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Ultimo aggiornamento: 19 giorni fa
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Dazi, von der Leyen al premier cinese: "Evitare escalation" | Tokyo guadagna oltre il 5%, Piazza Affari apre in positivo

Pechino: "Non accetteremo ricatti Usa". Trump: "Nessuna pausa". Bozza di risposta Ue, Palazzo Chigi: "La guerra commerciale non avvantaggia nessuno". Crollano le Borse di Singapore e Indonesia

Donald Trump insiste e difende i suoi dazi. La Cina risponde a muso duro ed è pronta ad andare allo scontro con gli Stati Uniti: "Non accetteremo ricatti Usa, lotta fino alla fine" dice Pechino. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, durante un colloquio telefonico con il premier cinese Li Qiang "ha chiesto una risoluzione negoziata della situazione attuale", sottolineando la "necessità di evitare un'ulteriore escalation". Intanto i listini di Singapore e Indonesia vanno a picco mentre Tokyo guadagna oltre il 5 5%. Le Borse europee tentano il rimbalzo, Piazza Affari apre in positivo. In occasione dell'incontro con il premier israeliano Netanyahu alla Casa Bianca, il presidente Usa ha rilanciato l'accusa che la Ue sia "stata creata per danneggiare gli Stati Uniti sul fronte commerciale", ha detto, lamentandosi che gli Usa pagano la Nato per difendere Paesi che poi "fregano" gli Stati Uniti sul piano commerciale. L'Ue, intanto, studia la reazione: dalla bozza del documento della Commissione europea emerge che i dazi che l'Ue metterà in campo dal 15 aprile in due tranche - l'altra è prevista il 15 maggio - prevedono tariffe sui prodotti americani fino al 25%.

Nel primo trimestre 2025 per le imprese italiane continuano a prevalere le valutazioni di peggioramento sia della situazione economica generale corrente sia delle proprie condizioni operative a breve termine. E sulle prospettive delle aziende per l'anno corrente gravano l'incertezza e le preoccupazioni derivanti dagli effetti diretti o indiretti delle politiche commerciali degli Stati Uniti. E' quanto emerge dall'indagine sulle aspettative di inflazione e crescita della Banca d'Italia secondo cui le aspettative delle imprese sull'inflazione sono salite su tutti gli orizzonti di previsione, pur rimanendo su valori inferiori al 2%.

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha avuto un colloquio telefonico con il premier cinese Li Qiang per discutere dello stato delle relazioni Ue-Cina. Lo si legge in una nota dell'esecutivo europeo. "I due leader hanno tenuto una discussione costruttiva durante la quale hanno fatto il punto sulle questioni bilaterali e globali" e von der Leyen "ha sottolineato l'importanza vitale della stabilità e della prevedibilità per l'economia globale", prosegue la nota. "In risposta alla diffusa interruzione causata dai dazi statunitensi, la presidente von der Leyen ha sottolineato la responsabilità dell'Europa e della Cina, in quanto due dei più grandi mercati al mondo, di sostenere un forte sistema commerciale riformato, libero, equo e fondato su condizioni di parità", viene evidenziato. La presidente dell'esecutivo europeo "ha chiesto una risoluzione negoziata della situazione attuale, sottolineando la necessità di evitare un'ulteriore escalation" e "ha sottolineato il ruolo fondamentale della Cina nell'affrontare la possibile deviazione degli scambi causata dai dazi". 

Borse europee positive in apertura dopo quattro sedute di grandi turbolenze. Parigi guadagna l'1,57% a 7.036 punti, Francoforte l'1,26% a 20.039 punti), Londra l'1,18% a 7.792 punti e Madrid l'1% a 11.913 punti. Positiva anche Milano che apre in rialzo: +1,54%.

La Borsa di Tokyo tenta un recupero dopo la terza flessione giornaliera di sempre registrata ieri, con gli investitori che si mostrano ottimisti su un imminente negoziato tra Tokyo e Washington per attenuare l'impatto dei dazi voluti dall'amministrazione Trump. Il listino di riferimento Nikkei segna un progresso del 6,03% a quota 33.012.58, e un guadagno di 1.876 punti. Sul fronte dei cambi lo yen si svaluta sul dollaro, a 147,50, e sull'euro a 161,80. 

Le Borse asiatiche tentano il rimbalzo dopo il tracollo di ieri provocato dai dazi Usa. Rally per la borsa di Tokyo che guadagna il 5,70%. Positive anche Shanghai, che guadagna lo 0,61%, Hong Kong, in progresso dello 0,45% e Seoul con il Kospi in rialzo dello 0,27%. 

Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha avuto un colloquio telefonico col presidente Usa Donald Trump nel quale ha chiesto l'esenzione dai dazi per il Giappone, non ottenendola. I due leader hanno tuttavia concordato sul fatto che sul tema ci saranno ulteriori discussioni. Lo riferisce l'agenzia di stampa Kyodo. 

La Cina non accetterà mai la "natura ricattatoria" degli Stati Uniti e considera le ultime minacce di dazi avanzate dal presidente americano Donald Trump "un errore su un altro errore". Un portavoce del ministero del Commercio cinese, in una nota, assicura che se Washington vorrà continuare su questa strada allora Pechino "lotterà fino alla fine". Trump ha detto ieri che imporrà ulteriori tariffe del 50% se la Cina non ritirerà i suoi dazi del 34% di ritorsione contro gli Stati Uniti.

Hong Kong firmerà più patti di libero scambio nel quadro della guerra commerciale innescata dagli "spietati" dazi annunciati dagli Stati Uniti. Lo ha affermato il capo dell'amministrazione, John Lee, in un punto stampa tenuto dopo che il presidente Donald Trump ha minacciato d'imporre un ulteriore dazio del 50% sulle merci provenienti dalla Cina, a meno che Pechino non accetti di cancellare le ritorsioni approvate in risposta al primo round di tariffe annunciato dalla Casa Bianca la scorsa settimana. Nonostante i dazi già applicati da Trump alle merci cinesi avranno ripercussioni sull'economia di Hong Kong nel breve periodo, Lee ha detto che l'amministrazione non intende adottare misure ritorsive in questo momento.

Lo Straits Times Index (Sti) della Borsa di Singapore ha subito un marcato ribasso oggi, con un calo intraday dell'8,5% all'apertura delle contrattazioni. Si tratta della maggiore perdita registrata dall'indice blue-chip di riferimento dallo storico -8,9% del 24 ottobre 2008, durante la crisi finanziaria globale. Innescato dai timori di una potenziale recessione globale alimentati dalle politiche tariffarie del presidente statunitense Donald Trump, il calo odierno supera anche la contrazione dell'8,4% osservata durante la svendita dei mercati causata dalla pandemia di Covid-19 del 23 marzo 2020.

Pechino invita Washington a impegnarsi con il dialogo per risolvere le varie questioni pendenti bilaterali sul commercio. "La Cina sollecita gli Stati Uniti a cancellare tutti i dazi unilaterali contro la Cina, a fermare la soppressione economica e commerciale contro la Cina e a risolvere in modo adeguato le differenze con la Cina attraverso il dialogo con rispetto reciproco e su un piano di parità", ha affermato un portavoce del ministero del Commercio in una nota. Trump ha detto lunedì che imporrà ulteriori tariffe del 50% se la Cina non ritirerà i suoi dazi del 34% di ritorsione contro gli Stati Uniti.

 Le azioni indonesiane sono crollate di oltre il 9% all'avvio delle negoziazioni dopo una lunga pausa per festività pubbliche, innescando la sospensione degli scambi a causa dell'incertezza sulle politiche tariffarie globali del presidente americano Donald Trump. L'indice Jakarta Composite è sceso del 9,19%, a 5.912,06 punti, quando la Borsa della più grande economia del sudest asiatico ha riaperto dopo lo stop festivo iniziato il 28 marzo. Le contrattazioni sono state sospese per circa 30 minuti, ha riferito la società di gestione, prima della loro ripresa. 

Vittoria, temporanea, per Donald Trump sulle deportazioni. La Corte suprema americana ha autorizzato il presidente a utilizzare l'Alien Enemies Act, la legge di guerra del 1798 invocata dall'amministrazione Usa per accelerare le espulsioni. Lo riporta la Cnn. 

Il Segretario del Tesoro Scott Bessent, che insieme a Jamieson Greer, rappresentante commerciale degli Stati Uniti, è stato incaricato delle negoziazioni sui dazi con il Giappone, ha dichiarato che Donald Trump è pronto a negoziare. Lo riporta il New York Times. Bessent ha detto di aver suggerito ai Paesi colpiti di "mantenere la calma. E, a un certo punto, il presidente Trump sarà pronto a negoziare". I commenti contraddicono un'intervista di questa mattina di Peter Navarro, consigliere commerciale della Casa Bianca, che ha detto che non ci sarebbero state negoziazioni.

La Cina afferma che non si piegherà alla minaccia di nuovi dazi da parte di Donald Trump. "Abbiamo sottolineato più di una volta che fare pressione o minacciare la Cina non è il modo giusto per interagire con noi. La Cina salvaguarderà fermamente i suoi legittimi diritti e interessi", ha detto alla France Presse Liu Pengyu, portavoce dell'ambasciata di Pechino negli Stati Uniti. 

Wall Street chiude contrastata dopo che Donald Trump ha escluso pause dei dazi. Il Dow Jones perde lo 0,91% a 37.965,60 punti, il Nasdaq guadagna lo 0,10% a 15.603,26 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,23% a 5062,25 punti. 

Bourbon, vino e latticini sono stati rimossi dall'elenco delle contromisure messe a punto dalla Commissione europea per rispondere ai dazi di Donald Trump. E' quanto emerge dalla bozza del documento - di cui l'ANSA ha preso visione - che Bruxelles ha inviato ai Paesi membri, che dettaglia i controdazi fino al 25% su una lunga serie di prodotti americani. Il testo non viene ufficialmente confermato dalla Commissione. Nella nuova versione dell'elenco, di 66 pagine, non compaiono i codici doganali relativi a whisky, superalcolici o vino, né quelli legati ai latticini come latte, burro, yogurt o formaggi.

Donald Trump rilancia l'accusa che "la Ue é stata creata per danneggiare gli Usa" sul fronte commerciale. "Molti Paesi, non tutti, volevano creare un monopolio contro di noi", ha detto, lamentandosi che gli Usa pagano la Nato per difendere Paesi che poi "fregano" gli Stati Uniti sul piano commerciale. "La Ue dovra' comprare energia da noi, il commercio con la Ue deve essere equo e reciproco", ha aggiunto. 

"Non stiamo esaminando una pausa" dei dazi: lo ha detto Donald Trump nell'incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu nello studio ovale. "Faremo accordi equi", ha aggiunto.

"I dazi potrebbero essere permanenti ma potrebbero anche esserci negoziati": lo ha detto Donald Trump nell'incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu nello Studio Ovale, tenendo aperte le due ipotesi nella sua guerra commerciale.

Israele eliminerà il deficit commerciale e le barriere doganali nei confronti degli Stati Uniti. Lo ha annunciato il premier Benjamin Netanyahu, parlando nello Studio Ovale della Casa Bianca al di Donald Trump. Il presidente Usa nel suo annuncio della scorsa settimana ha imposto a Israele dazi del 17%.

I dazi che l'Ue metterà in campo dal 15 aprile in due tranche - l'altra è prevista il 15 maggio - prevedono tariffe sui prodotti americani fino al 25%. E' quanto si legge nella bozza del documento della Commissione che l'ANSA ha visionato e nel quale sono specificati i codici delle categorie di prodotti che saranno sottoposte alle misure dell'esecutivo comunitario. Gran parte delle tariffe è al 25% ma per diverse categorie i dazi saranno al 10%.

"È stato ribadito che una 'guerra commerciale' non avvantaggerebbe nessuno, né l'Unione Europea né gli Stati Uniti. È emersa la necessità di affrontare il tema con determinazione e pragmatismo, perché ogni allarmismo rischia di causare danni ben maggiori di quelli strettamente connessi con i dazi". Lo riferisce la nota di Palazzo Chigi al termine della riunione fra la premier Giorgia Meloni e i ministri "per un approfondimento sul tema dei dazi imposti dagli Stati Uniti e le possibili implicazioni per l'economia italiana". 

 Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è arrivato alla Casa Bianca per il suo incontro con il presidente americano Donald Trump. 

Donald Trump minaccia il veto ad una proposta di legge bipartisan (con sette adesioni repubblicane al Senato) che limiterebbe l'autorità del presidente di imporre dazi unilaterali: lo scrive Axios dopo aver visionato una nota inviata dalla Casa Bianca agli uffici del Congresso. "Se approvata, questa proposta di legge ostacolerebbe pericolosamente l'autorità e il dovere del presidente di determinare la nostra politica estera e proteggere la nostra sicurezza nazionale", si legge nella nota, che preannuncia il veto.

Il whisky è fuori dalla lista dei contro-dazi previsti dall'Unione europea. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi. Le tariffe doganali aggiuntive sui distillati americani erano state inizialmente annunciate dall'Ue e congelate dopo la minaccia di ritorsione con dazi al 200% da parte di Trump.

La pressione "è innanzitutto sugli americani. Gli Usa potrebbero andare incontro a una recessione con un'inflazione elevata". Lo ha detto il ministro dell'Economia tedesco, Robert Habeck, al termine al Consiglio Ue sul Commercio. "Si tratta di un mix tossico per qualsiasi società aperta. Vedremo come andrà, ma non saranno in grado di resistere a lungo. Soprattutto se l'Europa riuscirà a essere unita e ad allearsi con tutti gli altri Paesi colpiti da questa follia tariffaria, come il Giappone, la Corea del Sud e ora l'Indonesia".

Terza seduta consecutiva pesantemente negativa per le Borse europee, ancora affossate dai dazi Usa, e con loro Milano: in Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha concluso in ribasso del 5,18% a 32.853 punti.

Mercati azionari del Vecchio continente ancora in scivolata con l'introduzione dei dazi statunitensi: la Borsa peggiore è stata quella di Madrid, che ha chiuso con un ribasso del 5,1%, seguita da Parigi e Amsterdam in calo del 4,7%. Londra ha ceduto il 4,4% finale, mentre Francoforte ha perso il 4%.

"Un assemblatore di automobili". Peter Navarro, consigliere della Casa Bianca per il commercio, ha definito così Elon Musk, dopo che il patron di Tesla lo aveva denigrato come un "egocentrico che non ha mai costruito niente. "Quando si tratta di tariffe e commercio, Elon non è un produttore di automobili ma un assemblatore di automobili", ha detto a Cnbc, aggiungendo che molti componenti Tesla provengono da Giappone, Cina, Taiwan. "La differenza tra il nostro modo di pensare e quello di Elon è che noi vogliamo che gli pneumatici siano realizzati ad Akron, vogliamo che le trasmissioni siano realizzate a Indianapolis", ha aggiunto. 

I dazi Usa annunciati da Donald Trump sono "una sfida enorme" per il Regno Unito. Lo ha detto oggi Keir Starmer, illustrando nella fabbrica Jaguar Land Rover un pacchetto d'aiuti al settore auto che comprende l'alleggerimento degli obblighi sulla transizione verso l'elettrico e la proroga del bando dei modelli ibridi dal 2030 al 2035. "Nessuno gradisce i dazi, ma vanno colti come un'opportunità", ha proseguito il premier britannico, lasciando intendere di non voler adottare per ora ritorsioni e invocando "calma" sullo sfondo dei "negoziati intensi" in corso con Washington per strappare "il miglior accordo (bilaterale) possibile". 

I dirigenti di alcune delle più grandi banche del mondo hanno avuto ieri sera una call sugli effetti dei dazi sui mercati finanziari e sull'impatto per l'economia globale. Lo rivela Sky News che ha appreso che i responsabili di istituti di credito tra cui Bank of America, Barclays, Citi e Hsbc Holdings hanno discusso del caos in corso.

"Nonostante tutte le discussioni che abbiamo avuto, abbiamo visto i dazi imposti all'Ue il 2 aprile, e quindi dobbiamo procedere con l'adozione delle contromisure. Tutte le scadenze sono chiaramente determinate dal processo legale. Quindi distribuiremo la lista delle contromisure stasera. Il voto sarà mercoledì, la riscossione dei dazi inizia il 15 aprile per la prima parte, e nel pieno rispetto della metodologia del Wto, la seconda parte entrerà in vigore 30 giorni dopo. Quindi parliamo del 15 maggio". Lo ha detto il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic affermando che "non è possibile ritardare l'entrata in vigore dei dazi". 

Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha annunciato di aver concordato telefonicamente con Donald Trump di proseguire le discussioni sui dazi doganali imposti dal presidente americano. "Il presidente Trump ha presentato una visione onesta dell'attuale situazione degli Stati Uniti nell'economia internazionale. Sulla base dello scambio di oggi entrambe le parti hanno deciso di designare membri del governo affinché si incarichino di continuare le discussioni", ha detto Ishiba ai giornalisti. 

"Gli Stati Uniti hanno la possibilità di fare qualcosa che avrebbe dovuto essere fatto decenni fa. Non siate deboli! Non siate stupidi! Non andate nel panico! Siate forti, coraggiosi e pazienti e la grandezza sarà il risultato!". Lo scrive Donald Trump su Truth.

"Ci proteggeremo anche dagli effetti indiretti" dei dazi, dovuti alla "deviazione degli scambi e "istituiremo una task force di sorveglianza delle importazioni". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante un punto stampa con il premier norvergese Jonas Gahr Store.

"Siamo pronti a negoziare con gli Stati Uniti. In effetti, abbiamo offerto tariffe zero per zero per i beni industriali, come abbiamo fatto con successo con molti altri partner commerciali, perché l'Europa è sempre pronta per un buon affare". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante un punto stampa con il premier norvergese Jonas Gahr Store.

Mercati in profondo rosso. L'ondata di vendite innescata dai dazi ha bruciato in tre giorni 9.500 miliardi di dollari sulle piazze globali. Il calcolo è stato aggiornato da Bloomberg, alla luce questa mattina del crollo delle piazze asiatiche e dell'andamento negativo anche in Europa. 

Serve una visione strategica per il vino italiano, il tempo delle reazioni isolate è finito. Tra export, dazi e trasformazione radicale dei consumi tra i giovani, sono a rischio 2 miliardi di euro in un mercato, quello Usa, difficilmente sostituibile. È l'appello lanciato da Federvini al Vinitaly. "Serve una regia e una visione di ampio respiro - ha detto il presidente di Federvini Micaela Pallini - difendere il vino oggi significa salvaguardare l'immagine dell'Italia nel mondo. I dazi del 20% sui vini italiani, infatti, rischiano di estrometterci dagli scaffali americani a vantaggio di altri concorrenti". 

L'Europa ha già mandato in fumo quasi 890 miliardi di poco meno di 3 ore di contrattazioni. E' il saldo provvisorio della seduta odierna con l'indice Stoxx 600 in calo del 5,86%. Guardando i singoli listini, Milano perde il 6,17%, Francoforte il 5,68%, Parigi il 5,56%, Madrid il 5,33% e Londra il 4,52%.

Le Borse asiatiche accusano il temuto tracollo alla riapertura dei mercati, in scia alle perdite di Wall Street di venerdì per le incertezze scatenate a livello globale dagli ultimi dazi di Donald Trump che hanno aumentato i timori di recessione. Il Nikkei a Tokyo, dopo il 9% mandato in fumo la scorsa settimana, cede un altro 6,02%, pur risalendo a 31.746,49 punti dai minimi di giornata, e si attesta intorno alla fase di contrazione nel 2025 in rapporto al -20% circa segnato dal picco di gennaio. Perde un decimo del suo valore Hong Kong (-10,7%, a 20.405,96 punti), con i titoli bancari e tecnologici (-13,95% l'Hang Seng Tech) sotto forte pressione. L'indice Kospi di Seul cede quasi il 5%. Male anche la Borsa di Mumbai (-3,5%) e di Singapore (-8,12%).

"I prezzi del petrolio sono in calo, i tassi di interesse sono in calo (la lenta Fed dovrebbe tagliare i tassi!), i prezzi dei prodotti alimentari sono in calo, non c'è inflazione e gli Usa, sfruttati da tempo, stanno portando miliardi di dollari a settimana dai Paesi che abusano con tariffe già in vigore. Questo nonostante il fatto che il più grande sfruttatore di tutti, la Cina, i cui mercati stanno crollando, abbia appena aumentato i suoi dazi del 34% senza riconoscere il mio avvertimento ai paesi che sfruttano di non reagire". Così Donadl Trump sui social difende i dazi.

"Ci sarà con effetto dal 15 aprile una lista di prodotti americani su cui mettere i dazi. E' una vecchia lista congelata, io ho chiesto il rinvio ma mi pare che la posizione prevalente sia di cominciare dal 15". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del Consiglio Ue Commercio. Se nella lista c'è il whiskey? "Ho chiesto che non ci sia, la lista verrà stilata tra stasera e domani, diciamo che sono moderatamente ottimista", ha spiegato Tajani, aggiungendo che la seconda serie di contromisure dovrebbe entrare in vigore il 15 maggio ma "c'è ancora tempo per la trattativa". 

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