In Congo, una malattia misteriosa ha causato decine di morti e centinaia di contagi. Cosa ne sappiamo finora? In questa scheda proviamo a rispondere alla domanda.
Qual è l'area colpita e quando sono stati rilevati i primi casi? - Il fenomeno è attualmente localizzato nella regione di Panzi, a circa 700 km a sud-est della capitale Kinshasa. I primi casi sono stati rilevati alla fine di ottobre.
Di cosa si tratta? - Non è ancora chiaro di cosa si tratti, come spiegano dal quartier generale Oms di Ginevra al Corriere della Sera: il Panzi è "un'area remota con capacità limitata in termini di laboratori e strutture sanitarie, il che rende possibile che si tratti di un patogeno esistente ma ancora non diagnosticato. Attendiamo i risultati dei test di laboratorio, quindi al momento si parla di una malattia non diagnosticata, piuttosto che di una malattia sconosciuta. I primi risultati arriveranno nei prossimi giorni dai laboratori della vicina città di Kikwit. I test includeranno verifiche per influenza - essendo il picco stagionale nella regione -, Covid 19, malaria e morbillo, tra altre malattie. È anche possibile che il focolaio stia catturando più patologie contemporaneamente".
Quali sono i sintomi? - I sintomi includono febbre, mal di testa, raffreddore, tosse e difficoltà respiratorie. "Molti pazienti presentano malnutrizione e anemia, ma ciò potrebbe riflettere lo stato generale di salute della popolazione, poiché la regione registra tassi di malnutrizione estremamente elevati", sottolinea l’Oms.
Quali sono state finora le persone più colpite dalla malattia? - "Tra i casi segnalati fino al 3 dicembre, il 63% riguarda bambini sotto i 15 anni, che rappresentano anche l’81% dei decessi. Tra questi, i bambini sotto i 5 anni sono particolarmente colpiti. La trasmissione avviene principalmente nei nuclei familiari: i genitori infettano i figli o viceversa", chiarisce inoltre l’Oms al Corriere.
Che consigli sono stati dati alla popolazione? - Le autorità hanno invitato la popolazione a mantenere la calma e a essere vigili, esortando le persone a lavarsi le mani con il sapone, evitare assembramenti e non toccare i corpi dei defunti senza personale sanitario qualificato.