INTERVENTO A MAR-A-LAGO

Trump: "Se Hamas non rilascia gli ostaggi succederà l'inferno" | "Non escludo l'uso della forza per controllare Panama e Groenlandia"

Caso Stormy Daniels: bocciata la richiesta del tycoon sul rinvio della sentenza. Sul rapporto sulle carte segrete di Mar-a-Lago, dal giudice arriva uno stop temporaneo

Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, è tornato a chiedere la liberazione degli ostaggi che si trovano ancora nella Striscia di Gaza prima dell'insediamento della sua seconda amministrazione, il prossimo 20 gennaio. Durante una conferenza stampa in Florida, Trump ha detto che se gli ostaggi non saranno liberati prima di quel giorno il Medio Oriente "sarà un inferno". "Non sarebbe nulla di buono per Hamas, e francamente per nessuno: sarà un inferno", ha aggiunto.

Dazi e uso dell’esercito per controllare Groenlandia e Panama -

 Trump non ha escluso di usare l'esercito per strappare il controllo della Groenlandia durante la conferenza stampa che sta tenendo a Mar-a-lago. Alla domanda diretta se avrebbe escluso di usare la "coercizione militare o economica" per portare a termine il suo obiettivo anche per il Canale di Panama, Trump ha risposto "no", aggiungendo: "Non posso assicurarti su nessuna di queste due cose, ma posso dire questo, ne abbiamo bisogno per la sicurezza economica". Il presidente eletto ha aggiunto che se la popolazione "votasse per l'indipendenza o per unirsi agli Stati Uniti, applicherei alla Danimarca dazi molto alti" se non accettasse il risultato. Il presidente eletto ha spiegato che intraprenderebbe una tale azione "per la sicurezza nazionale" e per "proteggere il mondo libero", visto il proliferare di navi cinesi e russe nell'area.

Trump disposto a usare "forza economica" per annettere il Canada -

 Trump ha poi rivelato che contro il Canada verrà usata solamente la "forza economica" degli Stati Uniti e non quella militare. Nelle ultime settimane ha affermato più volte che il Canada dovrebbe diventare il 51esimo Stato dell'unione e per farlo potrebbe ricorrere in primis a pesanti dazi sulle merci provenienti dalla "patria dello sciroppo d'acero: "Non abbiamo bisogno dei loro prodotti e abbiamo un deficit commerciale enorme con loro, così come con l'Europa. Potremmo liberarci di quella linea di confine costruita artificialmente e sarebbe anche molto meglio per la sicurezza nazionale", ha detto.

Il Canada: "Non ci facciamo intimidire da Trump" -

 Immediata la replica del primo ministro canadese Justin Trudeau: "Non c'è una possibilità su un milione" che il Canada diventi parte degli Stati Uniti, ha affermato. Mentre il ministro degli Esteri Melanie Jolie è stato ancora più chiaro: "Il Canada non farà alcun passo indietro. Le dichiarazioni del presidente eletto Trump dimostrano una totale incomprensione di ciò che rende il Canada un Paese forte. Non ci arrenderemo mai di fronte alle minacce".

Panama: "Trump mente, sovranità canale non è negoziabile" -

 La sovranità del Canale di Panama "non è negoziabile, come ha già dichiarato il presidente, José Raúl Mulino". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri panamense Javier Martinez-Acha, in risposta alle minacce di annessione del presidente eletto degli Stati Uniti. "Voglio essere chiaro. Le opinioni di oggi del signor Trump, secondo cui avrebbe discusso di una somma di denaro, non sono vere e non è arrivato alcun tipo di offerta a questo governo e sia chiaro: il Canale appartiene ai panamensi e continuerà a essere così", ha aggiunto parlando ai media locali.

Bocciata richiesta Trump su rinvio della sentenza Stormy Daniels -

 Intanto anche la corte d'appello di New York ha bocciato la richiesta di Donald Trump di rinviare la sentenza prevista per venerdì 10 relativa alla sua condanna nel caso dei pagamenti segreti alla pornostar Stormy Daniels. Il giudice Juan Merchan aveva poche ore prima respinto la precedente richiesta di Trump di rinviare la sentenza stessa.

Rapporto carte segrete Mar-a-Lago, stop temporaneo del giudice -

 Inoltre, sempre sul fronte giudiziario, un giudice ha temporaneamente impedito al procuratore speciale Jack Smith di pubblicare il rapporto della sua inchiesta sulle carte segrete di Mar-a-Lago finché una corte d'appello non avrà preso posizione su una richiesta dei coimputati di Donald Trump nel procedimento penale che accusa il presidente eletto di aver gestito illegalmente documenti classificati. È quanto riportano alcuni media Usa. 

La decisione della giudice Cannon -

 La decisione è stata presa dalla giudice distrettuale Aileen Cannon, nominata dallo stesso Trump. Cannon, che aveva già affondato l'inchiesta invocando la nomina incostituzionale di Smith, ha impedito a quest'ultimo e al procuratore generale Merrick Garland di "rilasciare, condividere o trasmettere" il rapporto o qualsiasi bozza o conclusione da esso derivante mentre una corte d'appello federale di Atlanta valuta una mozione d'urgenza di due degli ex coimputati del presidente eletto. I coimputati hanno affermato che la pubblicazione del rapporto creerebbe un ingiusto pregiudizio verso di loro. 

Nato, "i Paesi spendano il 5% del Pil" -

 Trump torna inoltre ad affermare che gli alleati della Nato dovrebbero spendere il 5% del Pil per la loro difesa. "Tutti possono permetterselo - dice, parlando delle spese dei Paesi relative all'Alleanza -, ma dovrebbe essere al 5% e non al 2%". 

"Da Meloni grande rispetto" -

 Gli Stati Uniti al momento sono un "Paese sotto assedio" e "all'estero nessuno ci rispetta, ma ora lo fanno". Lo ha detto Donald Trump, aggiungendo: "Come sapete, il primo ministro italiano è venuta qui l'altra sera, è volata qui ed è ripartita. Voleva vedermi". Meloni, ha poi aggiunto Trump, ha mostrato "grande rispetto", così come il presidente francese Macron in occasione della visita a Parigi per la riapertura della cattedrale di Notre Dame.

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