La virata a destra del mondo tech

Social, Meta elimina i programmi su diversità e inclusione: "Non più attuali" | L'ira di Biden: "Vergognoso"

Zuckerberg riconosce che "il panorama giuridico e politico per gli sforzi in materia di diversità, equità e inclusione negli Stati Uniti sta cambiando"

© Tgcom24| zuckerberg

Dopo aver annunciato che Meta non avrebbe utilizzato più i fact-checker sulle sue piattaforme, Mark Zuckerberg ha dichiarato che la società si sbarazzerà anche dei i suoi programmi per la diversità, equità e inclusione. Meta riconosce che "il panorama giuridico e politico per gli sforzi in materia di diversità, equità e inclusione negli Stati Uniti sta cambiando" e che alcuni programmi, tra cui il Diverse Slate Approach, non sono più "attuali". Il presidente Usa Joe Biden: "Decisione vergognosa". L'Ue: "Le piatteforme rispettino regole ed equità".  

Le aziende del tech su posizioni conservatrici -

 Da Washington alla Silicon Valley, il vento negli Stati Uniti sta cambiando. Con l'imminente arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca e il controllo di Camera e Senato da parte dei repubblicani, le grandi aziende del tech si stanno riallineando su posizioni più conservatrici. L'esempio più eclatante del nuovo corso è Meta che, in una settimana, si è sbarazzata prima dei fact-checker e poi dei programmi per la tutela di inclusività e diversità. Sarebbero "antiquati" e inadeguati rispetto ai "nuovi scenari", secondo una nota interna dell'azienda guidata da Mark Zuckerberg.

Diversità razziale e di genere -

 La big tech proprietaria di Facebook e Instagram ha assicurato che continuerà a cercare personale "diverso", ma non con le attuali politiche. La mancanza di diversità razziale e di genere nella Silicon Valley è oggetto di discussione da anni e sono stati proprio i programmi 'DEI' (diversity, equity and inclusion) a riportare un po' d'equilibro. Secondo gli ultimi dati ufficiali, grazie a quelle linee guida Meta ha raddoppiato il numero di dipendenti neri e ispanici negli Stati Uniti rispettivamente dal 3,8% e 5,2% al 4,9% e 6,7%.

Stop a equità e inclusione -

 La società di Zuckerberg ha anche annunciato che non si dedicherà più a diversificare le sue forniture ma si concentrerà invece sulle piccole e medie imprese. Stop, inoltre, ai corsi di formazione su "equità e inclusione", che saranno sostituiti da programmi che "combattano i pregiudizi nei confronti di tutti, indipendentemente dal background". Tutto questo a pochi giorni dall'annuncio shock che tutte le piattaforme Meta faranno a meno dei fact-checker, una mossa aspramente criticata perfino da Joe Biden, che in questi anni non ha mai preso posizioni così nette sulle decisioni di aziende private. 

"Decisioni dei miliardari scandalose" -

 "E vergognoso", ha ammonito il presidente americano sottolineando che "la verità conta. Il fatto che arrivino dei miliardari e decidano che non conta più è scandaloso". Resta il fatto che dopo la vittoria di Trump a novembre e la corsa a Mar-a-Lago dei big della Silicon Valley, da Zuckerberg a Jeff Bezos, sono state tante le grandi corporation americane a virare a destra.

La posizione dell'Ue -

 "Le piattaforme dei social media svolgono un ruolo importante nella vita quotidiana delle persone, ma hanno anche un'enorme importanza e influenza sociale ed economica. In Europa vogliamo creare un ambiente digitale sicuro ed equo. Il nostro compito è quello di garantire che i diritti dei cittadini europei siano rispettati e che la nostra legislazione venga seguita. Questo garantisce condizioni di parità e un ambiente online sicuro per tutti". Lo scrive, su X, la vicepresidente esecutiva della Commissione Ue con delega alla Sovranità Tecnologica, alla Sicurezza e alla Democrazia, Henna Virkkunen.