Risiko bancario

Banco Bpm respinge l'offerta Unicredit: "Non riflette nostro potenziale"

L'istituto di piazza Meda riunisce il consiglio che bocca lo scambio azionario: "Restiamo focalizzati sul nostro piano di crescita"

Il consiglio di Bpm si è riunito per discutere sull'offerta di Unicredit ed ha sentenziato che lo scambio azionario proposto "non riflette in alcun modo la redditività e l'ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti di Banco Bpm". L'istituto lombardo ribadisce come l'offerta non sia stata sollecitata e ricorda che il valore potenziale di Piazza Meda "è ulteriormente rafforzato dalle operazioni straordinarie recentemente annunciate, che si aggiungono alle azioni già contenute nel piano industriale 2023-26 e che si tradurranno in un aggiornamento degli obiettivi del piano medesimo, già in parte anticipati al mercato".

Respinta l'offerta di Unicredit -

 Il consiglio di amministrazione di Banco Bpm di fatto respinge l'offerta di Unicredit giudicandola inadeguata, "un'offerta che non è stata in alcun modo preventivamente concordata" precisa in una nota Piazza Meda. Il cda "all'unanimità rileva, in via preliminare e nel migliore interesse degli azionisti, che l'offerta indica un corrispettivo unitario, interamente in azioni, che riflette un premio dello 0,5% rispetto al prezzo ufficiale di Banco Bpm del 22 novembre, e uno sconto implicito del 7,6% rispetto al prezzo ufficiale di ieri. Tali condizioni (di prezzo, ndr) risultano del tutto inusuali per operazioni di questa tipologia". Di fatto è una bocciatura.

Il cda ricorda che "il mercato ha infatti riconosciuto a Banco Bpm una forte capacità di execution, sovraperformando gli obiettivi di piano annunciati e promuovendo importanti iniziative di rafforzamento dell'assetto delle fabbriche prodotto. Tali operazioni hanno permesso di creare valore per gli azionisti e per tutti gli altri stakeholders rafforzando in modo significativo il posizionamento competitivo della Banca, che oggi si pone tra i player con le migliori prospettive di crescita nell'attuale scenario di mercato, in condizioni di estrarre dalle fabbriche prodotto un contributo in prospettiva ancora più importante, riducendo nel contempo la propria esposizione al rischio di riduzione dei tassi di interesse".

Il cda ricorda i rischi connessi "all'esito delle iniziative di espansione avviate da UniCredit in Germania nonché a una significativa diluizione dell'attuale esposizione geografica che, in luogo di un'attrattiva concentrazione di Banco BPM nelle regioni più dinamiche del Paese e dell'Eurozona, si riposizionerebbe su aree oggi caratterizzate da una minore crescita e un maggiore rischio geopolitico". Non ultimo la banca ora viene assoggettata alla cosiddetta passivity rule che "condizionerà la flessibilità strategica del gruppo, in particolare con riferimento alle condizioni dell'offerta pubblica di acquisto su Anima Holding e al recente investimento nel capitale di Banca Monte dei Paschi di Siena, determinandosi così un quadro di elevata incertezza". "Viene quindi limitato lo spazio di manovra su base autonoma del management, che in questi anni ha dato prova di un forte track-record in termini di crescita organica e di iniziative straordinarie".

Il progetto di Unicredit su Banco Bpm prevede "nel minor tempo possibile, ta la fusione tra le due banche, facendo pertanto venir meno l'autonomia giuridica di Banco Bpm, a discapito del brand e riducendo significativamente la concorrenza sul mercato bancario italiano sia per i clienti retail che per i clienti corporate, in particolare per le PMI ossia il tessuto produttivo a cui storicamente la Banca si rivolge". Lo sottolinea il cda dell'istituto di Piazza Meda analizzando l'ops del rivale. 

Banco Bpm: preoccupazioni per ricadute su lavoro e sociali -

 Le sinergie di costo lorde stimate da Unicredit per 900 milioni sono "più di un terzo della base costi di Banco Bpm" e per questo "destano forti preoccupazioni sulle prevedibili ricadute a livello occupazionale e sociale". Lo sottolinea il cda dopo aver analizzato l'offerta del rivale. "Peraltro tali sinergie, al pari di quelle di ricavo, non sono per nulla valorizzate nelle condizioni dell'offerta" si legge in una nota.

"Rimaniamo focalizzati sul piano e su opa Anima" -

 Banco Bpm "rimane focalizzata sull'implementazione del piano 2023-2026, sull'esecuzione dell'Opa su Anima e sul conseguente aggiornamento del piano industriale, non trascurando alcuna opzione strategica che possa ulteriormente contribuire all'obiettivo di creare valore per gli azionisti e per tutti gli altri stakeholders del gruppo Banco Bpm". Lo sottolinea il cda dell'istituto che ha esaminato l'Ops di Unicredit.

Forza Italia: "Sull'operazione vigila Bce non Bankitalia" -

 "Negli ultimi vent'anni il nostro sistema bancario è passato dall'essere considerato "con i piedi d'argilla" a protagonista sul mercato europeo, superando molti competitor. Questo è un segnale positivo in un mercato libero e aperto pertanto i recenti movimenti non devono sorprendere eccessivamente". Lo ha detto Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia, che fra gli esempi cita anche quello di "Unicredit e dell'acquisizione con un'Ops su Bpm per un valore di 10 miliardi attraverso uno scambio di azioni". "Non si tratta di operazioni sotto il controllo diretto della Banca d'Italia. È infatti la Bce a vigilare e controllare tali operazioni, garantendo che siano conformi alle normative europee e non solo a quelle italiane", aggiunge.

"Negli ultimi tempi - sottolinea Barelli - abbiamo assistito a operazioni di grande dinamismo: BPM sta scalando la SGR Anima, un importante gestore di fondi e servizi finanziari con quote significative nel sistema bancario. Inoltre, BPM, insieme a Luxottica e al gruppo Caltagirone, è coinvolta nell'acquisto di una quota del Monte dei Paschi di Siena direttamente dal MEF. Parallelamente, Unicredit ha lanciato l'acquisizione con un'OPS su BPM per un valore di 10 miliardi attraverso uno scambio di azioni. È un movimento in ambito finanziario che considero molto dinamico. Va sottolineato che non si tratta di operazioni sotto il controllo diretto della Banca d'Italia, poiché parliamo di istituti di rilevanza non solo nazionale ma anche europea", conclude.

Salvini: Unicredit straniera,si guardi composizione azionaria -

 "Questo dice la composizione azionaria". Così il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a margine del convegno sul Ponte sullo Stretto a chi gli chiedeva perché considera Unicredit una banca straniera. Comunque "non ce l'ho con nessuno, basta che non si metta in discussione il terzo polo bancario che sta nascendo", ha sottolineato il vicepremier. 

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