Mentre su alcune materie restano ancora le distanze, sugli ufo l'Unione Europea rompe gli indugi e si dota di una politica comunitaria dedicata ai fenomeni extraterrestri. La Commissione di Bruxelles ha accolto la richiesta avanzata da 15 organizzazioni ufologiche provenienti da 12 Paesi membri che chiedevano l'istituzione di un archivio comune sugli oggetti volanti non identificati.
"Circa il 90% di quello che l'osservatore ritiene essere un ufo ha una spiegazione scientifica ma un residuo delle osservazioni resta inspiegabile", afferma in collegamento a "Mattino Cinque News" Edoardo Russo, esperto del Centro italiano studi ufologici, tra gli enti promotori della richiesta. "Finora è mancato un coordinamento tra i database nazionali basati sulle segnalazioni", dice Russo che sul misterioso avvistamento emerso lo scorso 23 giugno sui cieli del Mediterraneo aggiunge. "La luce strana è stata causata da un pezzo di razzo di Elon Musk".
Secondo uno studio, sono 170mila gli avvistamenti misteriosi in cielo mentre superano i 30 milioni gli europei convinti di aver osservato un ufo almeno una volta nella vita. In attesa di scoperte sui fenomeni paranormali, a cambiare è il nome degli oggetti misteriosi ora noti come Uap, acronimo di fenomeni anormali non identificati.