Una strage infinita quella dei morti sul lavoro che nel 2024 hanno raggiunto numeri da guerra civile. Almeno tre sono poi gli incidenti che hanno causato ben più di una vittima e che hanno segnato il 2024, oltre a quella di oggi di Calenzano: l'esplosione nella centrale idroelettrica a Suviana, il crollo nel cantiere di via Mariti a Firenze, la strage degli operai a Casteldaccia, nel Palermitano. Il tutto in un anno che conta, nei primi 10 mesi del 2024, 890 incidenti mortali sul lavoro (+2,5%), con un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 672 a 657, e un aumento di quelli occorsi nel tragitto casa-lavoro, da 196 a 233, come rilevato dall'Inail.
Il cantiere di Via Mariti a Firenze -
È il 16 febbraio 2024 quando alle 8.52 una architrave in cemento armato crolla nel cantiere di via Mariti a Firenze dove si sta realizzando un centro Esselunga. Per alcuni degli operai che stanno lavorando nel cantiere non c'è nulla da fare e cinque di loro vengono travolti dalle macerie: a morire sono Mohamed Toukabri, 54 anni, Bouzekri Rahimi, 56 anni, Mohamed El Farhane, 24 anni, Taoufik Haidar, 43 anni, Luigi Coclite, 60 anni.
L'esplosione di Suviana -
Il 9 aprile 2024 un boato rompe il silenzio a Bargi, frazione di Camugnano, affacciata sul bacino di Suviana, nel Bolognese. È da poco passata l'ora di pranzo quando al rumore seguono le fiamme nella centrale idroelettrica di Enel Green Power: al lavoro, tra gli altri, il gruppo che sta effettuando un collaudo alla turbina ai piani -8 e -9. È una strage. Sono 7 i morti, di cui tre deceduti sul colpo e gli altri recuperati nei giorni successivi nella centrale allagata: Vincenzo Franchina, 36 anni, Mario Pisani, 73 anni, Pavel Petronel Tanase, 45 anni, Adriano Scandellari, 57 anni, Paolo Casiraghi, 59 anni, Alessandro D'Andrea, 37 anni, Vincenzo Garzillo, 68 anni.
Il disastro di Casteldaccia -
Il 6 maggio 2024 la tragedia segna Casteldaccia, nel Palermitano. Alcuni operai di una ditta esterna che aveva in appalto la manutenzione sono al lavoro presso l'impianto Amap di sollevamento delle acque reflue. Un'ora e mezza dopo il loro ingresso nell'impianto è il caos: le esalazioni dell'idrogeno solforato arrivano al gruppo degli operai che iniziano a cadere, morti. Cinque le vittime: Epifanio Assazia, 70 anni; Giuseppe La Barbera, 28 anni; Giuseppe Miraglia, 47 anni; Roberto Ranieri, 51 anni; Ignazio Giordano, 58 anni.