Marracash pubblica a sorpresa il nuovo attesissimo album "È finita la pace". Il disco, il settimo in studio, è stato consegnato solo una settimana fa e arriva a tre anni dall’ultimo progetto ed è da ora disponibile su tutte le piattaforme digitali e in preorder in versione fisica nei formati Cd standard e vinile standard, in uscita il 24 gennaio 2025. L’artista annuncia anche una seconda data allo Stadio San Siro di Milano, il 26 giugno 2025, che va ad aggiungersi a Marra Stadi25 (prodotto da Friends & Partners), il primo tour negli stadi per un rapper italiano. L'album, senza feat e scritto interamente dall'artista, è "strettamente personale, fuori dalle dinamiche di mercato, dei feat. facili, della trap, di Sanremo" e vanta i sample di Ivan Graziani (“Firenze” e “Canzone Triste”), dei Pooh (“Uomini Soli”), di Giacomo Puccini “(Madama Butterfly”) e di BLUEM (“Lunedì”): "Ho individuato una mia voce, un genere Marracash... dopo il burnout è tornato il sereno", confessa.
"Questo è l’ultimo tassello percorso personale - racconta Marracash durante la conferenza stampa - in cui ho cercato di trovare nuova voce e anche la scoperta di me stesso. Questo disco cerca di sciogliere i nodi al pettine, quelli miei e non solo. L’ho fatto da solo senza interferenze esterne. È chiaro a tutti che è un momento molto delicato, in cui c’è un malessere percepibile ovunque con una ansia e una inquietudine specie tra i giovani perché non vedono futuro. Sono legati ai social, ai numeri, alla performance e non c’è un futuro, non c’è libertà di esprimersi sebbene ci fanno credere che ci sia. Io dopo Marrageddon ho avuto quello che una volta si chiamava esaurimento nervoso, meglio noto oggi come burnout. Mi sono ritrovato a dire ‘adesso che cazzo faccio?’. È finita la pace per me, per tutti gli altri, nel mondo perché ormai viviamo in un mondo che è una polveriera di guerre, sconvolgimenti e di fatti che preoccupano un po' tutti".
La "bolla" di Marracash -
"È finita la pace" è infatti l’ultimo capitolo di un percorso in tre atti iniziato nei due dischi precedenti. In “Persona” (otto dischi di platino, 2019) Marracash racconta la crisi e riflette sulla propria carriera, vita e identità, in “Noi, Loro, Gli Altri” (sei dischi di platino, 2021), che ne rappresenta la naturale evoluzione, affronta lo scontro e mette i propri dubbi e interrogativi in una prospettiva anche sociale. Con il nuovo arriva l’accettazione e rivendicazione dell’essere unico. L’artista esce dalle incertezze e dal caos esterno, dalla superficialità che abbiamo intorno per immergersi in una “bolla” di tutt’altro genere, con una consapevolezza nuova.
Lontano dal marketing -
"La bolla per me è un simbolo. Il disco è una bolla di cinquanta minuti - racconta l'artista - Volevo fossero 50 minuti diversi anche nelle logiche del marketing che, in questo caso, stanno a zero. Vedo anche che c’è il mercato discografico che è uguale a se stesso: si va da Sanremo al mercato estivo, poi i repack di fine anno. La musica italiana di oggi molto piatta e poco interessante. Siamo circondati da bolle destinate a scomparire. Ormai si crea in base agli algoritmi. Quando vedi sette autori messi assieme per comporre una canzone che abbia successo, allora capisci che c’è qualcosa che non va”.
Pur riconoscendo che il concetto di bolla - protagonista dell’artwork della copertina, affidato a Corrado Grilli (in arte Mecna) per Contesto Studio - non abbia una connotazione positiva perché evoca l’isolamento, l’album ne esplora i diversi significati e simboli. “Uno di questi è la bolla di ciascuno, la bolla in cui ognuno di noi si può rinchiudere, ma poi esistono molte bolle che rappresentano universi differenti: la bolla immobiliare o delle cripto, la bolla ansiogena dei social in cui ci ritroviamo spesso soli”, racconta.
Nessun featuring -
L'album stesso è una bolla in cui ci si può immergere e sentirsi in uno spazio condiviso. Ed è una bolla senza intromissioni esterne perché è un disco senza featuring, dove i testi sono curati unicamente da Marracash, il suono dai due produttori Marz e Zef e le melodie dai tre insieme, con i sample di Ivan Graziani ("Firenze", "Canzone Triste"), dei Pooh ("Uomini Soli"), di BLUEM ("Lunedì") e di Giacomo Puccini ("Madama Butterfly").
Introspezione -
Con una penna visionaria e feroce Marracash scandaglia vuoti e ipocrisie, superficialità, social, società, omologazione, il sistema musicale, i cambiamenti tecnologici epocali, le relazioni e reazioni di una società (dello spettacolo) dove la folla anestetizzata assiste agli eventi in background. Il titolo evoca molteplici significati personali e universali, raccontati attraverso una scrittura densa di messaggi in contrasto con l’appiattimento dilagante. Le 13 tracce sono un luogo dove l’autenticità prevale. Un viaggio di 50 minuti sia nell’introspezione dell’artista che nell’invito rivolto a chi ascolta a essere se stessi.
Il tour 2025 -
Il 2025 infine incoronerà Marracash come il primo rapper in Italia a esibirsi in un tour negli stadi (prodotto da Friends & Partners). A giugno, attraversando tutto lo Stivale da Milano a Messina - conquistando i palchi più prestigiosi della musica live -, l’artista inaugurerà Marra Stadi25, una tournée che segna un nuovo traguardo per la storia del rap italiano. Si parte venerdì 6 giugno 2025 allo Stadio Comunale di Bibione (VE), proseguirà poi martedì 10 giugno 2025 allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli, sabato 14 giugno 2025 allo Stadio Olimpico Grande di Torino, mercoledì 25 giugno e giovedì 26 giugno 2025 (nuova data) allo Stadio San Siro di Milano, lunedì 30 giugno 2025 allo Stadio Olimpico di Roma e sabato 5 luglio 2025 allo Stadio San Filippo di Messina. "Ci devo ancora pensare al tour, ma sarà qualcosa di dirompente", promette.
Il messaggio -
"Vorrei dire alla gente di accettarsi per com’è, è la mia storia - conclude Marra - La base, qui, sono stato io: ho avuto un esaurimento nervoso, dopo anni di dischi e tour ho sentito un senso di vuoto enorme non appena mi sono fermato. Sono tornato alle cose che amo: i miei affetti e ovviamente la musica. Il rischio è di rendere la propria vita un prodotto, per chi fa questo mestiere. Solo che poi non si ha un’altra vita in cambio".