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Carlos Tavares e Stellantis: perchè è finita così

Dopo la tempesta scaturita dalle dimissioni del manager portoghese è tempo di riflessioni: ecco cosa non è andato bene tra Tavares e Stellantis.

© Ufficio stampa Stellantis

Eppure Carlos Tavares sembrava molto sicuro di sè e di ogni sua affermazione, peccato che molte sue convinzioni non erano supportate da una buona dose di lungimiranza, distaccandosi spesso e volentieri dalla realtà in cui Stellantis si trovava...alla stessa stregua di tutti gli altri costruttori protagonisti della traversata verso l'elettrificazione.  

Le dimissioni e i risultati del momento -

 Carlos Tavares si è dunque dimesso da CEO di Stellantis: il Consiglio di Amministrazione, sotto la presidenza di John Elkann, non ha battuto ciglio, accettando il passo indietro del manager portoghese e validando l'effetto immediato della sua decisione. Se è vero che la storia professionale tra Tavares e Stellantis stava giungendo al termine (dallo scorso settembre il gruppo italo-francese era alla ricerca del nuovo CEO per il 2026), sembra ora fondamentale accelerare i tempi per trovarne il sostituto. La domanda è: come può una multinazionale di questa portata navigare senza un CEO, nel pieno dei suoi poteri? Attualmente in Stellantis hanno optato per istituire un nuovo Comitato Esecutivo presieduto da John Elkann...la verità è che sarà difficile trovare un manager carismatico e convinto di capitanare una "mega nave da crociera" che imbarca acqua un po' qui e un po' lì. Stellantis ha registrato un calo del 27% dei ricavi nel terzo trimestre del 2024, scendendo a 33 miliardi di euro, mentre le consegne sono diminuite del 20% rispetto all'anno precedente, con un calo del 17% in Europa e del 36% in Nord America...e se in atto per Stellantis ci fossero trattative per un futuro "insieme" a qualche altro costruttore? Sarebbe adesso così importante scegliere il nuovo CEO? Ogni domanda sorge spontanea...

© Ufficio stampa Stellantis

Tavares contro tutti -

Tavares non è andato d'accordo con gli italiani, con i politici italiani o con il mondo politico in generale? A pensarci bene, non ci sentiamo di escludere nessuno: il portoghese ha sempre poco scelto il fare diplomatico e ha sempre di più optato per atteggiamenti poco consoni a certi palcoscenici, che in effetti hanno generato diverse proteste, tensioni e battibecchi. Perfino il Presidente John Elkann è dovuto intervenire più volte, mettendoci "una pezza" utile a coprire possibili strappi. Francesco Zirpoli, professore di Economia all’Università Ca’ Foscari di Venezia e direttore dell’Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano ha fatto una riflessione sul rapporto di Tavares con la nostra politica, offrendo così un'altra chiave di lettura: "l’ostilità della politica italiana verso Tavares non è una conseguenza del carattere della persona, ma delle scelte che ha compiuto", ed effettivamente i risultati non giocano dalla sua parte: da quando il portoghese è stato nominato amministratore delegato di Stellantis nel 2021, la produzione di auto in Italia è infatti diminuita anno dopo anno; un calo che è andato di pari passo con il ricorso sempre più massiccio a tagli del personale e alla cassa integrazione.

Dalla sua parte, poca lungimiranza -

 Giudicato dal popolo, Tavares verrebbe facilmente messo in croce con l'accusa che spesso viene rivolta ai politici, quella di fare tante promesse in campagna elettorale, senza poterle mantenere durante l'eventuale mandato. Qualche esempio lampante arriva dalle sue promesse su Stellantis capace di raggiungere entro la fine del decennio il 100% delle vendite in Europa e il 50% delle vendite negli Stati Uniti con i veicoli elettrici a batteria (Bev), con la previsione "di avere più di 75 Bev e di raggiungere vendite annuali globali di Bev di cinque milioni di veicoli entro il 2030". Eppure gruppi più piccoli di Stellantis hanno saputo fare meglio: guardate per esempio BMW (tredicesimo al mondo), che ha venduto più auto elettriche di Stellantis, con 376mila Bev contro i 323mila della multinazionale italo-francese. L'Unrae ha fatto invece notare che con 21 modelli Stellantis da gennaio a ottobre ha venduto in Italia 9.908 auto elettriche, mentre Tesla, con soli 4 modelli, ne ha vendute 13.481. Inoltre, Tesla nei primi dieci mesi del 2024 ha consegnato 90.346 unità della sua Model 3 e 163.982 della Model Y, rispettivamente seconda e prima tra le più vendute in Europa, mentre nessun modello Stellantis è nelle prime dieci posizioni.

© Ufficio stampa Stellantis

Non vi stiamo raccontando nulla di nuovo, molti altri colleghi su altre testate hanno riportato gli stessi numeri, ma da questi non ci si può allontanare, perchè Tavares era il CEO di un'azienda che ha l'obiettivo di vendere più automobili possibili, abbracciando le sfide del momento e che purtroppo sotto la sua direzione ha registrato performance sottotono rispetto a tanta concorrenza. Pensate inoltre alla scelta di non privilegiare la strategia di un brand low cost da inserire in Stellantis: Tavares non ha mai visto di buon occhio operazioni in stile "Dacia", poichè a suo avviso "Stellantis non ha bisogno di brand low cost, ma di modelli accessibili. Ho tanti core brand come Fiat e Citroën che hanno un posizionamento chiaro"...peccato per lui che nel solo mese di ottobre 2024 Dacia ha venduto in Europa 42.466 auto, mentre Fiat (17.577) e Citroën (19.649) insieme non hanno saputo neppure avvicinarla. La lista degli esempi sarebbe ancora lunga, ma annoiarvi non ha senso, soprattutto perchè in Stellantis c'è una bella fetta di Italia e di italiani che oggi più che mai hanno bisogno di garanzie. 

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