Coniugare lo sviluppo industriale con la tutela dell’ambiente. La strada intrapresa da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, non ammette deviazioni. La costruzione di opere sottomarine che assicureranno efficienza nel trasporto di energia avanzerà di pari passo con la salvaguardia della biodiversità.
© Terna
I 16 miliardi e mezzo previsti dal piano industriale 2024/2028 equivalgono alla cifra più alta stanziata nella storia del gruppo. Serviranno a costruire elettrodotti sottomarini dagli alti standard tecnologici e a finanziare una progettazione che valuti allo stesso tempo le condizioni geomorfologiche del fondale marino, dei livelli di profondità e dell’ecosistema.
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Tra le opere decisive in questo processo di crescita c’è il Tyrrhenian Link. Ne abbiamo parlato con Maria Rosaria Guarniere, Direttrice Ingegneria e Realizzazione Progetto Terna:
“Il Tyrrhenian Link è un’opera strategica per il sistema elettrico nazionale. Consente di collegare le due isole maggiori con il continente, incrementando la sicurezza e l’adeguatezza del sistema elettrico, anche in uno scenario di dismissione di alcuni siti di produzione termoelettrica a elevate emissioni in atmosfera, e consentendo la copertura dei fabbisogni in tutte le circostanze di scenario e di mix energetico futuro”.
Per la prima volta al mondo verranno superati i 2000 metri di profondità nella posa dei collegamenti. E la realizzazione del Tyrrhenian Link contribuirà in modo determinante alla decarbonizzazione.
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“Nella progettazione e nella realizzazione di collegamenti sottomarini portiamo una grande attenzione agli aspetti di sostenibilità ambientale. In particolare, individuiamo dei tracciati che minimizzano l’impatto su specie acquatiche protette e laddove c’è comunque un’interferenza tra l’opera e la specie acquatica tendiamo a realizzare delle opere di compensazione”.
A questo proposito Terna ha avviato il trapianto di 2000 talee di Cymodocea Nodosa, una pianta acquatica che ha un ruolo fondamentale nell’ecosistema marino, in prossimità dell’approdo di Fiumetorto, nel comune di Termini Imerese. Al largo di Terra Maia, Cagliari, dove verrà posizionato un cavo sottomarino, verrà realizzato un trapianto di Posidonia Oceanica, la pianta acquatica considerata una risorsa ecologica di grande importanza che verrà monitorato per i successivi cinque anni per verificare l’attecchimento delle talee.
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Si lavora anche in superficie: nelle zone di Selargius e Termini Imerese interessate dalla costruzione di opere, gli ulivi non sono stati abbattuti ma riposizionati:
“È stata prevista un’attività specifica con il supporto di agronomi e la condivisione con gli enti locali per trapiantare gli ulivi in aree appositamente individuate”.
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E per finire opere di bonifica dell’amianto e rimozione di rifiuti in diverse località completano un progetto che porta la sostenibilità degli investimenti ad essere un impegno morale che crea allo stesso tempo valore per l’azienda e benefici per il sistema e l’ambiente.
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