Conserve, lattine, scatole e deodoranti. Nel quotidiano la troviamo ovunque. La latta è un pilastro della conservazione alimentare. Un mercato vivissimo specialmente in Italia, dove questo tipo di acciaio serve per trasportare una delle nostre eccellenze, il pomodoro.
Ne abbiamo parlato con Davide Padovani, Amministratore Delegato di SteelForce Packaging: “La latta è una tipologia di acciaio che si usa per imballaggi metallici. Viene lavorata fino a raggiungere spessori infinitesimali. La troviamo comunemente nei supermercati, sotto forma di scatole per alici, tonno, vegetali o pomodoro pelato. Tra le caratteristiche principali, troviamo quella della lunga conservazione del prodotto, senza aggiunta di additivi”.
© E-Planet
Peccato che la produzione italiana non riesca proprio a coprire il fabbisogno nazionale, soddisfatto grazie a rapporto con produttori esteri, come SteelForce Packaging, realtà belga che con 13omila tonnellate l’anno rappresenta il nostro principale importatore. Come ci ha illustrato Davide Padovani: “SteelForce Packaging è tra i più grandi commercianti al mondo per latta per imballaggi. È una società di diritto belga, con sede in Italia. Abbiamo un cuore pulsante italiano molto forte. Il nostro Paese infatti è il primo mercato in Europa per questa tipologia di prodotti. Ci occupiamo di commercializzazione, ma anche di personalizzazione dei prodotti”.

Il gruppo sta realizzando diversi investimenti sulla sostenibilità del materiale. La latta può essere riciclata infinitamente, anche nell’alimentare. A patto che si separi lo stagno presente nel prodotto. Un processo non scontato, che in Italia implica ogni anno 850mila tonnellate di scatole nuove.
L’obiettivo del progetto EN-FINITY, portato avanti da SteelForce Packaging con il Politecnico di Milano, è dare una svolta green a questo mercato.
© E-Planet
Del progetto ci ha parlato Carlo Mapelli, Professore Siderurgia e Materiali avanzati Politecnico di Milano: “Il nuovo processo di produzione della banda stagnata che è stato messo a punto prevede che essa venga prodotta attraverso il riciclo dei materiali metallici e mediante i forni elettrici ad arco. Ad oggi tutta la bagna stagnata e tutte le latte che consumiamo sono prodotte invece attraverso un processo che è basato sullo sfruttamento del carbone. Questo processo proviene da rottami dismessi, quindi con il riciclo. Questo consente di diminuire di circa l’80% il consumo di energia e di diminuire di più di 10 volte l’emissione di anidride carbonica necessaria per produrre la banda stagnata”.
© E-Planet
Con questo processo si è riusciti a separare l’acciaio dagli altri elementi nelle scatole, come stagno, cromo e vernice. Per raggiungere traguardi del genere è fondamentale la collaborazione tra pubblico e privato. Come ci ricorda Davide Padovani, Amministratore Delegato SteelForce Packaging: “La collaborazione con il Politecnico di Milano è frutto del nostro Responsabile Rapporti Istituzionali Italia, l’avvocato Vaccaro-Incisa, e punta a mettere l’eccellenza italiana nella ricerca al servizio dell’ambiente”.
© E-Planet
Un modello di sinergia da cui si può prendere esempio, per rendere più sostenibile anche altre produzioni.