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Ultimo aggiornamento: 2 giorni fa
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Egitto smentisce: "Falso che accoglieremo 500mila gazawi"

L'esercito israeliano amplia l'operazione di terra anche a Rafah. Katz: "Non ci fermeremo fino alla liberazione degli ostaggi"

di Redazione online

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria, Iran e Yemen, è giunta al giorno 531. L'Egitto ha negato le indiscrezioni secondo cui avrebbe intenzione di consentire temporaneamente a 500mila abitanti di Gaza di entrare in una città nel Sinai settentrionale. "Si tratta di affermazioni completamente false che contraddicono totalmente la nostra posizione sin dai primi giorni della guerra", ha affermato l'Egitto in una nota, come riporta Haaretz. Giovedì le Idf hanno abbattuto un missile diretto verso l'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv: gli Houti hanno rivendicato il lancio. Sirene d'allarme anche a Gerusalemme, con diversi missili lanciati dallo Yemen. L'esercito israeliano ha anche annunciato di aver avviato un'operazione di terra nel nord della Striscia di Gaza e a Rafah. Il ministro Katz ha precisato che gli attacchi non si fermeranno fino alla liberazione di tutti gli ostaggi. Il premier israeliano Netanyahu ha avvertito: "Questo è solo l'inizio, d'ora in poi i negoziati con Hamas solo sotto le bombe". E poi ha aggiunto: "Siamo consapevoli della possibilità che possa aprirsi un fronte più ampio in Giudea e Samaria (la Cisgiordania, ndr)". Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha affermato che nei prossimi giorni Teheran risponderà "attraverso i canali appropriati" alla lettera inviata da Donald Trump, con la quale il presidente americano ha invitato l'Iran a negoziare sulle sue attività nucleari, minacciando in caso contrario un'azione militare. 

Gli Stati Uniti avrebbero lanciato almeno quattro attacchi nello Yemen. Lo riferisce l'emittente yemenita Al Masirah, affiliata agli Houthi, secondo cui le forze Usa avrebbero colpito nel distretto di Al Mina della città di Hodeida, un'area che ospita il porto e il quartier generale delle forze navali. Poco dopo la notizia dei raid, gli Houthi hanno lanciato un missile contro Israele, intercettato dall'Idf.

"I soldati dell'Idf hanno avviato nelle ultime ore un'operazione di terra nel quartiere di Shaboura a Rafah, distruggendo infrastrutture terroristiche", ha dichiarato il portavoce dell'Idf, aggiungendo che le forze stanno espandendo le attività nel sud della Striscia di Gaza, mentre continuano le operazioni anche nel centro e nel nord del territorio. "Nel nord della Striscia, le forze dell'Idf hanno colpito un'infrastruttura terroristica utilizzata negli ultimi mesi come centro di comando e controllo di Hamas, da cui venivano pianificate ed eseguite operazioni contro l'Idf e i civili israeliani".

Le sirene d'allarme per l'arrivo di missili e razzi dallo Yemen sono state attivate a Gerusalemme e nella regione del Mar Morto.

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha approvato la prosecuzione delle operazioni militari dell'esercito nella Striscia di Gaza. "Non ci fermeremo fino alla liberazione degli ostaggi", ha detto. Katz ha sottolineato l'importanza di mantenere la pressione militare su Hamas e ha ordinato alle Idf di proseguire con un'azione intensificata a Gaza fino al raggiungimento degli obiettivi fissati.

Donald Trump "sostiene pienamente Israele e l'esercito israeliano e le azioni intraprese negli ultimi giorni" a Gaza. Così la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. Il presidente degli Stati Uniti "ha chiaramente fatto capire ad Hamas che, se non avesse rilasciato tutti gli ostaggi, avrebbe vissuto l'inferno e sfortunatamente Hamas ha scelto di fare un gioco mediatico con le vite umane", ha aggiunto. 

Il ministero della Sanità di Gaza ha affermato che gli attacchi israeliani della notte hanno ucciso almeno 85 persone, soprattutto donne e bambini. Zaher al-Waheidi, il funzionario responsabile dei registri del ministero, ha riferito che un totale di 592 persone sono state uccise da quando Israele ha posto fine al cessate il fuoco con un bombardamento a sorpresa nella notte tra lunedì e martedì.

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha affermato che nei prossimi giorni Teheran risponderà "attraverso i canali appropriati" alla lettera inviata da Donald Trump, con la quale il presidente americano ha invitato l'Iran a negoziare sulle sue attività nucleari, minacciando in caso contrario un'azione militare. "Per il momento la nostra politica non è quella dei negoziati diretti", ha detto il capo della Diplomazia di Teheran, aggiungendo che la lettera di Trump contiene più minacce che benefici, riferisce Mehr.  

Scontri sono in corso a Gerusalemme durante la protesta contro il licenziamento del capo della sicurezza interna israeliana Ronen Bar. I manifestanti hanno tentato di sfondare le barriere di sicurezza, la polizia ha provato a disperderli utilizzando un mezzo per il getto d'acqua e gas maleodorante. Il presidente del partito dei Democratici Yair Golan, presente alla manifestazione, è stato spinto a terra da un agente di polizia.

Sono 504 le vittime nella Striscia di Gaza dalla ripresa degli attacchi israeliani. Lo riporta il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas.

Tre razzi sono stati lanciati da Gaza contro il centro di Israele, un ordigno è stato abbattuto e altri due sono caduti in zone aperte. Lo riferisce l'Idf. L'attacco avviene poco dopo l'inizio dell'operazione di terra dell'esercito nel nord della Striscia. 

Le sirene d'allarme sono scattate di nuovo a Tel Aviv mentre nella città risuono le esplosioni del sistema anti-missili. 

Migliaia di persone sono in marcia verso la Knesset israeliana a Gerusalemme per protestare contro la ripresa della guerra a Gaza da parte del governo Netanyahu e il mancato raggiungimento di un accordo per la liberazione degli ostaggi. Lo scrive Haaretz.  

L'Idf ha avviato un'operazione di terra lungo la strada costiera nell'area di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha riferito il portavoce dell'esercito israeliano, precisando che prima dell'operazione le forze armate e i servizi di sicurezza hanno colpito infrastrutture militari e postazioni di lancio di missili anticarro di Hamas nella zona.  

L'esercito israeliano ha annunciato che non permetterà più ai palestinesi di entrare nel nord di Gaza da sud, ripristinando il blocco che ha mantenuto per gran parte della guerra prima del cessate il fuoco di gennaio. L'esercito israeliano ha messo in guardia le persone dall'utilizzare la principale autostrada nord-sud del territorio per entrare o uscire dal nord e ha detto che solo il passaggio verso il sud sarà consentito lungo la strada costiera di Gaza.

In una dichiarazione citata dal Palestinian Information Center, il portavoce di Hamas Abdul Latif al-Qanou ha affermato che il gruppo rimane fedele al cessate il fuoco originale firmato a gennaio e sta collaborando con i mediatori per "costringere" Israele ad aderirvi e a fermare i suoi nuovi attacchi. "Stiamo lavorando con i mediatori per risparmiare il nostro popolo dalla guerra in modo permanente" e garantire che Israele si ritiri da Gaza, ha affermato al-Qanou, come riporta Al Jazeera. Ha inoltre chiesto alla Lega araba e all'Organizzazione per la cooperazione islamica di adottare "azioni urgenti" a favore dei palestinesi per "impedire la carestia e togliere l'assedio".

 Gli attacchi israeliani hanno ucciso almeno 58 palestinesi nella Striscia di Gaza durante la notte, secondo tre ospedali. Lo scrive il Guardian. Gli attacchi hanno colpito diverse case nel cuore della notte, uccidendo uomini, donne e bambini mentre dormivano.

Più di 710 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi aerei messi a segno dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza nelle ultime 48 ore, mentre i feriti sono circa 900. Lo ha detto un portavoce dell'ospedale dei Martiri di al-Aqsa, nel centro della Striscia, all'emittente Al Arabiya. Secondo il portavoce, oltre il 70% dei feriti sono donne e bambini, molti dei quali stanno morendo negli ospedali dell'enclave palestinese per la mancanza delle forniture mediche.

Il movimento Houthi dello Yemen ha rivendicato la responsabilità del lancio di un missile verso Israele nelle prime ore di oggi, affermando che l'obiettivo era colpire l'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato poco dopo l'attivazione delle sirene nel centro di Israele di avere intercettato il missile al di fuori del territorio dello Stato ebraico. Le sirene antiaeree si sono attivate nel centro di Israele. Secondo quanto riportato da Ynet, l'attacco missilistico partito dallo Yemen avrebbe preso di mira diverse città, tra cui Tel Aviv, Rishon LeZion e Ramat Gan. 

Un missile balistico lanciato dallo Yemen è stato abbattuto dall'aeronautica militare israeliano prima che entrasse nello spazio aereo. Le sirene di allarme hanno risuonato in tutto il centro di Israele e nell'area di Gerusalemme, e le Forze di difesa israeliane affermano che "sono state attivate in conformità al protocollo", a causa del timore della caduta di detriti. Lo riportano i media israeliani. Secondo il "Times of Israel" i ribelli Houthi dello Yemen hanno rivendicato la responsabilità del missile, affermando che l'obiettivo fosse l'aeroporto Ben Gurion. 

La Protezione civile nella Striscia di Gaza ha segnalato 10 morti e diversi feriti nelle prime ore di giovedì mattina in una serie di attacchi israeliani sul territorio palestinese, dopo la massiccia ripresa dei bombardamenti nella notte tra lunedì e martedì. "Almeno 10 civili sono stati uccisi e decine di altri sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani che hanno preso di mira sei case a est di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, nelle prime ore di giovedì mattina", ha detto all'Afp il portavoce della Protezione civile Mahmoud Bassal.

Le sirene d'allarme per l'arrivo di missili sono entrate in azione a Tel Aviv per la prima volta dal mese di gennaio, dopo la rottura del cessate il fuoco da parte di Israele. L'Idf ha riferito che il sistema di allarme è entrato in funzione "in seguito al lancio di un missile in arrivo dallo Yemen".

In un attacco aereo israeliano nell'estremo nord di Gaza sono morte almeno 17 persone e almeno 30 sono rimaste ferite. Lo riferiscono le autorità sanitarie palestinesi. L'esercito israeliano non ha commentato. Il raid ha colpito una veglia funebre nell'area di Salateen a Beit Lahiya, pertanto la maggior parte delle vittime apparteneva alla stessa famiglia, ha dichiarato Fares Awad, capo del servizio di emergenza del ministero della Salute nel nord di Gaza. Tra i morti ci sono almeno due bambini di 11 e 16 anni e un uomo di 65 anni è morto insieme a due dei suoi figli, ha detto Awad all'Associated Press.