FOTO24 VIDEO24 2

Migranti, Lamorgese: "Bene il decreto ma non abbiamo la bacchetta magica"

"Il provvedimento potrà diminuire i tempi ma è presto per dirlo. Bisogna prendere accordi con gli altri Paesi e poi riparlarne tra sei mesi. Più sbarchi con me al Viminale? Mi sembra difficile"

ansa

"L'immigrazione è un problema strutturale, nessuno ha la bacchetta magica". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, riferendosi al nuovo decreto interministeriale Esteri-Giustizia-Interno sui migranti presentato da Di Maio. La titolare del Viminale ha poi sottolineato che "sicuramente il decreto può essere utile a diminuire i tempi medi ma è difficile ora dire se saranno di un mese o due mesi". 

"Il problema immigrazione è complesso, strutturale - ha chiarito il ministro -, servono varie azioni. Lo dico da ex prefetto. Di sicuro dobbiamo parlare molto con gli altri Stati per i rimpatri". E sui tempi precisa: "Uno, due, tre mesi per i rimpatri? Non ho le prove. Posso dire che inciderà sui tempi conclusivi. Chi ha diritto rimane, chi non ha diritto va via. Questo comporta che ci siano accordi di rimpatri, ma anche di polizia che fanno sì che poi si riesca a farli tornare indietro". Ecco perché, aggiunge, dopo aver concluso accordi con gli altri Stati, dichiara, "dovremmo riparlarne fra sei mesi". Intanto, fino ad oggi nel 2019 si contano in tutto 5.261 rimpatri, ha detto la Lamorgese, precisando che nel 2018 se ne sono effettuati 6.820 e nel 2017 6.514, 

"La redistribuzione non risolve il problema" - Il ministro ha detto di essere d'accordo con Di Maio sul fatto che la redistribuzione dei migranti non può essere l'unica soluzione e ha spiegato: "Il risultato portato a Malta va visto nella sua interezza, perché quello è solo un inizio. Non ho mai usato toni trionfalistici, perché la strada è lunga e difficile. E' un pre-accordo e lo andreo a esaminare martedì a Lussemburgo", quando si terrà il Consiglio europeo per gli Affari interni. La Lamorgese ha poi specificato che a Malta "sono state messe nero su bianco le quote obbligatorie" di migranti "che uno Stato si prende ed è caduto anche il tabù dei porti. A Lussemburgo presenteremo il pre-accordo e ogni Stato potrà verificare. Inoltre, il ministro ha sottolineato il ruolo dei corridoi umanitari, precisando che "parliamo di Paesi come Libia e Tunisia, dove c'è una situazione politica particolare". 

"Più sbarchi con me al Viminale? Non credo" - La titolare del ministero ha poi risposto alle affermazioni del suo predecessore, Matteo Salvini, secondo cui sono molto aumentati gli sbarchi di migranti irregolari dopo la nascita del governo Conte bis e spiega: "Prendo atto delle sue parole, ma in venti giorni mi sembra un po' difficile. Il problema è complicato, non credo che ci sia stato il disastro da quando ci sono io al Viminale".

Espandi