Gip rivede la decisione

Alessandro Basciano esce dal carcere: "Non sto bene, più che rabbia ho delusione"

"Avete provato a uccidermi, ora dirò tutto'", ha detto l'influencer una volta fuori da San Vittore mentre, durante l'interrogatorio di garanzia, avrebbe mostrato prove che in parte lo scagionerebbero dall'accusa di stalking: "Ho solo un brutto carattere"

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Revocata dopo meno di 24 ore l'ordinanza di custodia in carcere del gip di Milano che ha portato in carcere Alessandro Basciano, 35 anni, il dj-influencer denunciato per stalking da Sophie Codegoni, modella di 23 anni. Lo ha annunciato il legale dell'uomo, l'avvocato Leonardo D'Erasmo che lo assistito anche durante l'interrogatorio al carcere di San Vittore a Milano. Ad alcune ore dalla sua scarcerazione Basciano è andato all'attacco: "Avete provato ad uccidermi. Non ci siete riusciti. Adesso dirò tutto senza filtri, senza limiti, solo la verità - ha scritto infatti in una storia sul suo profilo Instagram -. Quello che ho subito, quello che ho sopportato, quello che ho tenuto nascosto per rispetto di mia figlia verrà tutto fuori". Poi, in un'intervista a Fabrizio Corona, ha rincarato la dose: "Non sto bene anche se all'apparenza mi vedi sereno, sono contento perché alla luce dei reali fatti è uscita parte della verità. 

I messaggi della compagna portati a difesa -

 "Avevo detto stamani che ci sarebbero state novità clamorose - ha detto D'Erasmo - ma era giusto aspettare la formalizzazione degli atti". Secondo quanto riferito dal legale, Basciano ha fornito tutta una serie di elementi derivanti da screenshot di messaggi, social e lettere, che, a suo dire, cambierebbero lo scenario. Tra essi un messaggio dell'11 novembre, inviato dalla compagna, che configurerebbe scenari molto diversi da quelli denunciati due giorni dopo, il 13 novembre, e un regalo molto costoso, una borsa di Chanel, accettata in un contesto che secondo la difesa "non lascerebbe dubbi".

L'uscita dal carcere -

 "Ho un carattere di m... ma non sono uno stalker", ha detto lo stesso Basciano al gip Anna Magelli durante l'interrogatorio di garanzia. "Sono impulsivo e non dico di essere un angelo - ha affermato l'influencer - ma non farei del male a nessuno e non ho mai proferito minacce di morte". Di fronte alla ricostruzione di Basciano, il gip ha "coerentemente - ha aggiunto D'Erasmo - e con grande professionalità" rivisto i suoi provvedimenti. Basciano è uscito dal carcere alle ore 18, ha detto il suo legale, Leonardo D'Erasmo. Secondo quanto riferito da quest'ultimo l'innocenza di Basciano sarebbe stata dimostrata così chiaramente che nella revoca dell'ordinanza cautelare "non c'è alcuna prescrizione". Nella revoca dell'ordinanza si negherebbe la presenza di "gravi elementi". 

Nessun pestaggio e le omissioni della Codegoni -

 Tra gli stralci del provvedimento del gip, Anna Magelli, secondo quanto si è appreso si fa riferimento a una serie di discrepanze: prima fra tutte l'omissione della remissione reciproca di due rispettive querele; poi le ricostruzioni degli avvenimenti pubblici, fortemente ridimensionate. Come nel caso della presunta aggressione stradale a due amici di lei: "Basciano ha dato due pugni sì, ma sul cofano della macchina, non ha toccato nessuno - ha precisato il legale di lui, Leonardo D'Erasmo - scrivendo poi una lettera di scuse e chiedendo il preventivo per eventuali danni arrecati".

La borsa da 8mila euro in regalo e la spesa con la mamma -

 Tra i fatti citati, il regalo di una borsa di Chanel da 8mila euro a seguito della quale sarebbe poi giunta una lettera di Basciano che la compagna avrebbe fotografato e rispedito a lui "con parole di apprezzamento e sentimento" l'11 novembre, due giorni prima della denuncia. E che il 13 novembre, giorno dell'atto giudiziario "Basciano con la compagna e la madre di lei si sarebbero recati a fare la spesa, insieme, all'Esselunga aiutandosi reciprocamente". Un clima, in sostanza, secondo la difesa, ben diverso dallo stalking.

Basciano su Instagram: "Giustizia è fatta" -

 "Giustizia è stata fatta almeno nel senso che ora è chiara la mia estraneità ai fatti". Lo ha scritto in una storia su Instagram il dj e influencer. "Dall'ordinanza che dispone la revoca della misura cautelare emerge come le menzogne vengono a galla. Ora chi ha mentito pagherà le conseguenze nelle opportune sedi. A breve vi farò leggere le carte", ha aggiunto Basciano, ringraziando di cuore il suo avvocato "per l'ottimo lavoro svolto".

"Più che rabbia ho provato delusione" -

 Intervistato da Fabrizio Corona, Basciano ha raccontato l'arresto: "Non me lo aspettavo. Ero in palestra, sono arrivato a casa. Mi hanno detto 'è lei Basciano?' 'Sì'. C'erano quattro carabinieri in auto. A casa mi hanno detto che avevano un mandato di arresto. Non è possibile una cosa del genere. Più che rabbia ho provato delusione profonda". 

"Sia chiaro né io né Alessandro vogliamo fare un processo a Sophie Codegoni, noi non vogliamo condannarla la riteniamo una bravissima donna", ha precisato Corona al che Basciano ha annuito: "Eh sì, abbiamo fatto una bambina insieme". "Quando mi hanno detto che dovevo andare a San Vittore ho replicato 'Non è possibile una cosa del genere, do una testata nel muro, mi portate al Pronto Soccorso'", ha aggiunto il dj. "Ma poi c'è stato un accadimento - ha sottolineato -. Io torno da un tour da Grosseto e Napoli e al mio ritorno a Linate le ho regalato una borsa preziosa. Ho deciso di fare questo regalo, non voglio nulla in cambio, a prescindere dal valore dell'oggetto. Era per dare un valore a tutto il male che ci siamo fatto in quest'anno. E le ho detto: 'leggiti quello che ti ho scritto perché per me è fondamentale quello che ti ho scritto'. Le ho scritto una lettera importante, molto bella dove descrivo quello che è stato la nascita del nostro amore e il nostro percorso. Credo che dovessimo perdonarci tante cose, ma ci vuole la maturità e anche il tempo".

Proprio il regalo è citata nell'ordine di revoca dell'arresto del Gip in cui si legge, tra l'altro, che dagli gli screenshot delle chat "traspare una relazione tra i due certamente non caratterizzata da uno stato di paura e/o timore in capo alla Codegoni nei confronti dell'ex compagno; in particolare, sembra poco compatibile con il turbamento e la paura che tipicamente conseguono a una condotta sussumibile nel paradigma dell'art. 612 bis c.p., l'atteggiamento tenuto dalla Codegoni lo scorso 11 novembre, la quale dopo avere accettato un prezioso dono da parte dell'indagato e una lettera a lei indirizzata, gli esprime commozione e svolge una serie di considerazioni sul loro pregresso rapporto, facendo riferimento anche a 'colpe e responsabilità' reciproche"