Siamo giunti alla quinta tappa del nostro viaggio nel territorio ragusano. Stavolta il racconto comincia da un luogo ricco di storia ed emblematico della vocazione agricola di queste zone.
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Il nostro cicerone, il regista vittoriese Andrea Traina, ci porta nel teatro comunale del suo paese, intitolato proprio alla fondatrice, Vittoria Colonna. Questo gioiello neoclassico che impreziosisce la città del ragusano ha una particolarità, ci fa notare Traina: "Non è stato edificato dalla nobiltà come la maggior parte dei teatri in tutta la Sicilia, ma dal popolo, dagli agricoltori per la precisione".
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Fin dalla sua fondazione, infatti, questa città si è basata sul lavoro degli agricoltori, al punto che Vittoria Colonna decise di distribuire questi terreni in enfiteusi ai contadini, una sorta di affitto. "Duecento anni prima che in tutto il resto della Sicilia, una nobil donna ebbe quest’intuizione: portare qui dei coloni che diventavano proprietari terreni, avevano un proprio terreno da coltivare".
La modernità di Vittoria non è, però, relegata solo al passato. Ancor oggi è un posto in cui la tradizione si fonde all’innovazione. Non è un caso che qui negli anni Cinquanta si sia sviluppata una significativa tradizione di serricoltura. Dalle serre locali provengono i prodotti i protagonisti di questa quinta tappa del viaggio sulle Strade del Gusto: pomodori, melanzane ma anche fiori. Ecco le coltivazioni di Vittoria.
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"La serricoltura ha una rilevanza incredibile per questo territorio, ma c’è anche un legame con la sostenibilità?" chiediamo a Salvo Tomasi dell'Organizzazione di produttori Vittoria Tomatoes.
“La serricoltura viene vista spesso in maniera negativa, come un qualcosa di non naturale. Ma in realtà ha molti lati positivi - ci fa notare Tomasi. "La serricoltura ci spinge a raccogliere le acque piovane, senza dimenticare che nella nostra azienda abbiamo un'impollinazione naturale dei nostri prodotti tramite i bombi”.
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Sono diversi gli ortaggi coltivati in questa zona, ma c’è un solo principe: il ciliegino. Nella sua coltivazione aeroponica, troviamo un'altra declinazione di sostenibilità.
“Abbiamo scelto di coltivarlo su un substrato, fuori suolo, quindi non andiamo a intaccare il nostro terreno", ci spiega Tomasi.
L'ortofrutta è fondamentale nella zona sia perché produce eccellenze protagoniste della gastronomia siciliana, sia perché sono tanti gli ortaggi che vengono esportati nel resto del Paese. Uno dei prodotti più iconici è senza dubbio la melanzana tonda.
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“Produciamo la melanzana tonda, un prodotto che tipicamente si trova in tutti mercati italiani”, ci racconta Alessandro Speranza dell'Azienda agricola Speranza Srl.
Oltre a raccontare il metodo di coltivazione Speranza ci spiega quanto è importante, in una coltivazione ed in un momento come questo, preservare quanta più acqua possibile.
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“Nelle nostre strutture l’acqua è importante. Infatti, noi abbiamo un sistema avanzato di raccolta delle acque. Facciamo lotta integrata con gli insetti utili e in più tutti i prodotti che si consumano all’interno della struttura sono prodotti biologici”.
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Non soltanto pomodoro e melanzana. Vittoria è conosciuta anche per un altro tipo di coltura, non strettamente legata alla tavola.
A introdurci nell'affascinante mondo della floricoltura è Paola Gurrieri dell'azienda Azienda agricola La Mediterranea Fiori. Con lei abbiamo affrontato un tema molto interessante: il rapporto tra bellezza e sostenibilità.
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"Nel mondo degli ortaggi un prodotto non perfetto viene spesso accettato dai consumatori. Questo perché l’imperfezione dell’ortaggio può significare una maggiore genuinità e salubrità del prodotto. Purtroppo nel mondo della floricoltura è più difficile accettare tale imperfezione. Perché il consumatore vede nel fiore l’ideale di bellezza. Noi siamo consapevoli che produrre uno stelo un po’ meno perfetto significa anche portare avanti un altro concetto di bellezza legata all’idea di portare avanti un’agricoltura e una floricoltura più sostenibili”.
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Vi aspettiamo domenica prossima per una nuova tappa delle “Strade del Gusto”.