LA RICOSTRUZIONE

Cecilia Sala, Nyt: "Elon Musk è intervenuto per favorire il rilascio" | Ma l'Iran smentisce

Il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmail Baghaei, ha definito come "un'invenzione dei media e una fantasia" l'articolo del quotidiano statunitense

© Ansa

Elon Musk avrebbe aiutato ad assicurare il rilascio di Cecilia Sala, contattando l'ambasciatore iraniano all'Onu Amir Saeid Iravani. Lo riporta il New York Times, citando due funzionari iraniani. Theran, però, ha smentito la notizia. Secondo quanto riporta Isna, il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmail Baghaei, ha definito come "un'invenzione dei media e una fantasia" l'articolo del Nyt secondo cui Musk ha contattato Iravani poco dopo la visita del premier Giorgia Meloni a Mar-a-Lago, chiedendo il rilascio di Sala. Nei giorni successivi la giornalista italiana incarcerata a Teheran è stata liberata, dopo circa 20 giorni di prigionia.

Le rassicurazioni a Teheran -

 Durante il colloquio - secondo quanto riporta il quotidiano statunitense citando i due funzionari iraniani - il miliardario "ha chiesto all'Iran il rilascio di Sala e ha rassicurato che gli Stati Uniti non avrebbero fatto pressioni sull'Italia per estradare l'ingegnere iraniano" Mohammad Abedini Najafadabi, arrestato a Malpensa a metà dicembre su richiesta degli Usa, e poi rilasciato dopo la liberazione di Sala. 

La missione iraniana all'Onu non commenta con il New York Times le indiscrezioni su Musk e l'ambasciatore di Teheran, limitandosi a dire che la liberazione della giornalista italiana, dopo 21 giorni di prigione a Teheran, è frutto della "cooperazione bilaterale e degli sforzi coordinati dei settori politici e di intelligence di Iran e Italia". Nessun commento neanche dalla squadra di transizione di Donald Trump o da Musk, presenza costante a fianco del presidente eletto da quando ha vinto le elezioni. 

Il contatto con il fidanzato di Cecilia Sala -

 "Quando il premier Giorgia Meloni ha visitato Mar-a-Lago, il fidanzato di Sala, Daniele Raineri, aveva già chiesto l'aiuto di Musk tramite un intermediario", riferisce inoltre il quotidiano, citando proprio Raineri che, in un'intervista, ha raccontato di "aver pensato a lui perché aveva letto che esisteva 'un canale fra Musk e i diplomatici iraniani, e che Musk lavora anche a stretto contatto con Trump' ".

Il ruolo di Andrea Stroppa -

 "Raineri ha detto - aggiunge il New York Times - di aver inviato un messaggio il 29 dicembre" ad Andrea Stroppa, il referente in Italia del miliardario, "per chiedere se poteva portare il caso di Sala all'attenzione di Musk e chiedere il suo aiuto". Stroppa ha dichiarato in un'intervista che il miliardario "aveva preso atto della richiesta, ma che non sapeva se fosse stato coinvolto nel caso".

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