operazione dei carabinieri

Assalti con esplosivo ai bancomat in diverse regioni, 8 arresti a Foggia

La banda sarebbe responsabile di almeno 17 assalti, per un bottino di oltre 290mila euro

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I carabinieri di Foggia hanno arrestato otto persone accusate di far parte di un'associazione a delinquere che utilizzava esplosivo per assalti ai bancomat di banche e poste in diverse regioni. Le accuse sono, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata ai furti aggravati dall'utilizzo di materiale esplosivo, violazione della legge sulle armi, ricettazione e riciclaggio.

La banda, che aveva la propria base in provincia di Foggia, avrebbe utilizzato ordigni artigianali (le cosiddette "marmotte", assimilabili per caratteristiche e composizione ad armi da guerra) per danneggiare le casseforti collegate ai dispositivi di prelievo automatico e impossessarsi del denaro. Secondo la ricostruzione della procura di Foggia e dei carabinieri, il modus operandi prevedeva l'impiego di auto di grossa cilindrata rubate, o con targhe clonate, per gli spostamenti. E l'utilizzo di carte di credito prepagate - fornite da uno degli indagati e intestate a stranieri - inserite nelle bocchette degli sportelli Atm per assicurarne l'apertura e consentire la successiva introduzione della marmotta.

Le indagini al momento avrebbero accertato la responsabilità di 17 degli oltre 80 assalti compiuti ai danni di banche e uffici postali tra luglio e settembre 2024 in Puglia (nelle province di Foggia e Bari), Piemonte (in provincia di Torino, dove risiede stabilmente un indagato che fungeva da collegamento con quel territorio), Campania (in provincia di Avellino), Lombardia (nelle province di Pavia e Milano) e Basilicata (in provincia di Potenza). I 17 assalti avrebbero fruttato complessivamente circa 290mila euro.

Nel corso delle indagini è stato documentato il metodo con il quale il denaro asportato: macchiato dai dispositivi antifurto degli sportelli Atm, veniva ripulito e riciclato. E sono state accertate le modalità di spartizione dei proventi che prevedevano, tra l'altro, un tariffario per i partecipanti e il pagamento in caso di buon esito del colpo.

Nel corso di perquisizioni effettuate durante gli arresti sono stati sequestrati numerosi documenti d'identità, carte di credito ricaricabili, banconote - parte delle quali macchiate o sottoposte a trattamento per la smacchiatura - 31 cartucce calibro 12 e 7,65, tre auto, tre targhe, 261 petardi, 2,20 metri di miccia per "marmotte" e quattro orologi preziosi.

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