Siria, Turchia attacca i curdi: 60mila in fuga | Erdogan all'Ue: "Vi manderemo milioni di rifugiati" | Trump: "Mediazione oppure inviamo migliaia di soldati"
Il governo turco: "Non abbiamo colpito i civili, i nostri obiettivi sono i terroristi". Bombe su una prigione di jihadisti. Almeno due persone, tra cui un bimbo, sono state uccise da colpi di mortaio sparati dalle zone sotto controllo curdo. Di Maio convoca l'ambasciatore turco
Miliziani affiliati all'Isis hanno attaccato forze curdo-siriane nella zona di confine con la Turchia, dove è in corso l'offensiva turca. Le forze curde dicono che sono stati uccisi cinque soldati turchi. E ad Ankara scatta l'inchiesta per la "propaganda del terrore": nel mirino i leader filo-curdi. Donald Trump avverte Erdogan: "Se non agirà secondo le regole, la Turchia sarà colpita molto duramente con sanzioni" Il presidente turco, da parte sua, si scaglia contro l'Ue: "Se ci ostacolerà, manderemo 3,6 milioni di rifugiati in Europa".
Trump: "Pronti a mediare oppure..." - Donald Trump su Twitter ipotizza una mediazione Usa per un'intesa tra turchi e curdi. "Si sono combattuti l'un l'altro per 200 anni - scrive il tycoon - ora abbiamo una di tre scelte: inviare migliaia di soldati e vincere militarmente, colpire la Turchia molto duramente con le sanzioni oppure mediare un accordo tra Turchia e curdi!".
Gli Usa all'Onu: "Non abbiamo avallato l'attacco" - "Come il presidente Donald Trump ha ampiamente chiarito, gli Usa non hanno in alcun modo avallato la decisione del governo turco di organizzare un'incursione militare nel nordest della Siria". Lo ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu, Kelly Craft, al termine delle consultazioni
del Consiglio di Sicurezza. Trump, ha aggiunto, ha sottolineato con Ankara che "hanno la piena responsabilità di proteggere la popolazione curda, le minoranze religiose, compresi i cristiani, e garantire che non si verifichino crisi umanitarie".
Conte : inaccettabile il ricatto turco sui rifugiati - Per il premier Giuseppe Conte "l'Ue deve muoversi con una sola voce, non è accettabile questa iniziativa unilaterale, rischia di esser controproducente, di destabilizzare l'intero quadrante già compromesso. Non possiamo accettare che ci possa essere un ricatto tra l'accoglienza fornita dalla Turchia" ai rifugiati "meritevole ma con fondi europei, e l'offensiva" in Siria.
Mortai curdi verso la Turchia, almeno due morti - Almeno due civili, di cui un bimbo rifugiato siriano di soli nove mesi, sono rimasti uccisi nelle provincia frontaliera turca di Sanliurfa da razzi e colpi di mortaio sparati dalle zone sotto controllo curdo. Il totale dei feriti per questi attacchi è salito ad almeno 46. Lo rende noto la prefettura locale.
Di Maio convoca l'ambasciatore turco - Dopo l'offensiva turca, il ministro Luigi Di Maio ha disposto la convocazione alla Farnesina dell'ambasciatore della Turchia in Italia. Nel riaffermare l'importanza della cessazione di ogni azione unilaterale, l'Italia ribadisce che l'unica strada percorribile per una soluzione duratura alla crisi siriana è rappresentata dal processo politico in corso sotto la guida delle Nazioni Unite.
Anche la Francia convoca l'ambasciatore di Ankara - Come Roma, anche Parigi ha convocato al ministero degli Esteri l'ambasciatore di Turchia Ismail Hakki Musa. "L'offensiva turca nel nord-est siriano è pericolosa - ha scritto in un tweet il ministro della Difesa francese, Florence Parly -. Pericolosa per la sicurezza dei curdi. Pericolosa perché va a vantaggio di Daesh, contro il quale combattiamo da 5 anni".
Ong: 60mila sfollati in fuga dalla zona dell'attacco - Sono circa 60mila gli sfollati siriani in fuga nelle ultime 36 ore dalle zone dell'offensiva turca in Siria, secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. I civili stanno fuggendo in particolare dalle zone di Darbasiye e Ras Al Ayn e si dirigono principalmente verso sud e sud-est, verso la città di Hasake.
Erdogan: "Se l'Ue ci ostacola le mandiamo i profughi" - Dalla Turchia arriva un avvertimento a Bruxelles. "Se l'Ue ci accuserà di occupazione della Siria e ostacolerà la nostra operazione - afferma Erodagan parlando ai leader provinciali del suo Akp -, apriremo le porte a 3,6 milioni di rifugiati e li manderemo da voi".
Unhcr: centinaia di migliaia di persone in pericolo nell'area colpita - L'agenzia Onu per i rifugiati lancia l'allarme umanitario: l'escalatin del conflitto può causare ulteriori sofferenze e nuovi esodi nell'area di maggiore crisi di movimento forzato di popolazioni. Migliaia di civili fuggono dai combattimenti e l'Unhcr chiede alle parti di rispettare il diritto umanitario internazionale, anche garantendo accesso alle agenzie umanitarie.
Comandante curda alla Camera: "Intervengano i caschi blu" - Una comandante delle milizie curde, Dalbr Jomma Issa, ha detto alla Camera che l'idea di un intervento Onu "può sicuramente aiutare" spiegando: "Da sempre abbiamo detto che vogliamo i caschi blu. Se le Nazioni Unite riuscissero a mandare una forza tra noi e la Turchia e tra noi e il regime. Due possibilità possono fermare la guerra: o l'Onu realizza una no fly zone cuscinetto, o può portare le forze delle Nazioni Unite".
Mezzaluna rossa curda: "Dieci civili uccisi in 24 ore" - Sale a 10 il bilancio dei civili uccisi nell'offensiva turca nel nord-est della Siria, secondo la Mezzaluna rossa curdo-siriana, che pubblica la lista delle 10 vittime con i nomi, le circostanze e il luogo della loro uccisione.
Mosca promuoverà "il dialogo tra Ankara e Damasco" - La Russia intende promuovere il dialogo "tra Damasco e Ankara" alla luce dell'operazione turca in Siria, Il ministro degli Esteri Sergey Lavorv ha affermato: "Abbiamo motivi per credere che soddisferà gli interessi di entrambe le parti. Al tempo stesso promuoveremo i contatti tra Damasco e i gruppi curdi che rinunciano all'estremismo e alle tattiche terroristiche".
Ankara: "Abbiamo ucciso 109 terroristi curdi" - Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha detto ai leader provinciali del suo partito che "109 terroristi sono stati uccisi" dai raid della Turchia.
Mosca: "L'attacco turco è colpa degli Usa" - Mosca incolpa gli Stati Uniti dell'attacco della Turchia. Il ministro degli Esteri Sergey Lavrov, citato da Interfax, ha detto infatti che l'operazione militare nel nord-est della Siria "è il risultato delle azioni degli Stati Uniti in quell'area".
Curdi: "Bombardata una prigione dell'Isis" - Le Forze democratiche siriane a guida curda segnalano che la Turchia ha bombardato una prigione in cui sono detenuti miliziani dell'Isis "di oltre 60 Paesi" durante gli attacchi nel nord-est della Siria. "Un chiaro tentativo - commentano - di favorire la fuga dei jihadisti". Il carcere colpito sarebbe quello di Chirkin, nella zona di Qamishli. I curdi lanciano quindi l'allarme su una "catastrofe che il mondo potrebbe non essere in grado di gestire in futuro".
Ankara: "Non abbiamo colpito i civili" - La Turchia assicura di non aver colpito i civili, respingendo in una nota del ministero della Difesa "le denunce delle forze democratiche siriane a guida curda", secondo cui si contano almeno otto vittime. Si legge nel comunicato: "Nella pianificazione ed esecuzione dell'operazione vengono presi di mira solo rifugi, ripari, postazioni, armi, mezzi ed equipaggiamenti che appartengono a terroristi del Pkk/Pyd-Ypg e dell'Isis".
La Turchia apre un'inchiesta per "propaganda del terrore" - Scatta in Turchia la repressione interna contro i commenti ostili all'offensiva. La Procura di Ankara ha infatti aperto un'inchiesta per "propaganda terroristica" nei confronti del co-leader del filo-curdo Hdp, terza forza nel Parlamento turco, i deputati Sezai Temelli e Pervin Buldan. Almeno altre 78 persone sono indagate per i loro post sui social media. La stretta riguarda anche i media. Il quotidiano di sinistra Birgun ha denunciato che il suo caporedattore web, Hakan Damir, è stato arrestato giovedì mattina dalla polizia per la copertura dell'operazione militare da parte del suo giornale.
Stoltenberg venerdì in Turchia - Il segretario generale della Nata Jens Stoltenberg sarà venerdì in Turchia per una visita ufficiale, programmata prima dell'avvio dell'operazione militari di Ankara. Lo riferisce il ministero degli Esteri turco, secondo cui Stoltenbert sarà "ricevuto" dal presidente Recep Tayyip Erdogan e avrà un "incontro bilaterale" con il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu per "uno scambio di punti di vista su diverse questioni nell'agenda della Nato".
Turchia, chiuse le scuole al confine - Le scuole rimarranno chiuse per almeno due giorni nelle località di frontiera, in Turchia, di Akcakale, Ceylanpinar e Suruc, di fronte rispettivamente a quelle siriane di Tal Abyad, Ras Al Ayn e Kobane. Chiusi altri edifici scolastici in altre zone considerate a rischio della frontiera. La prefettura di Sanliurfa, la provincia sudorientale turca entro i cui confini si trova la zona da cui è partito l'attacco, ha inoltre stabiliti restrizioni ai movimenti dei civili, indicando alcune aree come "zone di sicurezza" sotto il controllo dell'esercito.
Turchia:; raid aerei anche nel nord Iraq - La Turchia continua le operazioni aeree nel nord dell'Iraq. Come spiega il ministero della Difesa su Twitter, tre terroristi del Pkk dell'organizzazione terroristica separatista sono stati neutralizzati in raid aerei sulle regioni di Zap e Gara.
Curdi: uccisi cinque soldati turchi - Le forze curdo-siriane affermano che cinque soldati turchi sono stati uccisi negli scontri nel nord-est della Siria. A dare la notizia è stata la tv panaraba Al Arabiya. Le stesse forze affermano di essere in possesso delle salme dei militari uccisi. Le informazioni non possono essere verificate in maniera indipendente sul terreno,
Media: epurati uomini d'affari vicini al regime - Il regime di Damasco è scosso da una serie di "epurazioni" senza precedenti contro influenti imprenditori e uomini d'affari vicini al potere siriano, tra cui lo zio della First Lady Asma Al Assad. Secondo l'autorevole portale The Syria Report, la Banca centrale ha congelato i conti di otto imprenditori tra cui appunto Tarif Al Akhras, zio della moglie del presidente. La notizia conferma il terremoto negli equilibri del potere politico ed economico nel Paese, che potrebbe avere un forte impatto sul presidente Assad.