Tra i prodotti di punta delle Strenne natalizie di Canale 5 spicca, giovedì 26 e venerdì 27 dicembre, in prima serata, il film "Il conte di Montecristo", nuova trasposizione del romanzo di Alexandre Dumas, che da 180 anni non smette di appassionare e avvincere, tra adattamenti cinematografici, televisivi, teatrali, fumetti e manga. Diretto da Matthieu Delaporte e Alexandre De La Patellière, la pellicola vede protagonista Pierre Niney, premiato con un César come miglior attore per il biopic-cult Yves Saint Laurent. Nel cast anche Pier Francesco Favino, nei panni dell'Abate Faria.
La trama de "Il conte di Montecristo" -
La storia è ambientata tra Italia, Francia e Mediterraneo, negli anni tra il 1815 e il 1838, tra il regno di Luigi XVIII di Borbone e quello di Luigi Filippo d'Orléans. Il giorno in cui Napoleone abbandona l'isola d'Elba, un marinaio 22enne (Niney), sbarca a Marsiglia per sposarsi. Ma, vittima di un complotto, il giovane viene rinchiuso nello Château d'If, un duro carcere su un’isoletta al largo di Marsiglia. Dopo 14 anni di solitudine e disperazione, rinvigorito e istruito in segreto da un compagno di prigionia, Dantès riesce a evadere. Preso possesso di un tesoro nascosto sull'isola di Montecristo, ricco e potente, Dantès si fa passare per l'abate Busoni, Lord Wilmore e il conte di Montecristo. È attraverso queste identità, che il conte consumerà la propria, feroce, vendetta, sui tre amici-traditori.
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"Montecristo è presente in ogni momento della mia vita - spiega il protagonista Pierre Ninney -: nei sogni di bambino, in quelli del giovane che si sta formando come attore, in quelli dell'adulto che lavora alla Comédie-Française. Per qualsiasi attore, interpretare MonteCristo è un sogno paragonabile a quello dell’impersonare Amleto… perché permette di approfondire una moltitudine di temi esistenziali: innocenza, ingiustizia, tradimento, rimpianto, rimorso, vendetta, bene, male, mostruosità... e altri professionali: recitare in età diverse, personaggi molto differenti, tra speranza, disperazione, vendetta, calma. Ci sono pochissimi ruoli come questo". Nel cast, di particolare rilievo la partecipazione di Pier Francesco Favino, chiamato a interpretare l’Abate Faria, prete, letterato, poliglotta, dedito alle scienze, arrestato e rinchiuso nel Castello d'If. Scavando una galleria, l’abate finisce nella cella dove è segregato Dantès, ormai 36enne, cui insegnerà latino e greco, e svelerà il nascondiglio del tesoro dei suoi avi: due milioni di scudi romani, celati sull'isola di Montecristo, non lontano dall'Elba.
Il film è ricco di momento di tensione e pathos, dove Pierre Ninney è stato messo duramente alla prova anche dal punto di vista fisico. "In due mesi e mezzo ho passato 150 ore seduto su una sedia per il trucco, senza contare i ritocchi sul set. Ogni sessione di trasformazione fisica è durata dalle quattro alle sei ore... - racconta l'attore -. Per il resto, non avevo mai cavalcato, quindi ho seguito un allenamento speciale per imparare a farlo. Ho preso anche di lezioni di scherma, in particolare con Bastien Bouillon, che interpreta Fernand de Morcerf, per evitare di colpirci l'un l'altro! Ho lavorato a stretto contatto con gli stuntman, per tirare di scherma prima più correttamente e poi con sempre più rabbia e brutalità. Infine, per dare maggiore credibilità alla scena della fuga, ho preso lezioni di apnea con Stéphane Mifsud, campione del mondo di apnea statica, per poter interpretare la scena del sacco che affonda. Probabilmente è stata la sfida più spaventosa ed emozionante del film. Essere legati, in un sacco, a 15 metri di profondità...".
Un film che ha convinto pubblico e critica -
Il film, uscito in Francia il 28 giugno, ha incassato 1.187.240 euro nella prima settimana di programmazione. Allociné indica in 4.5/5 il gradimento degli spettatori e Rotten Tomatoes assegna all’opera una media di 8/10.