La clip

Seriate (Bergamo), donna accoltellata dal marito in un parcheggio: il video del litigio del giorno prima

"Pomeriggio Cinque" mostra la clip in esclusiva

© Da video

Una donna di 39 anni a Seriate, in provincia di Bergamo, è stata accoltellata nel parcheggio del supermercato Lidl dal marito che aveva già denunciato per maltrattamenti. La donna, di origine romena come il suo aggressore, è stata trasportata in gravi condizioni all'ospedale. Il 48enne Daniel Manda, invece, è stato arrestato dai carabinieri dopo che i clienti del punto vendita lo avevano bloccato e disarmato. "Pomeriggio Cinque" ricostruisce la vicenda e mostra in esclusiva il video del litigio tra i due coniugi avvenuto il giorno prima dell'aggressione.

La clip del litigio -

 La sera prima dell'aggressione, marito e moglie avevano litigato pesantemente per strada. La trasmissione di Canale 5 mostra in esclusiva la clip dello scontro verbale tra i due. "Non avvicinarti a me. Cosa stai facendo? Mi insegui? Lasciami in pace", grida la donna. E aggiunge: "Cosa stavi facendo a casa mia? Te l'avevo detto che è finita".

L'aggressione -

 A raccontare, invece, alcuni dettagli dell'aggressione ai microfoni di "Pomeriggio Cinque" è Stefano, il primo ad aver visto la scena e soccorso la ragazza. "Ero di passaggio con il mio furgone, quando ho notato questo uomo che brandiva un oggetto in mano dall'alto verso il basso con questa signora. Mi sono fermato subito, ho aperto la porta e gli ho urlato. In quel frangente ho capito che aveva in mano un coltello. Ho lasciato il furgone acceso in mezzo alla strada, sono sceso e ho cercato prima di urlare e di avvicinarmi", racconta l'uomo. E prosegue: "Quando ero vicino a lui ho cercato di dargli un calcio, ma lui si è girato con il fendente e per cui ho rischiato anche io una coltellata. A un certo punto è arrivata un po' di gente e abbiamo cominciato a tirargli dei sassi per distrarlo un pochino". "Quando l'ho visto girato con le gambe divaricate, da dietro con tutta la forza che avevo gli ho dato un calcio nelle parti basse. Probabilmente l'ho un po' stordito e disorientato e l'altro ragazzo con l'ombrello l'ha disarmato. L'ho placcato da dietro, mi premeva tenerlo fermo insieme a un'altra persona che era dietro di me e non farlo scappare", conclude Stefano.