La tecnologia al servizio dei sogni

Milano, Museo della Scienza: il Teatro alla Scala si mostra “dietro le quinte”

Il nuovo allestimento “In scena” espone un modulo del palcoscenico a ponti mobili, grazie al quale si effettuavano i cambi di scena  

Il Museo della Scienza e Tecnologia di Milano e il Teatro alla Scala raccontano la vita di un teatro dietro le quinte nell’allestimento “In Scena”: qui è possibile ammirare un modulo originale del palcoscenico a ponti mobili, testimonianza del rapporto tra teatro, musica e tecnica. Il nuovo allestimento, che da sabato 15 marzo diventa parte integrante del percorso espositivo del Museo, consente ai visitatori del museo di ammirare il meccanismo del palcoscenico storico che, dal 1938 al 2002, ha reso possibili i cambi di scena, anche molto complessi, aiutando il pubblico presente in teatro a immergersi completamente nell’opera o nel balletto a cui stavano assistendo.  

Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione con il Comune di Milano, la Fondazione Teatro alla Scala, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano e grazie al generoso contributo di Fimesa - Famiglia Sordi. “In Scena” è la sezione del museo in cui si può visitare un modulo del palcoscenico storico a ponti mobili del Teatro alla Scala, concesso in comodato al Museo dal Comune di Milano: si tratta di una straordinaria testimonianza di ingegneria teatrale, realizzato nel 1938 su progetto dell’ingegnere Luigi Lorenzo Secchi, conservatore del Teatro alla Scala dal 1932 al 1982, e di un innovativo sistema ha reso possibile la realizzazione di cambi di scena complessi, ma nello stesso tempo rapidi e sicuri, grazie a un avanzato impianto idraulico costruito dalle Officine Meccaniche Stigler di Milano. Utilizzato per oltre sessant’anni, il palco presente al museo ha contribuito alla messa in scena di alcuni degli spettacoli più iconici della storia del Teatro alla Scala, con protagonisti i più importanti direttori d’orchestra, cantanti, ballerini, registi, scenografi e costumisti al mondo, sopravvivendo anche ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Cuore dell’allestimento è un manufatto lungo 6 metri e largo 2,40, parte di un progetto di riforma del teatro iniziata con la costruzione della nuova buca orchestrale e con le innovazioni illuminotecniche realizzate dal poliedrico artista Mariano Fortuny: grazie al palco a ponti mobili l’allestimento degli spettacoli operistici, sinfonici e di balletto è stato trasformato radicalmente Il palcoscenico è rimasto in funzione dal 1938 al 2002 ed è stato utilizzato in produzioni storiche, fino a quando il Teatro non è stato sottoposto a un nuovo e importante intervento di restauro e modernizzazione. Sulla struttura dei ponti mobili di Secchi è stato modellato anche l’attuale palcoscenico del Teatro alla Scala, inaugurato nel 2004 e progettato dall’ingegner Franco Malgrande - Direttore dell’Allestimento scenico Teatro alla Scala.

L’esposizione del modulo è integrata da due grandi pannelli riflettenti, posizionati agli estremi per amplificare otticamente la struttura e restituire la percezione della sua estensione. Nel pannello all’interno del modulo si trova l'animazione 3D del funzionamento dei ponti mobili e la loro struttura. Il secondo pannello ospita invece un audiovisivo dedicato alla storia del palcoscenico scaligero da Giuseppe Piermarini ai giorni nostri; l’audiovisivo è arricchito dalla traduzione LIS (Lingua Italiana dei Segni), nel solco delle azioni che il Museo sta portando avanti per migliorare l’accessibilità alla visita delle esposizioni.

Il racconto è completato da un ricco corredo iconografico, realizzato grazie alla collaborazione del Politecnico di Milano, che conserva il fondo archivistico Secchi (che lì studiò e si laureò) e documenta più di mezzo secolo di progetti per il Teatro alla Scala e il Comune di Milano, nel campo dell’edilizia sociale e ricreativa; del Teatro alla Scala, con il Museo Teatrale e l’Archivio Fotografico; grazie alla Raccolta delle Stampe Bertarelli presso il Castello Sforzesco di Milano, e della Biblioteca Comunale di Foligno, che conserva il prezioso fondo dei disegni di Giuseppe Piermarini, suo illustre cittadino.

Completano l’esposizione tre gruppi di beni storici. Il primo è dedicato al rapporto tra musica e teatro, con l’esposizione di alcuni strumenti musicali del XIX secolo appartenenti alle collezioni del Museo, restaurati per l’occasione, tra cui una splendida Arpa Gotica Érard del 1844.  

Il secondo gruppo comprende filmati di rappresentazioni scaligere e i due costumi di scena provenienti dai Laboratori del Teatro alla Scala, disegnati da Franco Zeffirelli per l’Otello di Verdi della Stagione 1976/1977, indossati da Mirella Freni e Placido Domingo.

Il terzo gruppo è dedicato alla nascita delle tecniche di registrazione del suono e alla possibilità di immortalare musiche e voci dei grandi cantanti. Sono esposte due “macchine parlanti” parte della donazione dell’Associazione Museo Caruso e Luciano Pituello: un fonografo Edison del 1905 e un grammofono della Columbia Phonograph Company dello stesso anno.

"In Scena" si inserisce nel più ampio impegno del Museo a raccontare l’evoluzione tecnologica e scientifica in relazione alla cultura e alle arti. La tutela e musealizzazione di un modulo del palcoscenico storico della Scala non solo preserva un patrimonio unico, ma lo rende accessibile a un pubblico più vasto, offrendo nuove chiavi di lettura sulla complessità e l’innovazione che hanno reso il Teatro un’eccellenza mondiale. Nel corso del primo weekend di apertura al pubblico, il Museo propone anche una nuova esperienza in realtà virtuale, “Musica Maestro Opera Experience”, durante la quale il visitatore potrà provare in prima persona l’emozione di dirigere un’orchestra.  

Il teatro, dagli antichi a oggi, porta in scena la meraviglia, mescolando musica, canto, drammaturgia, danza e tecnologia. Il palcoscenico del Teatro alla Scala è sempre stato all’avanguardia, da quando Giuseppe Piermarini lo realizzò nel 1778. Come un corpo vivente, il teatro si è modificato nei suoi quasi 250 anni di vita, al passo con i tempi e le innovazioni tecnologiche”, ha dichiarato Claudio Giorgione - Curatore Collezioni Leonardo Arte e Scienza del Museo.

"Il palcoscenico che oggi entra a far parte della collezione permanente del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia ci ricorda che anche quella teatrale è un’attività produttiva e che la capacità innovativa di chi ha progettato la “macchina” esposta, contribuisce alla produzione di meraviglia che è tipica di un teatro. Per il Museo è un’occasione non solo per documentare un pezzo di storia della città ma anche della stretta relazione fra arte, tecnica e scienza” ha detto Paola Dubini - Vicepresidente Museo Nazionale Scienza e Tecnologia.

Il nuovo allestimento In Scena ha il valore di mettere in luce e rendere protagonista una parte dello spettacolo che rimane dietro le quinte, celata agli spettatori: il complesso meccanismo storico del palco a ponti mobili di uno dei teatri più importante del mondo, il Teatro alla Scala. I visitatori e le visitatrici del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, grandi e piccoli, avranno da oggi la rara possibilità di vedere cosa accadeva nel retropalco mentre solitamente si assisteva ad un’opera, un concerto o un balletto. Un’esposizione preziosa che avvicinerà sempre di più i cittadini e le cittadine non solo al teatro ma anche alle tante maestranze e professioni che appartengono alla sua filiera creativa” ha concluso Tommaso Sacchi - Assessore alla Cultura Comune di Milano.

Il nuovo allestimento è accessibile al pubblico a partire da sabato 15 marzo ed entrerà a far parte del percorso di visita libera del Museo con orario 9.30 -17.00 da martedì a venerdì e 9.30 -18.30 sabato, domenica e festivi. INFO: www.museoscienza.org