È in corso lo sciopero generale indetto dal sindacato autonomo Usb contro la Manovra del governo. La protesta durerà 24 ore. Il Tar del Lazio, intanto, ha sospeso l'ordinanza di precettazione del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che aveva ridotto l'agitazione a 4 ore. Dal personale sanitario a quello scolastico e universitario fino al trasporto pubblico, a eccezione di quello aereo: ecco chi si ferma.
Metro, bus e tram -
Nelle città italiane si ferma il trasporto pubblico locale (bus, tram e metro), pur garantendo delle fasce di garanzia al mattino e nel primo pomeriggio a seconda delle città. A Roma l'agitazione coinvolgerà la rete Atac e i bus periferici gestiti da operatori privati: il servizio sarà regolare fino alle 8:30 e dalle 17 alle 20. A Milano metropolitana, tram e bus saranno garantiti fino alle 8:45 e dalle 15 alle 18. A Napoli tram, bus e filobus sono garantiti dalle 5:30 alle 8:30 e dalle 17 alle 20.
Ferrovie -
Per quanto riguarda le ferrovie, lo sciopero nazionale del personale del Gruppo FS, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord, proclamato da sigle sindacali autonome, è iniziato giovedì alle 21 e proseguirà fino alle 20.59. Dalle 9 alle ore 13 i treni possono subire cancellazioni o variazioni. Sono garantiti le fasce tra le 6 e le 9 e tra le 18 e le 21. Anche Italo ha aderito all'agitazione e, così come Trenitalia, sul sito ha pubblicato l'elenco dei treni a lunga percorrenza garantiti. Dall'agitazione sono esclusi i lavoratori del settore aereo per cui è prevista una protesta il 15 dicembre.
Trasporto marittimo -
Il personale amministrativo del trasporto marittimo sciopera per l'intero turno. Per i collegamenti delle isole maggiori il personale viaggiante sciopera da un'ora prima delle partenze. I collegamenti per le isole marine si sono fermate a mezzanotte e lo stop durerà fino alle 23.59.
Taxi -
Anche Usb Taxi ha aderito all'agitazione. Le auto bianche hanno incrociato le braccia dalla mezzanotte di giovedì e rimarranno ferme fino alle 23.59, fatte salve la garanzia delle prestazioni indispensabili e il rispetto delle fasce di garanzia, ai sensi della regolamentazione vigente.
Sanità -
Nella sanità a rischio prestazioni come esami di laboratorio e prenotazioni, anche se sono garantiti i servizi essenziali e di emergenza. "La Legge di bilancio per il 2025 sigla, in maniera definitiva, quanto il rafforzamento del Servizio Sanitario Nazionale e della salute collettiva non rappresentino una priorità del governo Meloni ed evidenzia un’ulteriore diminuzione delle risorse destinate al Fondo Sanitario nazionale", si legge nel comunicato Usb.
Scuola e università -
Per quanto concerne la scuola, il regolare svolgimento delle lezioni non è garantito. I genitori sono stati avvisati che potrebbe essere necessario anticipare l'uscita delle classi dagli istituti. Lo sciopero “giunge a ridosso della pausa natalizia, e permette a lavoratrici e lavoratori della scuola di fare un primo bilancio dell’anno scolastico in corso”, considerato che “presente e futuro della scuola italiana sono quasi deterministicamente instradati su un binario che lascia poco spazio a variabili di cambiamento e di ripristino di una funzione sociale progressiva, di un piano di apprendimento adeguato, serio e all’altezza dei grandi temi del nostro tempo per gli studenti, di un livello salariale e di diritti per docenti e personale Ata, un milione e passa di lavoratrici e lavoratori che portano ogni giorno avanti il malandato carrozzone della scuola pubblica statale”, si legge in una nota di Usb. L'astensione dal lavoro interessa anche i docenti delle università.
Perché si sciopera -
L'obiettivo dello sciopero è "contrastare una politica che asseconda la deindustrializzazione e condanna alla turistificazione della penisola", si legge nel comunicato di Uer la sigla sindacale autonoma, "è ora di convocare uno sciopero generale che coinvolga tutte le categorie del mondo del lavoro e metta in movimento anche il resto della società, perché le scelte che questo governo sta realizzando hanno delle ricadute pesanti non solo sul lavoro ma anche sulle condizioni di vita, sul sistema dei servizi e più in generale sulle libertà democratiche e sul rischio sempre più concreto di vederci coinvolti in una pericolosissima spirale di guerra".
Salvini: "Caos grazie al Tar" -
"Grazie al Tar ci sarà caos per lo sciopero. Abbiamo fatto tutto il possibile per difendere il diritto alla mobilità degli italiani. Per l'ennesimo venerdì di caos e disagi, i cittadini potranno ringraziare un giudice del Tar del Lazio", è stato il commento di Salvini alla decisione di fermare l'ordinanza di precettazione.