Il Centro nazionale trapianti ha annunciato la prima donazione samaritana di rene, cioè da donatore vivente verso una persona sconosciuta in lista di attesa, dell'era post-Covid. Grazie a questo gesto, sono stati effettuati tre trapianti perché l'organo del samaritano ha innescato una catena di donazioni e operazioni tra coppie incompatibili. I prelievi e i trapianti sono avvenuti in tre diversi centri (Padova, L'Aquila, Bologna) e sono stati realizzati in perfetta simultaneità.
Al mattino sono stati fatti i prelievi sui donatori viventi, poi i reni sono stati portati da un ospedale all'altro dalla polizia stradale e nel pomeriggio dello stesso giorno sono stati trapiantati nei rispettivi riceventi. Stanno tutti bene. In Italia si contano al momento nove donazioni samaritane in totale, a partire dal 2010, che hanno generato 29 trapianti complessivi.
Prima donazione samaritana di organi da oltre cinque anni -
Erano oltre cinque anni e mezzo che in Italia non avveniva una donazione samaritana, fatta da una persona in perfette condizioni di salute che si sottopone a un prelievo di rene per destinarlo non a un proprio familiare o amico, ma a uno sconosciuto in lista d'attesa per il trapianto. Il tutto in forma totalmente gratuita e anonima. Complessivamente si è trattato del nono donatore dal 2015, anno in cui il Centro nazionale trapianti ha attivato questo specifico percorso che segue un iter rigoroso.
Come funziona la donazione samaritana di organi -
Prima di essere ammessi al programma di donazione, infatti, i donatori sono sottoposti a valutazione clinica, immunologica e psicologica. In questo caso, come definito dal protocollo nazionale vigente, ben due commissioni di parte terza, una a livello regionale e una a livello nazionale, hanno vagliato la candidatura del volontario, fino al via libera definitivo del Tribunale competente territorialmente, che ha autorizzato il prelievo da vivente, accertando la libertà e la consapevolezza della decisione.
Dopo l'ok ai trapianti, il trasporto della polizia stradale con Lamborghini modificate -
Questo ha dato il via a una serie di prelievi e trapianti concatenati tra coppie donatore-ricevente tra loro incompatibili, in perfetta simultaneità nell'arco di una sola giornata: al mattino è stato fatto il prelievo, poi il rene è stato immediatamente portato da un ospedale all'altro dalla Polizia stradale con Lamborghini appositamente modificate per il trasporto organi e nel pomeriggio dello stesso giorno è stato trapiantato su tutti e tre i pazienti nei rispettivi centri riceventi. Complessivamente sono stati 110 gli operatori sanitari coinvolti tra medici, infermieri, psicologi, biologi, personale del CNT e dei coordinamenti regionali di Veneto, Abruzzo ed Emilia-Romagna.