Nella media del 2024 in Italia si registra un aumento del numero di occupati pari a 352mila unità (+1,5% in un anno) che si associa alla riduzione del numero di disoccupati (-283mila, -14,6%) e alla crescita degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+56mila, +0,5%). Lo comunica l'Istat. Il tasso di occupazione 15-64 anni sale al 62,2% (+0,7% in un anno), mentre quello di disoccupazione scende al 6,5% (-1,1 punti).
Il lavoro nelle imprese -
L'input di lavoro nelle imprese cresce: le posizioni dipendenti aumentano del 2,3% e il monte ore lavorate del 2,8% (al netto degli effetti di calendario); diminuiscono lievemente il ricorso alla Cig (-0,4 ore ogni mille lavorate) e il ricorso al lavoro straordinario (-0,2%). Cresce in misura sostenuta il costo del lavoro (+3,4%), a seguito dei miglioramenti stabiliti nei rinnovi contrattuali registrati nell'anno.
Il confronto tendenziale: i numeri sugli indeterminati e i contratti a termine -
Nel confronto tendenziale, aggiunge l'istituto di statistica, rallenta la crescita del numero di occupati (+170mila, +0,7% rispetto al quarto trimestre 2024), per effetto, anche in questo caso, dell'aumento dei dipendenti a tempo indeterminato (+3,1%) e della diminuzione dei dipendenti a termine (-10,0%) e degli indipendenti (-0,4%); prosegue il calo del numero di disoccupati (-397mila in un anno, -20,5%) e la crescita di quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+387mila, +3,2%). Tale dinamica si riflette nell'aumento del tasso di occupazione (+0,2 punti in un anno), nel calo di quello di disoccupazione (-1,5 punti) e nella crescita del tasso di inattività (+0,9 punti).
I dati sulle imprese -
Dal lato delle imprese, prosegue, a ritmi meno sostenuti rispetto al trimestre precedente, la crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti (+0,4%), della stessa entità nelle sue componenti a tempo pieno e a tempo parziale. La crescita rallenta anche su base tendenziale attestandosi a 1,9%, in misura lievemente superiore nella componente part time (+2%) rispetto a quella full time (+1,8%).
Sale il ricorso alla Cig -
Le ore lavorate per dipendente aumentano in termini congiunturali (+0,4%) ma diminuiscono in termini tendenziali (-1,0%); il ricorso alla cassa integrazione sale a 9,5 ore ogni mille ore lavorate (+1,8 ore). Il tasso dei posti vacanti raggiunge il 2,1%, aumentando di 0,1 punti percentuali nel confronto congiunturale e diminuendo di 0,2 punti percentuali in quello tendenziale.
I dati sul costo del lavoro -
Il costo del lavoro per Unità di lavoro equivalente a tempo pieno (Ula), sottolinea l'Istat, aumenta dello 0,2% su base congiunturale, sia nella componente delle retribuzioni (+0,2%) sia, in misura lievemente inferiore, in quella dei contributi sociali (+0,1%). Su base annua, sebbene in rallentamento rispetto alla forte crescita registrata nei due trimestri precedenti, il costo del lavoro mostra un aumento pari a 3,2%, quale effetto della crescita della componente retributiva (+3,1%) e di quella contributiva (+3,5%), influenzata dai rinnovi contrattuali.