L'autista che era alla guida della ralla che mercoledì ha travolto e ucciso un operaio al porto di Genova ammette di aver avuto un colpo di sonno. "Ero stanco, ho avuto un colpo di sonno a causa dell'iper lavoro", ha fatto sapere l'avvocato Paolo Scovazzi che segue il portuale che ha travolto e ucciso in porto il collega Gianni Battista Macciò. "Sono distrutto per quello che è successo - ha aggiunto -. L'altro collega (rimasto ferito, ndr) è come un fratello". Quanto alla positività alla cannabis, l'operaio ha ammesso: "Ho fumato una canna uno o due giorni prima dell'incidente ma solo - ha detto - perché non riuscivo a dormire".
Risultato positivo alla cannabis ma non in stato di alterazione -
Il conducente della ralla era risultato positivo alle cannabinoidi ma non era in stato di alterazione. L'uomo, 54 anni, è stato sottoposto a un secondo test e si attendono le controanalisi, che potranno chiarire se davvero l'uso di stupefacente non c'entri con quanto successo. Era negativo all'alcol test. Gli esami sono stati fatti all'ospedale Galliera. Dalle indagini tra l'altro è emerso che non era al telefono. Gli inquirenti stanno cercando di capire come mai il conducente della ralla abbia fatto quella manovra definita "anomala".
La strana manovra a "U" -
Oltre alle immagini di videosorveglianza che hanno ripreso la tragedia, gli inquirenti hanno anche preso le immagini dei giorni precedenti per capire se fosse una prassi fare quella inversione. Da quanto ricostruito, infatti, la ralla ha fatto una inversione a U ma invece di andare dritto ha sterzato finendo contro un'altra ralla ferma schiacciando Macciò che era a terra e stava controllando un container. Sono stati acquisiti anche i documenti relativi allo stato di servizio dell'investitore e alle verifiche periodiche dell'idoneità.
Chi è l'investitore dell'operaio di Genova -
L'investitore, che al momento è indagato per omicidio colposo, oltre a lavorare al Psa di Prà per la Culmv, la Compagnia unica lavoratori merci varie, farebbe anche un secondo lavoro come guardiano per un'azienda che opera in porto a San Benigno. In passato ha avuto precedenti per lesioni e resistenza.
Le indagini su videosorveglianza e immagini -
Oltre ai filmati della videosorveglianza che hanno ripreso la tragedia, gli ispettori hanno anche analizzato anche le immagini dei giorni precedenti per capire se fosse una prassi l'inversione effettuata dall'investitore. Sono stati acquisiti anche i documenti relativi allo stato di servizio del lavoratore e alle verifiche periodiche di idoneità a cui è stato sottoposto. Per ricostruire la dinamica la polizia stradale ha utilizzato il sistema top crash (per il rilievo di incidenti, ndr) e droni.