L'attrice belga Emilie Dequenne è morta all'età di 43 anni. Il suo primo ruolo in "Rosetta", dei fratelli Dardenne, ha lanciato la sua carriera dopo aver vinto il premio come migliore attrice al Festival di Cannes 1999. Dequenne aveva rivelato nell'ottobre 2023 di soffrire di carcinoma adrenocorticale, un raro tumore della ghiandola surrenale, che l'aveva tenuta lontana dai set cinematografici. Dopo mesi di lotta e poi una remissione era salita sulle scale del Palais del Festival di Cannes nel maggio 2024 per celebrare il 25esimo anniversario del film dei Dardenne. A dare l'annuncio del decesso stati la famiglia dell'attrice e il suo agente.
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La carriera cinematografica -
Nata il 9 agosto 1981 a Belœil, comune belga situato nella provincia vallona dell'Hainaut, esordì al cinema a 17 anni proprio in Rosetta dei fratelli Luc e Jean-Pierre Dardenne. La sua prima prova davanti alla macchina da presa, le valse anche il Chicago Film Critics Association Awards come attrice più promettente e il Joseph Plateau Award come miglior attrice belga. Grazie al film di Joachim Lafosse, "À perdre la raison", vinse nuovamente il premio per la miglior interpretazione femminile a Cannes, nella sezione Un certain regard, nel 2012. In seguito recitò in diversi film, tra cui "Il patto dei lupi" di Christophe Gans e (2001) "Ci rivediamo lassù" di Albert Dupontel (2017), "Les choses qu'on dit, les choses qu'on fait" (2020) di Emmanuel Mouret per cui ha vinto il César come miglior attrice non protagonista nel 2021. Uno dei suoi ultimi ruoli al cinema è stato quello in "Close" di Lukas Dhont, che nel 2023 fu candidato al premio Oscar come miglior film internazionale.
La malattia -
A dicembre 2024 l'attrice era apparsa nel programma "Sept à huit" su TF1, esprimendo tristezza per l'implacabilità della malattia, e per i tanti farmaci che doveva ingerire ogni giorno: "In fondo, so per certo che non vivrò così a lungo come pensavo. Ho solo 43 anni. Ho sempre sognato di vivere almeno fino a 80 anni e di addormentarmi per sempre. È quello che chiedo". A febbraio, in occasione della Giornata mondiale contro il cancro, aveva scritto sui social: "Che lotta dura! E non si sceglie..." .
Cos'è il carcinoma adrenocorticale -
Si tratta di un tumore raro e aggressivo che colpisce la corteccia surrenale, la parte esterna delle ghiandole surrenali, responsabile della produzione di ormoni come il cortisolo, l'aldosterone e gli androgeni. Colpisce ogni anno una o due persone su un milione: la prognosi di questo tumore è spesso sfavorevole anche perché il rischio è di diagnosticarlo in una fase già avanzata.