Quasi 110 miliardi in un triennio

Def, il presidente Istat: "Ancora alta evasione, pesa su crescita" | Bankitalia: "Taglio cuneo è stimolo non irrilevante"

Secondo le stime della relazione, nel triennio 2014-2016 il gap complessivo è di circa 109,7 miliardi

In Italia persistono "livelli elevati di evasione fiscale e contributiva", il cui recupero è "critico per il rafforzamento della capacità competitiva e di crescita del nostro Paese e per l'efficacia e l'equità delle politiche pubbliche". A sottolinearlo è il presidente dell'Istat, Gian Carlo Blangiardo, in audizione sulla Nota di aggiornamento al Def. Secondo le stime della relazione, nel triennio 2014-2016 il gap complessivo è di circa 109,7 miliardi.

"Fase di debolezza economica nei prossimi mesi" - "In Italia, le prospettive per i prossimi mesi sembrano orientate a una sostanziale persistenza dell`attuale fase di debolezza del ciclo economico", prosegue Blangiardo. "Nel corso della prima metà del 2019 gli indici di diffusione - che misurano la percentuale di settori in crescita rispetto al totale - si sono mantenuti al di sotto del 50%, sia nell`industria che nei servizi, tuttavia le prime indicazioni per il terzo trimestre del settore manifatturiero segnalano un miglioramento. Nei mesi più recenti è proseguito il peggioramento del clima di fiducia delle imprese", spiega l'Istituto.

"Imprese sostenibili hanno premio produttività fino a 15%" - "Le imprese più orientate alla sostenibilità - spiega l'Istat - mostrano la presenza di un premio in termini di
produttività che può arrivare anche al 15%. Il valore aggiunto delle ecoindustrie (ossia attività economiche la cui finalità principale è la protezione dell'ambiente o la gestione delle risorse naturali), nel 2017 è stato pari a 36 miliardi di euro e al 2,3% del Pil, con una tendenza alla crescita superiore a quella media dell'economia".

Ultimi per lavoro donne, pesa il ruolo familiare - Secondo l'Istat in Italia "ancora solo il 56,2% delle donne partecipa al mercato del lavoro e il tasso di occupazione non supera il 50%. Si tratta dei valori tra i più bassi, insieme a quelli della Grecia, tra i paesi dell'Ue dove il tasso di attività è pari al 68,3% e quello di occupazione al 63,4%. Il ruolo ricoperto in famiglia, in assenza di un adeguato sistema di sostegno, appare come uno dei fattori discriminanti, insieme alla regione di residenza e al titolo di studio".

Bankitalia: "Il taglio del cuneo è stimolo non irrilevante" - "Anche la riduzione del cuneo fiscale può dare uno stimolo non irrilevante, seppur graduale, all'economia, accrescendo sia la competitività delle imprese, sia i redditi reali e quindi i consumi delle famiglie". Lo sottolinea la Banca d'Italia nel documento sulla Nota di aggiornamento al Def consegnato alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. "La scelta di disattivare integralmente le clausole nel 2020 - ha detto il vice dg Luigi Federico Signorini - limita l'ammontare di risorse che possono essere dedicate alla riduzione del cuneo".