A Milano tutto è pronto per la Prima del Teatro alla Scala. Sabato 7 dicembre si inaugura la stagione operistica con "La Forza del Destino" di Giuseppe Verdi con la direzione di Riccardo Chailly e per la regia di Leo Muscato, le scene di Federica Parolini, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Alessandro Verazzi. Protagonista sul palco Anna Netrebko, insieme, tra gli altri, a Brian Jagde, Ludovic Tézier e Vasilisa Berzhanskaya. La serata di Sant’Ambrogio è dedicata a Renata Tebaldi nel ventennale della scomparsa: l’artista fu l'interprete di Leonora alla Scala nel 1955.
L'opera -
"La Forza del Destino" fu presentata per la prima volta nel 1862 a San Pietroburgo, per poi essere rimaneggiata e approdare in versione definitiva alla Scala nel 1869. Basata su un dramma spagnolo di Ángel de Saavedra, è incentrata su un destino inesorabile che travolge i protagonisti. L'opera in quattro atti, su libretto di Francesco Maria Piave, inizia con la storia d'amore tra Leonora e Don Alvaro, un giovane di origini nobili e sconosciute. Quando Don Alvaro accidentalmente uccide il padre di Leonora, il Marchese di Calatrava, mentre cerca di fuggire con lei, si scatena una serie di eventi tragici. Don Carlo, fratello di Leonora, giura vendetta contro Don Alvaro per la morte del padre. Nel corso dell'opera, Don Alvaro e Don Carlo si incontrano e si scontrano ripetutamente Alla fine, il destino inesorabile si compie: Don Carlo scopre il nascondiglio di Leonora e, durante il duello con Don Alvaro, viene ferito mortalmente. Leonora viene anch'essa ferita e muore tra le braccia di Don Alvaro, che disperato invoca la pace eterna.
La Forza del Destino al Teatro alla Scala -
L'opera è stata eseguita al Teatro alla Scala a Sant'Ambrogio solo nel 1965 e manca dal teatro milanese da 25 anni, quando la portò Valery Gergiev con l'orchestra del Mariinsky di San Pietroburgo. Ci sono state versioni celebri come quella del 1978 con le scene di Renato Guttuso e Monserrat Caballé e quelle dirette da Gavazzeni e Riccardo Muti.
Il regista Leo Muscato (insieme alla scenografa Federica Parolini e alla costumista Silvia Aymonino) ha ambientato ogni atto in un periodo (e in una guerra) diverso, partendo dal '700 ai giorni nostri. Nel libretto "la storia ha una sua frammentazione e avviene con anni di divario. È molto articolato, ma in fondo c'è il paesaggio della guerra" ha spiegato. Il tutto inserito in un terreno tragico lontano dalla realtà raffigurato dalla ruota del destino.