Un uomo su tre si è spaventato almeno una volta per la propria aggressività. E' quanto emerge dall'indagine Eurispes "Che cos'è la maschilità oggi?" sulle percezioni degli uomini riguardo "al sè, al corpo, alle funzioni sociali e al ruolo rispetto alle donne". In particolare dunque viene rilevata la percezione o paura della propria aggressività o della tossicità maschile. Dalla ricerca emerge poi una "maschilità in difficoltà" e "in bilico" fra tradizione e nuove sensibilità sociali, con la sensazione degli uomini di essere "in secondo piano" rispetto alle istanze femminili.
Rapporto positivo con il corpo -
Secondo lo studio, il 71,8% degli uomini valuta positivamente il rapporto con il proprio corpo, anche se si evidenzia un calo del livello di accettazione con l'aumentare dell'età e risulta importante per la maggior parte degli uomini prendersi attivamente cura del proprio aspetto esteriore. A conferma di questo dato, il 20,9% pratica regolarmente esercizio fisico, ma solo una minoranza utilizza prodotti cosmetici o ricorre a trattamenti estetici. In quest'ultimo caso, il 15,3% degli uomini ammette di essersi sottoposto a qualche tipo di intervento. Inoltre, tre uomini su quattro ritengono che i media impongano standard estetici maschili difficilmente raggiungibili influenzando, di conseguenza, la propria percezione del corpo.
Emozioni e disagio -
Dal punto di vista delle emozioni il 39,2% sostiene di non sentirsi a proprio agio nell'identificare e descrivere ciò che si prova. Oltre un uomo su quattro confessa di sentire di dover nascondere o reprimere alcune emozioni per apparire più "forte" o "mascolino".
Relazioni e "competizione" -
Quanto alla dimensione relazionale della maschilità, dalle amicizie alle relazioni sentimentali, analizzata dal report, a sei uomini su dieci capita di sentirsi in competizione con i coetanei maschi sul piano del successo personale. E la maggioranza (64,4%) riconosce un'influenza significativa delle figure maschili ei riferimento della propria famiglia nella formazione della propria identità di uomo.
Lontani dalle istanze femministe -
Secondo la ricerca, inoltre, poco più della metà degli uomini dichiara di sentirsi poco, o per niente, vicina alle istanze del movimento femminista contemporaneo. E il 44% denuncia una maggiore attenzione nella tutela dei diritti delle donne rispetto a quelli degli uomini. Ma per quanto riguarda l'aggressività, appunto, il 35,2% riferisce di averne avuto paura almeno una volta o qualche volta nella vita.
Mascolinità tossica -
Dall'analisi emerge poi che il 75,6% ha avuto almeno un'esperienza diretta o indiretta di atteggiamenti inquadrabili in quella che viene definita "mascolinità tossica". Ma al tempo stesso il 58,9% crede si debba parlare di "femminilità tossica" con la stessa frequenza con cui si discute di quella maschile. E poi il 48% si parla troppo poco della violenza femminile sugli uomini.
Quasi il 60% ritiene poi che la società non supporti adeguatamente il ruolo del padre. A questo proposito, più del 70% ritiene che l'interruzione volontaria di gravidanza non sia una questione riguardante solo ed esclusivamente le donne. Sulla ridefinizione dei ruoli di genere e quindi sulla capacità di adattamento della popolazione maschile a queste trasformazioni, il 32,3% manifesta ancora difficoltà.