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Bologna, per la festa di San Petronio arriva il "tortellino dell'accoglienza" ripieno di pollo | Replica la curia: "Polemiche inaccettabili"

Cambia la ricetta del piatto tipico emiliano, da un'idea dell'arcivescovo Matteo Maria Zuppi, prossimo a diventare cardinale. Bandita la carne di maiale, protestano i "puristi" culinari

tgcom24

A Bologna arriva il "tortellino dell'accoglienza". Niente mortadella, in occasione della festa del patrono, San Petronio. L'idea è stata dell'arcivescovo Matteo Maria Zuppi, prossimo a diventare cardinale, che ha proposto una nuova ricetta del piatto tipico emiliano: bandita la carne di maiale dal ripieno, solo pollo, ricotta, parmigiano e uova per venire incontro a tutte le sensibilità religiose "e a chi vuol stare leggero". A sottolinearlo è la presidente dell'associazione dell'Associazione Sfogline di Bologna e Provincia. Protestano i "puristi" culinari.

La ricetta originale della tradizione, depositata alla Camera di Commercio, prevede un ripieno di un misto di carne di maiale (lombo, prosciutto e mortadella), oltre a parmigiano reggiano, uova e noce moscata, all'interno di una sfoglia all'uovo tirata a mano. Il tortellino dell'integrazione, invece, prevede carne di pollo.

L'iniziativa del tortellino alternativo, però, sembra difficile da digerire per i più affezionati alla tradizione culinaria bolognese. "Il tortellino? Se lo trucchi, lo uccidi, - commenta monsignor Ernesto Vecchi a Il Corriere della Sera. - Servono i classici ingredienti, a partire dalla mortadella, se no è un'altra cosa".

La curia: "Polemiche e strumentalizzazioni inaccettabili" - "Alcune polemiche e strumentalizzazioni non sono accettabili neanche in campagna elettorale". E' la presa di posizione della Diocesi di Bologna, guidata da Matteo Zuppi, sulla preparazione di alcune porzioni di tortellini senza carne di maiale per San Petronio. "E' sorprendente - scrive la Curia - che una fake news sia utilizzata per confondere" e "che una normale regola di accoglienza e di riguardo verso gli invitati sia interpretata come offesa alla tradizione". 

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