Dopo anni di lotta per la parità di genere nel lavoro come nella vita familiare, una nuova tendenza spopola tra le più giovani: quella delle soft-girl. Nato come micro-trend sui social media nel 2010, il fenomeno è portatore di una vera e propria rivoluzione. Le ragazze appartenenti alla generazione Z (nate tra il 1995 e il 2010) cercano una vita più soddisfacente e meno legata al successo professionale, incentrata sul benessere fisico e mentale. Ragazze che non sono più "boss" ma "soft" e che hanno come obiettivo una vita dai ritmi più lenti, pensata per evitare il tanto temuto burnout psicologico, sempre più diffuso nella generazione a loro precedente.
Il caso Svezia -
Il fenomeno, complici i social network, si è diffuso rapidamente in tutto il mondo ma sta facendo molto discutere in Svezia. Un paese noto per la sua capacità di sostenere l'uguaglianza di genere, eppure anche lì le giovani donne stanno abbracciando la tendenza che celebra l'abbandono del lavoro. A sottolineare la particolarità del fenomeno anche la BBC, che ha raccolto la testimonianza di un 25enne svedese, Vilma Larsson, che da un anno ha deciso di diventare una casalinga: "Non sono mai stata così felice" ha raccontato dopo aver lavorato in un supermercato, in una casa di cura e in fabbrica. Il suo fidanzato lavora da remoto nel settore finanziario e, mentre lui passa le giornate al portatile, lei è in palestra, fuori a prendere un caffè o a cucinare. Condivide il suo stile di vita su Instagram, YouTube e TikTok, dove ha accumulato 11.000 follower. Alcuni dei suoi post hanno ottenuto quasi 400.000 Mi piace, anche se dice di non ricavare un reddito dai suoi contenuti. Utilizza gli hashtag "hemmaflickvän" e "hemmafru" (termine svedese che significa "fidanzata casalinga" e "casalinga") e si descrive come una "ragazza soft", che abbraccia uno stile di vita più dolce e femminile piuttosto che concentrarsi sulla carriera.
Ma in Svezia, con cinque decenni di politiche per promuovere le famiglie con doppio reddito alle spalle, la recente popolarità del concetto ha suscitato sia sorpresa che divisione. Secondo i sondaggi questa tendenza stava diventando addirittura un'aspirazione tra le studentesse più giovani, con il 14% delle ragazzine dai 7 ai 14 anni che si identificavano come ragazze "soft".
Non ci sono dati ufficiali sul numero di giovani "ragazze soft" che lasciano del tutto il lavoro e vivono alle spalle dei loro partner come Vilma Larsson ma il fenomeno è comunque diventato un argomento di discussione importante in Svezia. Da una parte c'è chi pensa che le ragazze più giovani non siano realmente consapevoli di quanto le donne delle generazioni precedenti abbiano dovuto lottare per la parità e per i diritti. Dall'altra c'è chi accoglie con favore questa nuova tendenza, mettendo al centro il benessere dell'individuo: non tutti - dicono - sono destinati a fare carriera ed è giusto poter scegliere per la propria vita.