul 25% sulle auto. Parlando con i reporter, il presidente ha detto che potrebbe esentare temporaneamente le case automobilistiche per dare loro il tempo di adattare le catene di approvvigionamento. "Sto valutando una soluzione che possa aiutare alcune case automobilistiche in questo senso", ha detto, spiegando che hanno bisogno di tempo per trasferire la produzione da Canada, Messico e altri Paesi.

L'università di Harvard ha respinto le richieste dell'amministrazione Trump, che ha minacciato di sospendere 9 miliardi di dollari di finanziamenti pubblici all'ateneo. "Anche se alcune delle richieste delineate dal governo puntano a combattere l'antisemitismo, la maggior parte rappresenta una regolamentazione governativa diretta dell'intellettualità a Harvard", si legge in una nota. "L'università continuerà a combattere l'antisemitismo e resta aperta al dialogo su quello che ha fatto e prevede di fare per migliorare l'esperienza di tutti i componenti della sua comunità ma non è pronta ad accettare richieste che vanno al di là della legittima autorità di questa o di qualsiasi altra amministrazione", mette in evidenza l'università.

L'amministrazione Trump sta valutando di dimezzare il budget per il Dipartimento di Stato. La Casa Bianca ha proposto al Congresso di allocare 28,4 miliardi di dollari per l'esercizio fiscale 2026 rispetto ai 54,4 miliardi del 2025. La proposta, riporta Politico, prevede l'eliminazione di diversi programmi, inclusi quelli per promuovere la democrazia e sostenere gli scambi culturali.

"L'Ue resta pronta a un accordo giusto, inclusa la reciprocità attraverso zero tariffe sui beni industriali e il lavorare sulle barriere non tariffarie. Raggiungere questo richiederà un significativo sforzo congiunto da tutte e due le parti". Lo afferma il commissario Ue al commercio Maros Sefcovic su X al termine di un incontro di 90 minuti con il segretario al commercio americano Howard Lutnick e il rappresentate commerciale statunitense Jamieson Greer.

"Non cambio idea, ma sono flessibile". Lo ha detto Donald Trump riguardo alla sua politica dei dazi. "Non voglio danneggiare nessuno", ha detto il presidente in merito alla decisione di esentare dai dazi i prodotti elettronici provenienti dalla Cina.

Mercati azionari del Vecchio continente in chiaro rialzo: dopo la pausa decisa da Trump sui dazi per smartphone e alcuni tipi di computer, nella prima seduta della settimana la Borsa migliore è stata quella di Milano, che ha chiuso con un +2,88%, seguita da Francoforte, che ha messo a segno un aumento del 2,7%, seguita da Parigi in crescita del 2,6%. Molto bene anche Amsterdam e Madrid, salite entrambe del 2,4%, mentre Londra ha concluso con un rialzo del 2,1%.

I rischi geopolitici globali restano elevati, sollevando timori sul loro potenziale impatto sulla stabilità macroeconomica. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale in uno dei capitoli analitici del Global Financial Stability Report che sarà diffuso integralmente la prossima settimana. "I rischi geopolitici possono prevenire gli investimenti, aumentare l'incertezza e infliggere shock avversi della domanda sull'economia. Possono anche pesare sulla stabilità delle banche e delle istituzioni finanziarie, soprattutto sui mercati emergenti", mette in evidenza il Fmi. 

L'Opec taglia le stime per la domanda globale di petrolio per il 2025 e il 2026 in seguito ai dazi di Donald Trump. La domanda è stata tagliata di circa 100.000 barili al giorno sia per quest'anno sia per il prossimo.

"Mon ci aspettiamo una recessione quest'anno". Lo ha detto il consigliere economico della Casa Bianca Kevin Hassett in un'intervista a Fox. 

Cina, Pechino ha sospeso l'export di diversi elementi critici delle terre rare, metalli e magneti, minacciando il blocco delle forniture all'Occidente di componenti essenziali per l'industria bellica, elettronica, automobilistica, aerospaziale, dei semiconduttori e di una vasta gamma di beni di consumo. Il governo cinese, secondo quanto riporta il "New York Times", sta elaborando un nuovo sistema di regolamentazione.