In casa e fuori

Rincorrere la perfezione è sbagliato, anche nella pulizia e a tavola

In ogni cosa serve il giusto mezzo, anche in campi delicati come l’igiene e la sana alimentazione

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La perfezione non è di questo mondo neppure quando sono in gioco temi cruciali come la corretta alimentazione e la pulizia della casa. Un conto è mangiare sano e alimentarsi in modo equilibrato, un altro è trasformare le buone regole della cucina  in un’ossessione che ci spinge a caccia del prodotto più sano e fresco, oppure a pesare ogni porzione del nostro menù. Lo stesso vale per la cura della casa o della nostra persona: se il disordine e una pulizia approssimativa sono senz’altro una cattiva abitudine da combattere, si può fare altrettanto danno quando si pretende di avere i pavimenti sempre lucidi come specchi e superfici disinfettate e a prova di germi. La ricerca compulsiva della perfezione in questi campi può addirittura fare grossi danni ed è considerata segnale di un comportamento ossessivo-compulsivo.

UNA CASA TROPPO SCINTILLANTE – La casa deve essere manutenuta pulita e in ordine: fin qui non ci sono dubbi: il tema si fa più delicato quando ci si deve intendere sul significato che attribuiamo alle parole “ordine” e “pulizia”. Un adolescente di solito considera del tutto accettabile lo stato della propria camera, la stessa che fa inorridire la madre quando si affaccia alla porta. Lo stesso accade a chi si trova a proprio agio dopo una passata di aspirapolvere rispetto a una padrona di casa che disinfetta tre volte al giorno il pavimento di cucina per essere certa che non le sia sfuggito neppure un granello di polvere.  Eppure, alcuni studi hanno dimostrato che l'utilizzo eccessivo di detergenti aggressivi per la casa, soprattutto se contengono ammonio, può avere legami con alcune malattie, tra cui alcune forme di infertilità, asma, dermatiti e reazioni infiammatorie. È noto da tempo, inoltre, che esiste una connessione fra questi prodotti e lo sviluppo di alcune forme di resistenza batterica agli antibiotici: secondo Erica Hartmann, docente alla Northwestern’s McCormick School of Engineering, i prodotti chimici che utilizziamo per spazzare via alcuni tipi di germi, paradossalmente, stanno sortendo l'effetto di renderli più forti. Che fare allora? Secondo Hartmann la soluzione è semplice: limitarsi a pulire la casa con acqua e sapone, del tutto sufficienti ad assicurare negli ambienti domestici, ma anche nel bucato e sulla nostra persona, tutto il pulito di cui abbiamo bisogno. In più, secondo gli esperti, avere una casa disinfettata e tirata costantemente a lucido avrebbe anche effetti negativi sul nostro sistema immunitario, privandolo del giusto allenamento contro i microbi e portandolo a reagire contro "falsi nemici", rendendo più facili allergie e malattie autoimmuni.

ATTENZIONE ANCHE ALLA TROPPA IGIENE PERSONALE – Il periodo del Covid ci ha fatto scoprire l’importanza di tenere ben pulite le mani, una buona pratica che molti adulti tendono a trascurare. Ben venga quindi una corretta igiene delle mani, che devono essere lavate spesso durante la giornata, in particolare quando si rientra dopo essere stati fuori, prima di mangiare o di maneggiare gli alimenti, e sempre dopo aver usato la toilette. Se però ci laviamo in continuazione e soprattutto se usiamo detergenti disinfettanti o troppo aggressivi, possiamo danneggiare le difese naturali della pelle, rimuovendo il film che la ricopre per natura e che fa da filtro contro gli agenti esterni. Lo stesso vale per il corpo: non occorre, facendo quotidianamente  la doccia, insaponarsi dalla testa ai piedi come fa un chirurgo prima di entrare in sala operatoria: un lavaggio con acqua e con un sapone delicato, da utilizzare magari a giorni alterni, è più che sufficiente a mantenerci freschi e puliti.  

MANGIARE SANO, MA CON QUALCHE CONCESSIONE – Un ragionamento analogo vale per l’alimentazione. Mangiare in modo sano e variato non significa dichiarare guerra al fritto, al cioccolato e a tutto cià che è buono, per timore che non sia abbastanza sano. Il cibo non è solo alimento per il corpo, ma godimento per il palato e allegria per lo spirito, che trova un reale piacere nel godersi, di tanto in tanto, qualche cosa di gustoso anche se non proprio salutista. Il corpo umano è fatto per autoregolarsi: qualche peccato di gola nell’ambito di una dieta equilibrata non ha alcuna conseguenza negativa, mentre al contrario, costringersi a contare tutte le calorie che si mettono in bocca, o peggio ancora, sentirsi colpa per una fettina di torta o un pezzo di pizza può avere effetti negativi, anche sulla linea.

GLI ECCESSI CHE VENGONO DALLA MENTE – Un comportamento troppo rigido nei confronti dell’igiene ed eccessivamente salutista quando ci si siede a tavola sono spesso sintomo di un disagio della psiche. Esistono addirittura nomi specifici per descrivere questi comportamenti, se questi si spingono al limite della compulsione: l’attenzione ossessiva nei confronti del cibo si chiama ortoressia  (dal greco orthos - corretto - e orexis - appetito), mentre la mania per la pulizia a ogni costo e l’orrore per lo sporco si chiama rupofobia (dal greco rupos, che significa “sudiciume”).  L'ortoressia non è attualmente riconosciuta come patologia e non ha nulla a che vedere con i disturbi del comportamento alimentare, ma è considerata una forma di ansia associata a una spiccata tendenza al perfezionismo. La rupofobia è invece una forma di mania ossessiva che,  secondo l'interpretazione psicoanalitica, rivela l'incapacità di sopportare le proprie mancanze e le parti "nascoste" di sé; il rito della pulizia dovrebbe servire, appunto, a liberarsene.