Il Capodanno è una delle celebrazioni più attese. Nella maggior parte del mondo coincide con il primo gennaio di ogni anno. Ma com'è nata questa festa e quali sono alcune tradizioni legate a quest'ultima? Scopriamolo insieme.
Le origini del Capodanno nell'antichità -
La più antica testimonianza conosciuta del Capodanno risale a circa il 2000 a.C., nella regione della Mesopotamia. Nella città di Babilonia, si teneva l'akitu, la festa del Nuovo Anno all'apparire della luna nuova successiva all'equinozio di primavera, intorno a metà marzo. Per gli Egiziani, i Fenici e i Persiani, l'inizio dell'anno coincideva con l'equinozio d'autunno, il 21 settembre. Gli antichi Greci, invece, segnavano l'inizio dell'anno con il solstizio d'inverno, il 21 dicembre. Nell'antica Roma, il calendario repubblicano indicava l'inizio dell'anno il primo marzo, ma questa data fu spostata al primo gennaio a partire dal 153 a.C., una tradizione poi consolidata dal calendario giuliano promulgato da Giulio Cesare nel 46 a.C. La festa di Capodanno trae origine dai festeggiamenti in onore del dio romano Giano da cui trae origine il nome del mese di gennaio.
Nel Medioevo, molti Paesi dell'Europa cristiana usavano il calendario giuliano e adottarono il 25 marzo, giorno dell'Annunciazione, Ma in Spagna fino all'inizio del Seicento il cambio dell'anno era il 25 dicembre, giorno della Natività. A Venezia si celebrava il 1° marzo, in Toscana il 25 marzo, mentre al Sud Italia e nelle Isole l’inizio dell’anno cadeva il 1° settembre. In Francia con l'Editto di Roussillon del 1564, fu deciso di considerare il 1º gennaio come primo giorno dell'anno.
Il passaggio al calendario gregoriano -
Nel 1582 la Chiesa cattolica introdusse il calendario gregoriano che ripristinò il primo gennaio come giorno di Capodanno. Questa data per il festeggiamento fu gradualmente adottata in tutta Europa: per esempio la Scozia nel 1660, la Germania e la Danimarca intorno al 1700, l’Inghilterra nel 1752 e la Russia nel 1918.
Tradizioni storiche legate al Capodanno -
In Italia abbiamo tante tradizioni legate al Capodanno. Una delle più diffuse è quella di indossare un vestito rosso per la notte di Capodanno, una consuetudine che ha un'origine antichissima: ha origine nel 31 a.C, ai tempi dell’imperatore Ottaviano Augusto quando, in occasione del Capodanno Romano sia gli uomini che le donne erano soliti vestire di rosso, simbolo di prosperità. Poi, la tradizione si è strettamente legata alla biancheria intima. Già nel Medioevo la zona inguinale veniva coperta con una stoffa rossa per difendersi dalla sfortuna. Un'altra tradizione molto diffusa nel nostro Paese è quella di mangiare il cotechino e lo zampone la sera del 31 dicembre. La tradizione di mangiare il cotechino rimanda alla sua natura: si tratta di un salume grasso, ottenuto dal maiale, secondo la tradizione italiana simbolo di abbondanza, fecondità e forza spirituale, e quindi beneaugurante. Un secondo accompagnato sempre dalle lenticchie, anch’esse immancabili. Anche in questo caso la ragione è scaramantica: si dice che portino fortuna, tanto che in alcune famiglie c’è l’abitudine di servirle a fine pasto, allo scoccare della mezzanotte, per altre invece si mangiano come contorno. Ma perché questa credenza? Essa proviene dai romani che, in occasione dell’ultimo dell’anno regalavano una scarsella, ossia una borsa di cuoio, che le conteneva, con l’augurio che si trasformassero in monete nei mesi a venire.
In Spagna c'è la tradizione di mangiare alla mezzanotte dodici acini di uva, uno per ogni rintocco dei dodici scoccati da un orologio (il principale è quello di Puerta del Sol a Madrid). In Giappone, nei templi buddisti allo scoccare della mezzanotte le campane suonano 108 volte. In Brasile è consuetudine trascorrere la notte di Capodanno vestiti totalmente di bianco perché si dice che fare ciò allontani gli spiriti malvagi.