"Noi donne abbiamo la responsabilità di farci accettare per come siamo"
Amante dello sport e carica di energia, Marzia Farè, Direttore della Comunicazione di Eolo, si racconta a Tgcom24
Convinta che non ci si debba prendere troppo sul serio, sempre piena di entusiasmo e attenta alla responsabilità sociale: è Marzia Farè, ideatrice della personalissima "dieta del Balance" e del progetto "Missione Comune" di Eolo, operatore nazionale di telecomunicazioni leader nel campo della banda ultra-larga.
Marzia Farè, Direttore della Comunicazione di Eolo
Ciao Marzia, come sai il nostro obiettivo è conoscerti meglio.
Lo so, sono pronta!
Allora cominciamo. Oggi rivesti un ruolo apicale in Eolo, ma è proprio quello che sognavi di diventare?
No, in realtà quando ero piccola pensavo che avrei fatto il medico e per questa ragione mi iscrissi al liceo scientifico. Poi però, man mano che proseguivo con gli studi, pur essendo brava a scuola, mi venne il timore di non farcela e allo stesso tempo crebbe la mia voglia di autonomia e indipendenza. Optai quindi per un corso di laurea a mio avviso meno intenso che mi consentisse di emanciparmi più in fretta e così mi iscrissi alla università Iulm e frequentai il corso di laurea in Comunicazione e Marketing.
Il tuo desiderio di autonomia si è realizzato subito, mi pare.
Assolutamente sì. Dopo essermi laureata venni assunta praticamente subito da un’agenzia di Pubbliche Relazioni e questo mi consentì di uscire di casa abbastanza presto. Il mio trasferimento tuttavia fu a pochissima distanza dai miei genitori, coi quali ho un rapporto splendido. Ho sempre amato lo stare all’aria a aperta e vivere in un contesto pieno di verde e lontano dalla confusione della città, quindi rimanere nella piccola cittadina nella quale sono cresciuta per me era l’ideale.
La tua è stata una carriera comunque piuttosto rapida.
In effetti non ho mai dovuto “cercare” un lavoro, ma piuttosto sono sempre stata cercata dalle aziende. Ho fatto una solidissima esperienza nelle agenzie, occupandomi per lungo tempo del settore dei beni di largo consumo e del food, ma anche di automotive. Poi, man mano che il digitale avanzava, mi sono resa conto che era arrivata l’ora di aggiornare il mio cv, diciamo così: ecco perché, arrivata ai quarant’anni, ho deciso di prendermi una pausa di riflessione per capire meglio il mondo che mi circondava e formarmi in maniera adeguata.
Una scelta coraggiosa.
Sicuramente sì, ma anche estremamente utile. Per qualche mese ho fatto la consulente per diverse aziende e tra queste vi era anche Eolo. Ci siamo conosciuti e poi ci siamo scelti: da qui all’inserimento come Direttore della Comunicazione il passo è stato breve.
Ecco un punto interessante: scegliersi reciprocamente. Me lo spieghi meglio?
Parto dal fatto che oggi la mia qualità di vita prevede quella che io chiamo la “Dieta del balance”. Se a trent’anni la mia vita lavorativa aveva la precedenza quasi su tutto, oggi mi sono resa conto che occorre avere un giusto equilibrio tra la vita personale e quella professionale. Ho quindi idealmente costruito un menù, che prevede un mix proporzionato tra lavoro, sport e vita privata: dal lunedì al venerdì dedico 3/5 del mio tempo al lavoro, 1/5 alo sport e 1/5 alle relazioni personali. Nel fine settimana, gli ingredienti cambiano: 3/5 del mio tempo li passo con gli amici o a fare cose che mi divertono, 1/5 lo dedico alla lettura, 1/5 lo passo a viaggiare.
Interessante la tua ricetta! Come nasce questa idea?
In tutti questi anni ho constatato che spesso le persone, i manager soprattutto, si prendono troppo sul serio, dimenticando il senso più vero di quello che facciamo e senza dare il giusto peso alle cose. Credo al contrario che sia fondamentale preservare i propri spazi, perché avere rispetto della propria vita privata aumenta il rendimento sul lavoro e stimola la creatività regalando una straordinaria energia. Eolo è un’azienda molto attenta al welfare dei suoi collaboratori e ha creato un ambiente di lavoro straordinario dove le persone si sentono a proprio agio in un clima sereno e positivo: il mio luogo ideale.
Sei molto attenta ai bisogni dell’altro: so che ti sei dedicata anche al volontariato.
Per diversi anni ho passato dei brevi periodi in Africa andando nei villaggi dei bambini al seguito di una Onlus che ha come obiettivo quello di consentire l’istruzione ai bambini dei villaggi in Kenia. E’ stata una esperienza importante che ha soddisfatto il mio bisogno di dare un contributo al sociale, ricevendo peraltro ben più di quanto sia riuscita a dare.
A proposito di impegno sociale, uno dei tuoi progetti più importanti riguarda la sostenibilità ambientale.
E’ così. In Eolo mi sono fatta promotrice del progetto “Missione Comune”, a cui tengo tantissimo. Si tratta di destinare parte dei ricavi aziendali alla comunità attraverso la donazione di importi che vanno dagli otto ai quattordicimila euro ai comuni sotto i cinquemila abitanti che non siano ancora smart village, ovvero che non dispongano ancora di connettività e strumenti per poter diventare smart city. In buona sostanza offriamo, mediante una votazione online aperta a tutti, la possibilità di avere tre anni di connettività e dispositivi – cellulari e tablet – totalmente gratuiti. L’impegno complessivo per Eolo è di circa un milione di euro per un totale di oltre mille comuni: una somma importante per un’azienda tutto sommato ancora molto giovane.
Essere donna in azienda: difficile?
Sono onesta: la diversità è un tema forte, che va ben al di là delle quote rosa che, a mio parere, talvolta servono a mettere in buona pace la coscienza aziendale. Essere donna non è scontato ed è una sfida sedersi ai tavoli dove di solito ci sono solo uomini. Noi donne abbiamo la responsabilità di farci accettare per come siamo e per le differenti necessità che abbiamo rispetto agli uomini; occorre inoltre che le donne riescano a farsi ascoltare e a dar voce ai propri pensieri e alle proprie opinioni anche quando ci sono solo rappresentanti del sesso maschile, il che non è né banale, né scontato. In questo senso, ritengo che frequentare corsi di leadership e di public speaking potrebbe essere molto utile.
Il tuo stile di leadership?
Credo nel valore della relazione, per quanto mi riguarda è necessario lavorare in un clima di armonia e condivisione. Attualmente, il mio team è composto da sette persone e da una trentina che lavorano per la mia struttura in agenzie partner, con cui organizzo periodicamente riunioni e incontri per creare e rafforzare un legame personale ed una relazione che poi fanno la differenza nel risultato. La capacità di creare cross team è una di quelle che tutti mi riconoscono e che mi gratifica moltissimo: una buona pratica che mi aiuta a portare a casa gli obiettivi.
Mi hai detto di difendere il tuo tempo libero: a cosa ti dedichi?
Dopo un trascorso come nuotatrice, oggi mi dedico allo yoga e alla ginnastica funzionale, ma soprattutto amo viaggiare e trascorrere il tempo con gli amici e con la famiglia. Adoro fare shopping, attività che trovo starordinariamente divertente, e talvolta mi dedico alla cucina, anche se in verità più che altro amo mangiare e quindi testare nuovi ristoranti o fare nuove esperienze gastronomiche.
Il tuo colore preferito?
Il verde, senza dubbio. Ma anche il blu, l’azzurro e il lilla, come il mio tatuaggio sul braccio. Si tratta di fiori colorati, mi ricordano un amore importante e un momento particolare che ho fermato nel tempo: è stato molto bello e intenso e oggi fa parte di me. Ti piace?
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