"a rischio anche i dati delle intercettazioni"

Prato, un topo provoca un blackout e manda in tilt il tribunale: udienze sospese

Il roditore si è introdotto nella cabina elettrica e ha causato un corto circuito. Ora la paura è di aver perso informazioni importanti sulle indagini

© Wikipedia|  topo

Tutto per un ratto. Un boato, poi la fiammata. Ore di caos al tribunale di Prato che è rimasto al buio e al freddo per colpa di un topo. Il roditore infatti, di prima mattina, si è introdotto all'interno di un generatore e ha morsicato alcuni cavi della corrente, causando così un blackout che ha, di fatto, paralizzato i lavori in programma. E' stato quindi imposto lo stop a tutte le attività del palazzo di Giustizia, già più volte sotto i riflettori per le precarie condizioni in cui versa. Risultato: uffici chiusi, udienze sospese e tribunale fuori uso.

A rivelarlo, con una nota ufficiale, sono stati la presidente facente funzioni del palazzo di giustizia, Lucia Schiaretti, e il procuratore Luca Tescaroli:  "Appare doveroso segnalare – scrivono i due magistrati – che, nel corso della mattinata odierna, si è verificata l’interruzione del flusso dell’energia elettrica a causa di un corto circuito generato dall’accesso all’interno della cabina elettrica di un topo. Il gruppo elettrogeno non è risultato funzionare, sicché si è generato il blocco di tutte le attività degli uffici diretti dagli scriventi, con necessità di rinviare le udienze, con interruzione delle molteplici attività e l’impossibilità di assicurare i servizi al pubblico. Va segnalato, altresì, che al momento non è possibile avviare l’impianto di riscaldamento e che sono in corso anche gli interventi per la risoluzione di tale problematica".

Ma non è finita qui, a preoccupare ora è soprattutto il rischio di aver perso informazioni importanti relative alle indagini: "Il sistema elettrico di emergenza è andato in tilt, rischiamo di perdere tutti i dati relativi alle intercettazioni e le udienze non si possono celebrare - spiegano il procuratore capo, Luca Tescaroli, e la presidente del tribunal, Lucia Schiaretti. "La situazione sanitaria è precaria le condizioni di lavoro non sono a norma e non è possibile esercitare il potere giudiziario" - concludono i due capi degli uffici giudiziari. Fuori dal palazzo sono stati portati scrivanie, sedie e armadi.
   

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