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Ultimo aggiornamento: 8 ore fa
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Gaza, Usa: "La risposta di Hamas è totalmente inaccettabile" | Gli Houthi: 53 morti nei raid Usa, anche 5 bambini e 2 donne

Trump ordina bombardamenti in Yemen. I ribelli annunciano vendetta. Si arena la trattativa coi palestinesi: "Troppe divergenze con Israele, i colloqui a Doha per la tregua sono falliti"

di Redazione online

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria e Iran, è giunta al giorno 527. Funzionari palestinesi hanno dichiarato a Bbc Arabia che "i colloqui per il cessate il fuoco a Gaza sono falliti" e hanno citato le grandi divergenze tra Israele e Hamas, nonostante gli incontri con mediatori del Qatar e dell'Egitto. Dopo i raid Usa sullo Yemen, che secondo gli Houthi hanno fatto 53 morti (tra cui 5 bambini e 2 donne), Donald Trump ha intimato ai ribelli di cessare gli attacchi, altrimenti "l'inferno si abbatterà su di voi come non avete mai visto prima".

Gli Houthi riferiscono che il bilancio delle vittime degli attacchi aerei statunitensi ieri nello Yemen è salito a 53, tra cui anche cinque bambini e due donne. Il numero dei feriti è invece salito a 98 persone.

Dopo gli attacchi americani, gli Houthi giurano vendetta minacciando di colpire le navi cargo americane nel Mar Rosso. "Gli americani saranno ora soggetti all'embargo finché continueranno la loro aggressione", ha affermato il leader Houthi Abdulmalik al-Huthi in un discorso televisivo, aggiungendo che le navi degli alleati di Israele sono già nel mirino dei ribelli.

I ribelli yemeniti degli Houthi hanno annunciato di aver attaccato la portaerei statunitense Harry Truman nel Mar Rosso. "Le nostre forze hanno preso di mira la portaerei Truman con 18 missili balistici e da crociera e un drone", ha affermato il portavoce militare del gruppo, Yahya Saree. Gli Stati Uniti hanno lanciato ieri più di 170 raid aerei in diverse zone dello Yemen, ha sottolineato Saree.

I rappresentanti della leadership del movimento palestinese Hamas hanno incontrato oggi a Doha il vice ministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov. Lo scrive la Tass citando Hamas sul canale Telegram. "I rappresentanti di Hamas, guidati da Mohammad Darwish (il capo dell'organismo consultivo del movimento, il Consiglio della Shura), hanno ricevuto il vice ministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov a Doha. Durante l'incontro, Darwish ha sottolineato che Mosca svolge un ruolo cruciale nel sostenere i diritti del popolo palestinese e impedisce l'imposizione di una nuova realtà su di loro attraverso il blocco o il reinsediamento forzato", si legge nella dichiarazione. 

L'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha comunicato che i rappresentanti del team negoziale stanno attualmente incontrando in Egitto alti funzionari del Cairo per colloqui relativi alla questione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Lo riporta Ynet. 

"Sta tornando un'era di pace attraverso la forza. Nel momento in cui gli Houthi diranno 'smetteremo di sparare alle vostre navi, smetteremo di sparare ai vostri droni", questa campagna finirà. Ma fino ad allora, sarà implacabile": lo ha detto a Fox il capo del Pentagono Pete Hegseth.

La risposta di Hamas è "totalmente inaccettabile" e il tempo si sta esaurendo. Lo ha detto alla Cnn l'inviato di Donald Trump, Steve Witkoff, che nei giorni scorsi aveva avanzato una proposta "ponte" per la liberazione degli ostaggi a Gaza e l'avvio della seconda fase della tregua.

L'aeronautica militare israeliana è in stato di massima allerta per possibili attacchi missilistici e con droni da parte degli Houthi dallo Yemen. Il livello di allerta era già stato innalzato dall'Idf la scorsa settimana, dopo che il gruppo sostenuto dall'Iran aveva minacciato di riprendere gli attacchi contro Israele. Durante la notte, un missile è stato lanciato dallo Yemen, ed è atterrato in Egitto. L'Idf sta ancora indagando se il missile fosse diretto verso Israele.

Un missile Houthi lanciato dallo Yemen è atterrato nella penisola del Sinai in Egitto durante la notte, non lontano dalla città costiera di Sharm el-Sheikh. Lo riporta il Times of Israel. L'Idf sta indagando se il missile avesse come obiettivo Israele.

Le Forze di difesa di Israele hanno ucciso due miliziani del movimento sciita filo-iraniano Hezbollah. Lo hanno reso noto le stesse Idf con una nota su Telegram, affermando che i due erano "agenti di sorveglianza e avevano preso parte alla direzione di attacchi terroristici nell'area di Yatar e Meiss el Jabal nel Libano meridionale". "L'attività dei terroristi costituisce una violazione degli accordi tra Israele e Libano", conclude la nota, facendo riferimento all'accordo di cessate il fuoco entrato in vigore il 27 novembre scorso.

Un missile lanciato dallo Yemen è atterrato nella penisola egiziana del Sinai durante la notte, non lontano dalla città costiera di Sharm el Sheikh. Lo ha riferito il quotidiano "Times of Israel", aggiungendo che le Forze di difesa di Israele stanno verificando se il missile fosse diretto verso lo Stato ebraico.

"L'idea degli Usa che l'Iran si piegherà alla volontà politica dei nemici tramite intimidazione è sbagliata". Lo ha affermato il comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane Hossein Salami, avvertendo che l'Iran risponderà a qualsiasi attacco militare contro il Paese, dopo le minacce del presidente Donald Trump di un'azione militare contro l'Iran intimando a Teheran di porre fine al sostegno agli Houthi yemeniti, obiettivo degli attacchi aerei Usa-Regno Unito. "L'Iran non ha alcun ruolo nel dirigere le politiche dei gruppi di resistenza regionali, compresi gli Houthi yemeniti", ha sottolineato Salami, citato da Tasnim. 

Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei ha condannato gli attacchi aerei Usa-Regno Unito contro gli Houthi yemeniti che sono sostenuti da Teheran "L'aggressione militare costituisce una flagrante violazione dei principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, in particolare sul divieto dell'uso della forza e sul rispetto della sovranità nazionale e dell'integrità territoriale", ha affermato. L'attacco congiunto "è in linea con il loro continuo sostegno al 'genocidio' del popolo palestinese", ha aggiunto, citato da Mehr.

Almeno nove operatori di organizzazioni di beneficenza sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti ieri in un attacco israeliano a Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza: lo ha reso noto l'ufficio stampa di Hamas, come riporta la Cnn, che parla del raid più mortale da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco a gennaio. In precedenza, l'esercito israeliano aveva affermato di aver preso di mira una "cellula terroristica" che stava utilizzando un drone per compiere attacchi contro le sue truppe dell'esercito nella Striscia.

Gli Stati Uniti "non hanno il diritto di dettare" la politica estera dell'Iran. Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, in risposta al messaggio pubblicato su Truth dal presidente statunitense Donald Trump, che ordinava a Teheran di cessare "immediatamente" il suo sostegno agli Houthi nello Yemen. "Il governo degli Stati Uniti non ha alcuna autorità o diritto di dettare la politica estera dell'Iran", si legge nel post di Araghchi, che chiede di "fermare le uccisioni del popolo yemenita". 

Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha discusso dei raid aerei Usa nello Yemen con il suo omologo russo Serghiei Lavrov, sottolineando che "i continui attacchi degli Houthi alle navi militari e commerciali statunitensi nel Mar Rosso non saranno tollerati". Lo riporta la Cnn, che cita un comunicato del Dipartimento di Stato. L'estate scorsa, la Russia era pronta a consegnare armi agli Houthi, ma ha fatto marcia indietro in seguito alle pressioni degli Stati Uniti e dell'Arabia Saudita, ricorda l'emittente. 

E' salito a 15 morti il bilancio dei raid statunitensi nello Yemen: lo rende noto il sito web di notizie dei ribelli, Ansarollah. Secondo questa fonte, nove persone sono state uccise in un "attacco anglo-americano" nel distretto di al-Jarf della capitale Sanaa, e altre sei in altre parti del Paese.

La Casa Bianca sul suo profilo X ha pubblicato una foto in cui si vede il presidente Donald Trump, in camicia bianca e con in testa un cappellino recante la scritta 'Make America Great Again', seguire i raid da lui stesso ordinati contro le postazioni degli Houthi nello Yemen. Nel post oltre alla foto si legge la frase "comandante in capo".

Il "bilancio delle vittime degli attacchi aerei statunitensi" sulla capitale yemenita Sanaa, controllata dai ribelli Houthi legati all'Iran, è "salito a 13 morti". Lo ha riferito il ministero della Salute del governo locale, citato dal canale televisivo Al Yemen. Almeno nove persone sono rimaste ferite. A partire da novembre del 2023, gli Houthi hanno lanciato più di 100 attacchi contro le navi che consideravano legati a Israele, ma anche agli Stati Uniti e al Regno Unito, affermando di essere solidali con i palestinesi nella guerra di Israele contro Hamas a Gaza, ricorda l'emittente britannica SkyNews.