Beppe Grillo ha chiesto formalmente la ripetizione della votazione della Costituente M5s che si è chiusa domenica alla kermesse Nova. Grillo ha comunicato la sua volontà di far ripetere le votazioni, a partire da quelle che mettono in discussione il suo ruolo di garante. La replica di Giuseppe Conte: "Estremo tentativo di sabotaggio".
I quesiti che possono essere oggetto del ricorso sono quelli per cui era necessario il quorum, cioè le modifiche statutarie, che si riferiscono al ruolo del garante, al comitato di garanzia, alle prerogative del presidente e del collegio dei probiviri.
Abolita la figura del garante -
Tra i voti che hanno coinvolto oltre 50mila iscritti, al termine della Costituente avviata dal leader stellato Giuseppe Conte, è passata con una maggioranza che ha superato la soglia del 60% anche la proposta di abolire la figura del garante, ricoperta finora proprio da Grillo. In questa veste, tuttavia, Grillo, a norma dell'articolo 10 dello Statuto vigente che gli iscritti hanno chiesto di cambiare, "entro 5 giorni, decorrenti dal giorno della pubblicazione dei risultati sul sito dell'Associazione delle votazioni aventi ad oggetto le modifiche del presente Statuto e/o della Carta dei Principi e dei Valori, il Garante può chiedere la ripetizione della votazione che, in tal caso, s`intenderà confermata solo qualora abbiano partecipato alla votazione almeno la metà più uno degli Iscritti aventi diritto al voto".
Conte: "Estremo tentativo di sabotaggio" -
Non si è fatta attendere la replica di Conte. "Care amiche, cari amici, ieri si è concluso il processo costituente con il più intenso e coinvolgente bagno di democrazia partecipata e deliberativa che sia mai stato realizzato da una forza politica. Ci siamo completamente rinnovati e ricaricati con tante, significative proposte per cambiare il Paese e guardare fiduciosamente al futuro. Ma Beppe Grillo ha appena avviato un estremo tentativo di sabotaggio: ha chiesto di rivotare, invocando una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto. Insomma, è passato dalla democrazia diretta al 'qui comando io' e se anche la maggioranza vota contro di me non conta niente. Come già nei precedenti tentativi di sabotaggio ci sta dicendo che non conta più la regola democratica 'uno vale uno', perché c’è uno che vale più di tutti gli altri messi assieme", ha scritto su X l'ex premier.
"Il ruolo dell'azzeccagarbugli a Grillo" -
Potremmo contestare questa vecchia clausola, retaggio del passato e vincere con le nostre buone ragioni un contenzioso legale. Ma dobbiamo occuparci del Paese reale, a cui noi del Movimento vogliamo offrire soluzioni e battaglie da vincere, non capricci e beghe personali del fondatore. Il ruolo dell'azzeccagarbugli lo lascio quindi a Grillo. Noi preferiamo ancora e sempre la democrazia, la partecipazione, la vostra libertà di scelta. Per questo, dateci qualche giorno, e torneremo a votare sulla rete i quesiti sullo Statuto impugnati da Grillo. Avanti, ancora, insieme".
Toninelli: su Grillo e due mandati ci sarà nuova votazione -
Era stato Danilo Toninelli ad anticipare che Grillo avrebbe chiesto la ripetizione del voto. "Cari movimentisti che state soffrendo nel profondo vostro animo per l'eliminazione del garante, per l'eliminazione del limite dei due mandati, non disiscrivetevi dal M5s per rabbia", aveva detto Toninelli, ex ministro del Movimento 5 stelle, esponente vicino al fondatore Beppe Grillo, commentando in un video social gli esiti della consultazione on line degli iscritti al M5s che ha cancellato, fra le altre cose, il ruolo di garante finora ricoperto da Grillo. "Ci sarà una nuova votazione - aveva promesso - che necessiterà del quorum e non è detto che venga raggiunto. E dopo ci sarà una votazione in cui il legittimo proprietario del simbolo farà valere la propria posizione e si riprenderà il simbolo. Il sogno è stato calpestato ma non è definitivamente morto".