
Draghi: "Se unita, l'Ue potrà essere all'altezza delle sfide | Rimarremo soli a garantire la sicurezza in Ucraina e in Europa"
Dall'ex premier che interviene all'Eurocamera arriva una sferzata ai leader europei: "Bisogna puntare sull'innovazione. No a mercato unico, debito pubblico, creazione dell'unione dei capitali? Non si può dire no a tutto, bisogna fare qualcosa"

"Per far fronte alle sfide dell'Ue, è sempre più chiaro che dobbiamo agire sempre più come se fossimo un unico Stato. Se uniti, saremo all'altezza delle sfide e avremo successo". Lo ha detto Mario Draghi, parlando all'Eurocamera del Rapporto sulla competitività europea. "Contiamo sul fatto che il Parlamento agisca da protagonista: per costruire l'unità politica, per creare lo slancio per il cambiamento, per chiedere conto ai politici delle loro esitazioni e per realizzare un ambizioso programma d'azione. Possiamo far rivivere lo spirito innovativo del nostro Continente e recuperare la capacità di difendere i nostri interessi. E possiamo dare speranza ai nostri popoli", ha aggiunto.
"Rischio solitudine dell'Ue" -
"Se le recenti dichiarazioni delineano il nostro fuguro - ha avvertito -, possiamo aspettarci di essere lasciati soli a garantire la sicurezza in Ucraina e nella stessa Europa".
Nodo sicurezza, "non si può dire no a tutto" -
"L'Ue è stata creata per garantire pace, indipendenza, sicurezza, sovranità e poi sostenibilità, prosperità, democrazia, equità - ha quindi chiarito -. Di base siamo riusciti a garantire tutto questo. Ora il mondo confortevole è finito e dobbiamo chiederci, vogliamo difendere questi valori o dovremmo andarcene, e andarcene dove? Si dice no al debito pubblico, no al mercato unico, no alla creazione dell'unione dei capitali? Non si può dire no a tutto, altrimenti bisogna ammettere che non siamo in grado di mantenere i valori fondamentali dell'Ue. Quindi, quando mi chiedete cosa è meglio fare ora, dico che non ne ho idea, ma fate qualcosa".
All'Ue 800 miliardi l'anno, "serve un debito comune Ue" -
Sul debito comune Ue, Draghi evidenzia che, per gli investimenti necessari "il dato dei 750-800 miliardi l'anno è stimato per difetto". E aggiunge che, per soddisfare queste stime, è necessario emettere titoli di debito, "e questo debito comune deve essere, per definizione, sovranazionale, perché alcuni Paesi non dispongono di spazio fiscale sufficiente nemmeno per i propri obiettivi, non hanno alcuno spazio fiscale". Ha inoltre sottolineato come il dato dei 750-800 miliardi può anche scendere, alla luce della messa in campo delle riforme necessarie in Ue.
"Abbattere le barriere e puntare sulla crescita" -
E ancora, ha sottolineato che, al nuovo contesto attorno all'Ue "la risposta deve essere rapida, perché il tempo non è dalla nostra parte, con l'economia europea che ristagna mentre gran parte del mondo cresce. Deve essere commisurata all'entità delle sfide. E deve essere focalizzata sui settori che guideranno l'ulteriore crescita. Velocità, scala e intensità saranno essenziali. Dobbiamo abbattere le barriere interne, standardizzare, armonizzare e semplificare le normative nazionali e spingere per un mercato dei capitali più basato sull'equity".
"Puntare sull'innovazione" -
Draghi ha poi puntato l'attenzione sull'innovazione dicendo che spesso "siamo il nostro peggior nemico. Dobbiamo creare condizioni affinché le imprese innovative crescano in Europa, piuttosto che restare piccole o trasferirsi negli Stati Uniti. Abbiamo un mercato interno di dimensioni simili a quello degli Stati Uniti. Abbiamo il potenziale per fare leva sulle economie di scala. Ma il Fondo monetario internazionale stima che le nostre barriere interne siano equivalenti a dazi del 45% circa sul manifatturiero e del 110% sui servizi".
"Lavoriamo insieme per i valori fondanti dell'Ue" -
L'ex governatore della Bce ha quindi ribadito che, cinque mesi dopo la pubblicazione, a settembre, del rapporto Draghi, emerge che "ciò che è nel Rapporto oggi è ancora più urgente di quanto fosse cinque mesi fa. C'è una situazione molto difficile. Ora abbiamo i nostri valori. Abbiamo differenze di opinioni. Ma non è il momento di sottolineare queste differenze ora, è il momento di sottolineare il fatto che dobbiamo lavorare insieme, sottolineare ciò che ci accomuna e ciò che credo ci accomuna sono i valori fondanti dell'Unione europea. E dobbiamo sperare e lavorare per questo".