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Emilia, la Food Valley e il turismo esperienziale: alla scoperta di sapori, storia e paesaggi

Tra eccellenze enogastronomiche, cammini storici e cultura, l’Emilia si conferma una delle destinazioni più ricche e autentiche del Paese

Che si tratti di assaporare un culatello in una cantina storica, camminare tra i boschi dell’Appennino o scoprire i segreti dell’Aceto Balsamico, l’Emilia oggi è protagonista dell’offerta turistica in Italia. Una destinazione che non si limita a raccontare la propria storia, ma invita i visitatori a farne parte, vivendo appieno il suo spirito unico e proponendo esperienze autentiche e indimenticabili che vanno sempre più nella direzione di un turismo lento. Eventi enogastronomici e culturali, uniti alla promozione delle eccellenze locali, hanno contribuito a consolidare la reputazione dell’Emilia come cuore della Food Valley italiana e destinazione capace di offrire un mix unico di tradizione, innovazione e autenticità.

Turismo esperienziale e slow: il nuovo volto dell’Emilia -

  Secondo il presidente di Visit Emilia, Simone Fornasari, il turismo sta cambiando volto: “Il turista non vuole più visitare un luogo solo per vederlo, ma per vivere un’esperienza unica. In Emilia, possiamo offrire un mix straordinario di cultura, arte, enogastronomia e natura.” Questa filosofia si traduce in un’offerta che spazia dai castelli medievali – con oltre 50 rocche, di cui 40 visitabili – ai teatri storici, passando per i borghi, le città d’arte e i cammini religiosi.

L’Emilia: cuore della Food Valley italiana L’enogastronomia rimane il principale traino del turismo emiliano, grazie a un’offerta che coniuga tradizione e innovazione. Nelle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, l’Emilia custodisce il 30% del valore economico italiano di prodotti food DOP e IGP, confermandosi il cuore della Food Valley italiana. Questo territorio, dove la cultura del cibo si celebra quotidianamente, offre un patrimonio enogastronomico senza eguali. Tra i prodotti simbolo troviamo il Parmigiano Reggiano, lavorato in 266 caseifici, il Prosciutto di Parma, realizzato in 132 salumifici, e i celebri salumi DOP di Piacenza. Poi il Culatello di Zibello, l’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia e i vini DOP delle 147 cantine disseminate sul territorio.

L’occasione del Giubileo  Nel 2025, la regione sarà attraversata dai pellegrini diretti a Roma per l’Anno Giubilare, offrendo un’occasione preziosa per promuovere i propri tesori, tra cui la Via Francigena e gli itinerari storici come la Via Matildica del Volto Santo e la Via degli Abati. “Prevediamo oltre 35 milioni di persone che si dirigeranno verso Roma, noi dobbiamo continuare a valorizzare le nostre eccellenze - afferma Fornasari -. L’Emilia ha un potenziale straordinario, non solo per i suoi prodotti, ma per l’integrazione tra cibo, cultura, paesaggi e ospitalità. È questo connubio che vogliamo promuovere per attrarre un pubblico sempre più vasto e internazionale”.

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