A basso costo e facili da utilizzare

Sempre più diffusi i software per spiare ex e partner tramite smartphone

Secondo il colosso informatica Karspersky, l'Italia è al sesto posto nella classifica dei Paesi più colpiti dagli stalkerware. Diffuse le varianti per controllare i minori e i dipendenti sul posto di lavoro

Spiare qualcuno tramite smartphone è una pratica sempre più facile e diffusa a livello globale. Secondo l’ultimo report di Kaspersky, gigante russo della sicurezza informatica, sono migliaia le vittime di stalkerware, programmi che, installati sul cellulare della persona da sorvegliare, consentono un monitoraggio costante di messaggi, telefonate, geolocalizzazione e password. Nel mondo sono 37mila gli utenti "spiati" e più di mille in Italia. 

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Nel 2019 gli utenti colpiti sono aumentati - Kaspersky ha registrato un preoccupante aumento delle vittime di stalkerware solo nel 2019: il 35% in più su scala mondiale e il 93% nel nostro Paese. L’Italia è ora al sesto posto nella classifica delle nazioni più colpite. Per la maggior parte, i programmi "spia" sono utilizzati per sorvegliare partner o ex, ma sono sempre più diffuse anche altre "varianti". La più acquistata è un'applicazione per controllare l'attività di bambini o monitorare i dipendenti sul lavoro. 

A basso costo e facili da utilizzare - Gli stalkerware non sono usati solo da esperti informatici. Per trovarli in Rete basta una semplice ricerca su Google. Si possono individuare tramite blog o forum oppure è possibile acquistarli su Google Play, lo store online dei dispositivi Android

I costi sono bassi: per ottenere alcune versioni, si spendono anche solo cifre abbordabili anche in euro. Invece, per installare il dispositivo sul telefono della vittima, è sufficiente inviarle un link accompagnato da un messaggio che invoglia il download. A quel punto, comincia lo stalking: i messaggi dell’ignaro utente vengono letti, le  chiamate registrate e le password memorizzate. Inoltre, lo stalker può avere accesso a videocamera e microfono per spiare ogni minuto della quotidianità della vittima.