DOPO LA SENTENZA

Sanremo, il presidente del Tar della Liguria: "Festival vada a gara come le spiagge"

Giuseppe Caruso, in una intervista a "Repubblica", ha spiegato il senso della sentenza dei giorni scorsi

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Dopo la sentenza del Tar della Liguria secondo la quale l'affidamento diretto del Festival di Sanremo alla Rai è illegittimo, parla il presidente del tribunale regionale, Giuseppe Caruso. "Non ci aspettavamo un tale clamore, pur rendendoci conto della rilevanza del Festival nella società italiana - dice in una intervista a "Repubblica" -. Però mi faccia sottolineare una cosa: stiamo dicendo a migliaia di gestori di stabilimenti balneari che devono fare la gara e per un bene pubblico che vale milioni e milioni perché dovrebbe essere diverso?".

Nel 2000, il Comune - ricorda Caruso - decise di registrare il marchio 'Festival della canzone italiana', "che diventa quindi un bene pubblico. Proprio come è accaduto con il marchio Expo2015 di Milano, che, infatti, abbiamo citato attraverso una sentenza del Consiglio di Stato che lo identificava come concessione di bene pubblico".

Di conseguenza, "per regola generale e indiscussa, come pure ci chiede l'Europa, questo bene deve essere attribuito al mercato attraverso un ricorso a una gara a evidenza pubblica. Questo è il ragionamento che ha seguito il tribunale. Leggo che qualcuno si è stupito che sia accaduto dopo tanti anni, ma noi ci muoviamo quando qualcuno, titolato a farlo, si rivolge a noi, mica possiamo farlo prima". 

Floridia, commissione Vigilanza: "Festival su tv a pagamento danneggerebbe tutti"" -

 Onestamente ho sempre pensato al Festival come un grande appuntamento degli italiani e della Rai". A dirlo, in un'intervista al "Secolo XIX", è la senatrice M5S Barbara Floridia, presidente della commissione di Vigilanza Rai, a proposito del giudizio del Tar sul Festival di Sanremo. "Spero tanto che il servizio pubblico continui a organizzare il Festival: fa parte della storia del nostro Paese - dice -. Certo, dove dovesse esserci una gara per il marchio potrebbero aumentare i costi. Ma il vero pericolo a mio avviso è che il principale evento non solo musicale, ma che caratterizza il costume e la storia degli italiani, possa correre il rischio di diventare a pagamento o di non essere pienamente accessibile come adesso. E questo danneggerebbe non solo la Rai ma tutti". Sull'ipotesi di portare il Festival altrove, Floridia commenta: "La mia opinione personale è che il festival è Sanremo e Sanremo è il festival. La Rai è il motore di uno spettacolo che non può essere messo in discussione".