INDAGANO I CARABINIERI

Uccide la moglie di botte e tenta il suicidio a Ripaberarda (Ascoli Piceno): 48enne arrestato | Nel 2015 era stato condannato per lesioni

In casa erano presenti anche i figli della coppia, di 8 e 10 anni, che ora sono stati presi in consegna dai nonni materni. È stato l'uomo a dare l'allarme ai suoi familiari

Un 48enne ha ucciso di botte la moglie, la 45enne Emanuela Massicci, e ha poi tentato il suicidio nella loro casa a Ripaberarda (Ascoli Piceno), dove erano presenti anche i figli della coppia che però non hanno assistito alla tragedia familiare. L'uomo, Massimo Malavolta, si è procurato diverse ferite ai polsi che si sarebbe auto inferto con un coltello: si trova ora ricoverato presso l'ospedale di Ascoli e non è in pericolo di vita. Sembra che i rapporti fra moglie e marito da tempo non fossero buoni. Restano comunque da chiarire le cause della lite sfociata nell'omicidio, sul quale stanno indagando i carabinieri. L'uomo è stato arrestato, e ora si attende la convalida dal gip.

La famiglia gestisce un'osteria al piano strada della stessa palazzina dove è avvenuto il delitto. È stato l'uomo a dare l'allarme ai suoi familiari che non risiedono nella palazzina e questi hanno poi chiamato il 112. Il cadavere della donna è stato trovato all'alba, intorno alle 5:30. I figli della coppia, di 8 e 10 anni, sono stati presi in consegna dai nonni materni.

L'uomo era stato condannato per lesioni aggravate nel 2015 da un'altra donna -

 L'uomo era stato sottoposto, nel giugno 2015, alla misura cautelare degli arresti domiciliari per lesioni aggravate e atti persecutori nei confronti di un'altra donna. Nel gennaio 2016, mentre si trovava ancora agli arresti domiciliari, era stato condannato dal Tribunale di Ascoli Piceno a 2 anni di reclusione. La sentenza era stata poi riformata dalla Corte di Appello di Ancona che aveva emesso una condanna per molestia di 6 mesi e 20 giorni di reclusione con pena sospesa; condanna diventata definitiva nel giugno 2018.

Gli attimi dopo l'omicidio -

 Le cause della morte della donna sono ancora in corso di accertamento. Malavolta, dopo aver ucciso la moglie durante la notte, ha chiamato suo padre dicendo che la moglie non stava bene e non respirava. Il padre allarmato ha chiamato il 112 i cui operatori hanno attivato subito i soccorsi. Ad aprire la porta agli operatori sanitari del 118 e ai vigili del fuoco sono stati i figli minorenni della coppia. Messi in sicurezza i due ragazzini i vigili del fuoco hanno dovuto forzare la porta della camera da letto, chiusa dall'interno, dove hanno trovato l'uomo seduto sul letto, insanguinato e con un coltello in pugno, e la moglie, Emanuela Massicci, stesa e immobile. Al loro arrivo i carabinieri hanno disarmato l'uomo, che nel frattempo si era accasciato quasi privo di sensi. Aveva lesioni ai polsi e perdeva sangue. E' stato quindi assistito dai sanitari e trasportato in ospedale. I sanitari hanno poi accertato il decesso della donna.

La donna presentava diverse tumefazioni al volto -

 Secondo i primi rilievi tecnici dei militari e gli accertamenti dei due medici legali, incaricati dalla Procura, è risultato che l'uomo si era autolesionato con un coltello ai polsi perdendo molto sangue. La donna presentava numerose tumefazioni al volto e in varie parti del corpo; ma stando ai primissimi accertamenti non presentava lesioni vitali da colpi di coltello. L'ipotesi più accreditata è che il 48enne abbia ucciso di botte la compagna. Le cause della morte e la accurata descrizione e origine delle lesioni verranno comunque confermate dall'autopsia.

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