La riforma dell'autonomia e la bocciatura della Consulta Il G7 in Italia La crisi del Movimento 5 Stelle Le elezioni europee Le elezioni regionali
Il 2024, anno della presidenza italiana del G7 è stato particolarmente intenso sul piano politico con le elezioni europee che in Italia hanno visto il trionfo il Partito Popolare europeo e, allo stesso tempo, l'avanzata dei partiti verdi e progressisti, riflettendo una crescente attenzione verso le questioni ambientali e sociali. Le elezioni regionali hanno coinvolto sette regioni, con risultati che hanno confermato la predominanza del centro-destra in molte aree. Il Movimento 5 Stelle ha attraversato una profonda crisi interna, culminata con la votazione per l'abolizione del ruolo del garante, storicamente ricoperto da Beppe Grillo, e gli scontri con il presidente Giuseppe Conte. Particolarmente acceso il dibattito sull'autonomia differenziata, con la Cassazione che ha approvato il referendum per l'abrogazione totale della legge. Questo ha evidenziato una spaccatura tra chi vede nell'autonomia un'opportunità e chi la considera un rischio per l'unità nazionale.
La riforma dell'autonomia e la bocciatura della Consulta -
Uno dei temi più caldi sul piano politico negli ultimi anni, nonché cavallo di battaglia della Lega, entra nel vivo alla fine di gennaio, quando il ddl passa al Senato. Il 19 giugno invece, il testo diventa legge al termine di una lunghissima maratona notturna e tra le vibranti proteste delle opposizioni che sventolano il tricolore in aula e promettono battaglia. Solo poche settimane dopo infatti, Puglia, Toscana, Sardegna e Campania ricorrono alla Corte costituzionale contro il governo per la dichiarazione di illegittimità costituzionale della legge. La Corte costituzionale esamina i ricorsi e, il 14 novembre 2024, dichiara illegittime alcune parti della legge. In particolare, la Corte stabilisce che il trasferimento di competenze in settori come istruzione, energia e ambiente non è giustificabile secondo il principio di sussidiarietà. La sentenza sottolinea inoltre l'importanza di mantenere un equilibrio tra i diritti delle persone e l'autonomia regionale. Nelle motivazioni della sentenza, pubblicate il 3 dicembre 2024 la Corte ha evidenziato che il trasferimento delle funzioni deve essere basato su criteri di efficacia, equità e responsabilità. Il 12 dicembre la Cassazione dà l'ok al referendum.
Il G7 in Italia -
Il 1° gennaio 2024 l’Italia ha assunto, per la settima volta, la presidenza del G7: il gruppo che riunisce Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti d’America e al quale partecipano anche le istituzioni europee. L’appuntamento principale, il vertice dei leader del G7, si è svolto dal 13 al 15 giugno a Borgo Egnazia, in Puglia. Tra i principali temi discussi, la difesa del sistema internazionale basato sul diritto, il conflitto in Medio Oriente, e le relazioni con le nazioni in via di sviluppo e le economie emergenti. Centrale poi, il dossier Ucraina. Il tavolo del G7 è stata un'occasione per i Paesi membri di ribadire il loro incrollabile sostegno all'integrità territoriale, all'indipendenza e alla sovranità dell'Ucraina e condannare con fermezza la retorica nucleare "irresponsabile e minacciosa" della Russia, affermando che non tollereranno mai l'uso di armi nucleari. Inoltre, è stato sottolineato che nessuna iniziativa di pace può essere presa senza il coinvolgimento diretto dell'Ucraina. I ministri degli Esteri del G7 hanno anche discusso l'importanza di ottenere il più ampio supporto internazionale possibile per i principi della Formula di pace dell'Ucraina, in linea con il diritto internazionale. Infine, l'Italia ha posto particolare attenzione alle questioni migratorie, al nesso clima-energia, alla sicurezza alimentare e all'intelligenza artificiale. Durante l'anno, si sono tenute anche diverse riunioni ministeriali in varie città italiane, come Verona, Trento, Milano, Capri, Torino, Venezia, Stresa e Trieste.
La crisi del Movimento 5 Stelle -
Le frizioni tra il fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo e il presidente Giuseppe Conte si intensificano nel mese di settembre con Grillo che, dopo aver aspramente criticato la leadership di Conte e averlo accusato di avere una visione troppo personalistica del Movimento, rivendica il suo ruolo di garante. Il diktat a Conte è quello di non avviare alcun processo costituente e, soprattutto, di non mettere in discussione i tre capisaldi: limite del doppio mandato, nome e simbolo. Proprio quest'ultimo diventa il principale terreno di scontro tra i due leader: Grillo minaccia di riprenderselo e di invalidare il voto che ha sancito la leadership di Conte, che replica con la contro-minaccia, in via epistolare, di chiudergli i contratti. La situazione è ulteriormente complicata dalle divergenze ideologiche sul futuro.
Nonostante la contrarietà del fondatore, il processo costituente inizia a partire da diverse votazioni interne per modificare lo statuto e il codice etico, fino all'Assemblea di tre giorni dal 21 al 24 novembre 2024 che stabilisce la cancellazione della figura del "garante", l'abolizione del limite dei due mandati elettivi, e diverse modifiche allo statuto, orientate verso una maggiore partecipazione dei cittadini. Infine, viene sancita definitivamente l'identità del Movimento, progressista e con un forte impegno verso politiche sociali ed ecologiche. Dal 5 all'8 dicembre, gli iscritti del M5S sono stati chiamati a votare nuovamente su alcune delle modifiche approvate durante l'assemblea. Questa seconda votazione è richiesta da Beppe Grillo, che decide di esercitare la sua prerogativa di garante per annullare i primi risultati. La seconda votazione ha confermato tutte le modifiche già deliberate, inclusa l'abolizione del ruolo di garante, precedentemente ricoperto da Grillo.
Le elezioni europee -
Tra il 6 e il 9 giugno, i cittadini dei 27 Stati membri dell'Unione Europea sono stati chiamati alle urne per rinnovare la composizione del Parlamento europeo. È stata la decima elezione per l'Eurocamera e la prima dopo l'uscita del Regno Unito dall'Ue. Con il 49,68% di partecipazione sono state le elezioni europee in Italia con la più bassa affluenza mai registrata, meno di un elettore su due. Il dato a livello europeo, il 50,74% per un totale di oltre 350 milioni è sostanzialmente in linea con quello di cinque anni fa, quando la percentuale toccata è stata del 50,66. Il Partito Popolare Europeo (PPE) ha ottenuto il maggior numero di seggi, seguito dal Partito del Socialismo Europeo (S&D) e dal Partito dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR). Giorgia Meloni si conferma primatista nelle singole preferenze degli italiani. Nel gruppo di 76 parlamentari che il nostro Paese invia a Strasburgo ci sono anche Ilaria Salis, Roberto Vannacci, Cecilia Strada, Lucia Annunziata e Mimmo Lucano. Il primo passaggio all'indomani del voto è stata la formazione dei gruppi parlamentari che devono essere composti da almeno 23 deputati provenienti da 7 Paesi Ue. Nella prima sessione plenaria del nuovo Parlamento Europeo dal 16 al 19 luglio 2024 a Strasburgo, la Presidente uscente Roberta Metsola viene rieletta al primo scrutinio. Nello stesso giorno vengono eletti i 14 Vicepresidenti tra cui, per l'Italia, l'europarlamentare del Pd Pina Picierno e Antonella Sberna, esponente di FdI. Dopo due riunioni del Consiglio europeo in cui era stata presentata la sua nomina, anche Ursula von der Leyen viene riconfermata alla presidenza della Commissione europea con 401 voti favorevoli, 284 contrari, 15 astensioni e 7 schede nulle. Kaja Kallas, ex-Primo ministro dell'Estonia in quota Renew Europe viene indicata per la carica di Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, e António Costa, ex-Primo ministro del Portogallo in quota Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici per la carica di Presidente del Consiglio europeo.
Le elezioni regionali -
La tornata elettorale delle regionali comincia il 25 febbraio con il voto in Sardegna. Alessandra Todde candidata da Pd e Movimento 5 Stelle, vince conquistando il 45,39% dei voti staccando, anche se di poco, il rivale di Fratelli d'Italia, Paolo Truzzu, fermo al 44,97. Il 10 marzo l'Abruzzo riconferma il presidente uscente Marco Marsilio al 53,68% contro il candidato indipendente Luciano D'Amico, appoggiato da centrosinistra e 5 Stelle. Anche la Basilicata rinnova il mandato di Vito Bardi di Forza Italia, sostenuto a sorpresa, da Azione e Italia Viva che per la prima volta si presentano in coalizione con il centro-destra in occasione delle elezioni regionali. Bardi si impone sull'avversario del centrosinistra Piero Marrese. Anche il Piemonte, il 9 giugno, riconferma Alberto Cirio che vola al 56,13% staccando nettamente le rivali Gianna Pentenero del Pd e Sarah Disabato del M5S. Campagna elettorale di fuoco per il voto in Liguria, in anticipo rispetto alla naturale scadenza della legislatura regionale, prevista per il 2025, a causa delle dimissioni del Presidente uscente, Giovanni Toti, in seguito al suo coinvolgimento in un'inchiesta della Procura di Genova. Con un distacco dell'1,41% dei voti sul candidato del Pd Andrea Orlando, il sindaco di Genova Marco Bucci diventa presidente della Regione. Infine, le elezioni in Emilia-Romagna, anticipate a causa dell'elezione a europarlamentare dell'ex presidente Stefano Bonaccini, e Umbria del 17 e 18 novembre, vedono trionfare il centrosinistra. A imporsi sugli avversari del centrodestra, sono rispettivamente con Michele De Pascale, sindaco di Ravenna, e Stefania Proietti, prima cittadina di Assisi