Tradizioni antiche

Quante ne sai sul Natale? Tante curiosità sulle Feste

Dal mistero dell’Elfo sullo scaffale al perché la cometa del presepe ha sempre la coda: le tradizioni che fanno venire voglia di saperne di più

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Natale è una festa antica che porta con sé tante tradizioni, frutto di culture diverse e anche un po’ misteriose. Di molte si sono perse le tracce, ma alcune hanno un’origine precisa ed è possibile riscoprire la loro storia, per vivere con ancora più intensità il piacere dell’attesa di Babbo Natale la sera della Vigilia, e per avere una storia da raccontare e da condividere in famiglia.

PERCHÉ A NATALE SI ALLESTISCE IL PRESEPE - La storia del presepe, al contrario di quella di molti simboli natalizi, è ben documentata. La parola presepe deriva dal “praesepium” che vuol dire “mangiatoia” e in senso stretto indica perciò non tanto la capanna con tutti i personaggi della Natività, quando la culla rudimentale in cui, secondo il Vangelo, venne deposto Gesù Bambino appena nato. Il primo a creare una sacra rappresentazione della Natività è stato San Francesco d'Assisi nel 1223: è stato però un "presepe vivente", con persone in carme e ossa che interpretavano i diversi personaggi. I primi presepi con le statuine risalgono invece al Quattrocento e da quel momento numerose tradizioni e artisti di ogni parte del mondo hanno raccontato la scena della nascita di Gesù in tanti stili diversi. Non manca mai la stella cometa, con la sua bella coda luminosa: il primo a raffigurarla così fu il pittore Giotto nel 1299: prima la stella di Natale era raffigurata con molte punte, ma da allora la coda è diventata un simbolo irrinunciabile.

PERCHÉ A NATALE CI SI SCAMBIANO I REGALI? - Pare che l'origine dei doni natalizi risalga ai Saturnali, la festa che nell'antica Roma si celebrava tra il 17 e il 23 dicembre in onore di Saturno, dio della prosperità: in quell’occasione servi e padroni si scambiavano piccoli doni. In epoca cristiana, invece, la trazione dello scambio dei regali viene collegata ai doni che i Re Magi portarono a Gesù Bambino: da qui, intorno al Quattrocento, si iniziò a fare regali ai bambini in occasione della ricorrenza natalizia perché si ricordassero con gioia della nascita di Cristo. E, a proposito di regali di Natale, vale la pena ricordare che il dono natalizio più grande mai fatto nella storia, è stata la Statua della Libertà, regalata dalla Francia agli Stati Uniti d’America in occasione del Natale 1883 come segno dell'amicizia tra i due Paesi. Fu trasportata dall'Europa su una nave, mentre il basamento è stato costruito dagli americani e finanziato con una sottoscrizione pubblica.

CHE COS’È L’ELFO SULLA MENSOLA – Questo simpatico aiutante di Babbo Natale è molto presente nelle case dei bambini americani, ma si va diffondendo anche da noi. L'Elf on the shelf (ovvero l'elfo sulla mensola) compare di solito subito dopo il giorno del Ringraziamento (in Europa ai primi di dicembre) e da quel momento i bambini sanno che devono prestare molta attenzione al loro comportamento perché l'elfo è un emissario di Babbo Natale in persona, incaricato di riferirgli tutto quello che avviene in casa. Se vogliamo seguire questa tradizione, dobbiamo far comparire in casa un pupazzo a forma di elfo, posizionarlo su uno scaffale e spiegare ai bambini che il piccolo amico non dovrà mai essere toccato, o perderà i suoi poteri magici. Occorre invece dargli subito un nome e fare attenzione ai suoi movimenti: ogni notte l’elfo volerà al Polo Nord e riferirà a Babbo Natale i fatti della giornata, poi tornerà a sorvegliare la famiglia a cui è affidato, magari sistemandosi in un posto diverso rispetto a quello occupato il giorno prima (naturalmente a cura di mamma e papà). Ovunque l’elfo si posizioni, l’obbligo per i piccoli di non toccarlo è tassativa: in caso contrario il piccolo personaggio non avrà la forza di tornare al Polo Nord per riferire a Babbo Natale, mettendo a serio rischio la consegna dei doni.

IN ISLANDA: CALZINI NUOVI E PICCOLI ORCHI DI NATALE - L'orchessa Grýla, in Islanda, è uno dei tanti personaggi "cattivi" che popolano il folclore natalizio. Un po' meno spaventosi della loro terribile mamma sono i tredici orchetti chiamati Jólasveinar (alla lettera significa Ragazzi del Natale). Il loro compito è ricordare ai bambini che devono essere buoni: tredici giorni prima di Natale i bambini infatti cominciano a lasciare le loro scarpe sul davanzale della finestra: se si sono comportati bene troveranno un dolce o piccolo dono, altrimenti ci sarà solo una patata. E durante la sera della Vigilia, guai a farsi trovare fuori casa senza indossare almeno un paio di calzini nuovi: è la notte del Gatto di Natale che si aggira per le strade e divora chi non ha addosso qualcosa di nuovo. Per questo in Islanda è tradizione regalarsi biancheria e pigiami da indossare la notte di Natale.

PERCHÉ BACIARSI SOTTO IL VISCHIO PORTA FORTUNA AGLI INNAMORATI? -  Il bacio sotto il vischio a Natale o a Capodanno  è uno dei più tradizionali riti propiziatori per garantirsi l’amore nell’anno che sta per cominciare, L’usanza viene da un’antica credenza: il vischio, infatti, è una pianta le cui bacche sono velenose, ma alle quali viene attribuito un potere afrodisiaco. Secondo una leggenda norvegese, il dio Loki, malvagia divinità dell’inganno, utilizzò delle frecce di vischio per trafiggere il fratello Baldur, che la madre Frigg aveva reso praticamente invulnerabile grazie a un incantesimo, dimenticando però i poteri di questa pianta. Le lacrime di Frigg, trasformate in bacche di vischio, ebbero il potere di riportare in vita Baldur e da allora simboleggiano l’amore universale.

LA VIGILIA DI NATALE CON PAPERINO O AL FAST FOOD – Ecco due consuetudini natalizie davvero curiose, la prima diffusa in Svezia, la seconda in Giappone. In Svezia, nel pomeriggio della Vigilia di Natale oltre un terzo degli abitanti non rinuncia alle tre del pomeriggio alla consuetudine di guardare in tv il programma natalizio dedicato a Paperino e presentato dal Grillo Parlante e dalla fatina Campanellino insieme a Pluto e a Topolino.  La consuetudine è iniziata nel lontano 1960 ed è così radicata da far sì che il programma risulti sempre uno dei più seguiti dell’intero anno.  In Giappone, invece, il marketing ha imposto la consuetudine, il giorno di Natale, di abbuffarsi di pollo fritto di Kentucky Fried Chicken, la nota catena di fast food. L’abitudine si è diffusa grazie a una brillante campagna pubblicitaria degli anni 70: il giorno di Natale è attivo un servizio di consegna a domicilio prenotabile mesi prima. D’accordo che in Giappone il 25 dicembre non è festa, ma dal Paese del sashimi e della longevità legata alla sana alimentazione, questo proprio non ce lo aspettavamo.