Per noia, per scherzo o chissà. Bulli scatenati da Cremona a Taranto, passando per Perugia e Napoli: minori picchiati da coetanei, anche tra la folla, che spesso resta indifferente. E i video delle aggressioni finiscono nelle chat e sui social e diventano virali. C'è anche l'ombra delle spedizioni punitive. In un'aggressione, registrata a Perugia, si arriva a parlare pure di movente legato all'omofobia.
Cremona, difende una ragazza 14enne pestato dal branco davanti a scuola -
Ha tutte le caratteristiche della spedizione punitiva, e su quell'ipotesi stanno indagando anche i carabinieri, la violenta aggressione di cui è rimasto vittima un 14enne all'uscita dal liceo Anguissola, istituto scolastico di Cremona. Il ragazzino, stando alla sua denuncia e alla testimonianza postata sui social, suffragata da decine di altri studenti che hanno assistito ai fatti, sarebbe stato accerchiato e poi pestato a calci e pugni da più di dieci coetanei.
Botte allo stomaco e alle tempie, ma anche sputi e frasi minacciose. Un'aggressione tanto rapida quanto violenta. E prima di andarsene, gli aggressori avrebbero anche tentato, senza riuscirci, di portargli via le scarpe. Il tutto senza che nessuno degli altri studenti presenti intervenisse: solo qualche cellulare impugnato a filmare l'aggressione.
La "colpa" del 14enne? Essere intervenuto in difesa di una ragazza, che sarebbe stata infastidita in precedenza. La vittima, medicata sul posto e poi trasportata in ospedale, ha riportato lesioni giudicate guaribili in sette giorni.
Taranto, 13enne picchiata da coetanea: c'è chi filma ma nessuno interviene -
E' diventato virale sui social e nelle chat il video di un'aggressione avvenuta per strada a Laterza, nel Tarantino, ai danni di una tredicenne colpita da una coetanea con ceffoni, calci e spinte. Alla scena hanno assistito diversi ragazzi, nessuno dei quali è intervenuto. L'aggressione è stata interrotta solo dopo diversi minuti grazie da alcuni passanti e titolari di negozi della zona, tra via Mazzini, via Enrico Toti e via Monte Sabotino.
Sembra che la discussione, poi degenerata, sia nata per una richiesta di chiarimento su alcuni messaggi di una chat cancellati. Sull'accaduto indagano i carabinieri. In un videomessaggio diffuso su Facebook il sindaco di Laterza Franco Frigiola stigmatizza l'accaduto e afferma che "la violenza non è mai giustificabile. Nessuna ragione, neanche una discussione deve sfociare in un atteggiamento di violenza fisica. E' fondamentale che i giovani comprendano che il rispetto per gli altri e la capacità di risolvere i conflitti in modo pacifico sono valori fondamentali".
"Gli amici e quanti erano presenti durante l'aggressione - ricostruisce il primo cittadino - hanno scelto di non intervenire, anzi hanno alimentato la violenza filmando e ridendo e assumendo un comportamento profondamente sbagliato, da non emulare. La comunità laertina non è quella che ora gira sui social". Frigiola parla poi di "episodio intollerabile" che "deve far riflettere tutti, nessuno escluso, anche - conclude - l'ultimo cittadino, il più disinteressato, non può restare indifferente".
Anche omofobia possibile motivo aggressione a Perugia -
C'è anche l'omofobia, insieme ad altre piste, tra i motivi presi in considerazione dagli investigatori che indagano su un'aggressione con un'arma da taglio ai danni di un giovane nella serata di sabato alla periferia di Perugia. La vittima è stata ricoverato all'ospedale con una prognosi di 30 giorni e per ricostruire quanto successo sono in corso indagini dei carabinieri che erano intervenuti presso un punto di ristorazione in seguito a una segnalazione pervenuta dal 118.
Sull'episodio interviene con un comunicato il circolo Omphalos, secondo il quale "la vittima dell'aggressione e del successivo accoltellamento avrebbe preso le difese dell'amico vessato dal branco perché ritenuto omosessuale". "Se il movente fosse confermato, si tratterebbe del purtroppo ennesimo episodio di violenza omofobica nel nostro Paese", sostiene in un comunicato. "Omphalos sta seguendo con forte preoccupazione lo sviluppo di questa inquietante vicenda - commenta Stefano Bucaioni, presidente dell'associazione Lgbtqia+ umbra. - Se il movente discriminatorio fosse confermato, la vicenda assumerebbe connotati ancora più gravi: un episodio di puro odio omofobo nei confronti di una persona sconosciuta attaccata per il suo presunto orientamento sessuale. Confidiamo che si possa fare piena luce su quanto accaduto e che la risposta di condanna delle autorità e della politica si faccia sentire forte e chiara".
Minorenne pestato sul treno a Napoli: intervengono i passeggeri -
Un minorenne pestato dal branco su un treno della linea Cumana di Napoli: in suo aiuto sono intervenuti i passeggeri - uno in particolare - e il convoglio è stato bloccato, ma gli aggressori sono fuggiti. L'episodio, che risale a venerdì, è stato riportato al deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli. Che così lo ricostruisce: "Venerdì sera, intorno alle ore 21, a bordo di un treno della Cumana che da Montesanto arriva a Quarto, quattro giovani, saliti a bordo alla fermata La Trencia, hanno iniziato a molestare un ragazzo minorenne in compagnia di un amico che indossava una tuta sportiva del Sorrento Calcio. Dopo un breve scambio di parole è scattato improvvisamente il pestaggio brutale senza alcun motivo. L'intervento di un passeggero presente alla scena, che ha allertato il capotreno, ha evitato il peggio. Il capotreno ha fermato il convoglio alla stazione di Pianura allertando i Carabinieri, ma i quattro aggressori sono riusciti a scappare".
"Un pestaggio vigliacco e brutale, in classico stile baby gang che colpiscono a tradimento e scappano", commenta Borrelli. "Chiedo che vengano visionate tutte le telecamere a bordo del treno e delle stazioni per risalire all'identità degli aggressori punendoli come meritano. La violenza tra giovanissimi è ormai fuori controllo e bisogna mettere in campo risorse straordinarie per arginarla. Ringrazio i cittadini che questa volta non si sono girati dall'altra parte e sono intervenuti a difesa della vittima evitando il peggio".
"Abbiamo notato i quattro ragazzi mentre salivano alla fermata La Trencia - ha spiegato Pasquale Alonzi, uno dei passeggeri intervenuto a difesa dell'aggredito - e nel tempo di arrivare alla fermata successiva è scattata l'aggressione. Rapida e violenta, senza alcun motivo. Mi sono attivato per dare subito soccorso al ragazzo aggredito e ho avvisato il capotreno che ha bloccato il treno allertando i carabinieri. Purtroppo gli aggressori sono riusciti a scappare ma spero che attraverso le telecamere siano stati ripresi i loro volti".