IL CASO

15enne trovata impiccata a Enna, la madre: "Minacciata di morte a scuola, fatto nomi agli inquirenti"

"Abbiamo trovato la sua stanza completamente a soqquadro, con tutto l'intimo a terra" racconta la donna a "Mattino 4"

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"Mattino 4" torna a occuparsi del caso di Larimar Annaloro, la 15enne trovata impiccata a un albero della casa in campagna della sua famiglia a Piazza Armerina, in provincia di Enna. Nella trasmissione condotta da Federica Panicucci e Roberto Poletti, è intervenuta in collegamento la madre della ragazza, che oltre a sostenere l'ipotesi dell'omicidio sembra seguire una pista ben precisa anche sugli eventuali autori del delitto. E precisa: "Quel giorno mia figlia era già stata minacciata di morte a scuola".

 "Mia figlia conosceva chi è stato perché ha aperto la porta, mentre noi l'avevamo chiusa - esordisce la donna, evidenziando la possibilità di accedere al giardino della loro abitazione -. Ci sono dei buchi dai quali le persone possono entrare come vogliono, anche saltando. Noi siamo qui da un anno e ci siamo impegnati prima a sistemare la parte interna e poi avremmo voluto mettere a posto il perimetro proprio per non fare entrare nessuno. E invece se ne sono approfittati e sono entrati quando abbiamo lasciato nostra figlia sola in casa".

"La sua stanza era completamente a soqquadro, con tutto l'intimo a terra", ha quindi proseguito nella trasmissione di Retequattro. E aggiunge: "Non so se l'hanno uccisa in casa, io penso che l'abbiano uccisa qui sopra perché le scarpe erano bianche e pulite. Ed è stata trovata in ginocchio, c’erano i solchi sotto le ginocchia perché l’hanno lasciata lì già pesante. Era già svenuta o morta".

Ma non è tutto, perché in esclusiva la donna aggiunge nuovi dettagli: "In questa cosa c'entrano anche gli adulti. Ho saputo che quel giorno Larimar a scuola era già stata minacciata di morte. A me nessuno ha detto nulla. Se qualcuno, il preside, il bidello, un docente mi avesse detto che mia figlia era stata minacciata di morte, io non l’avrei lasciata sola. La scuola ha tanta colpa nella morte di mia figlia".

A tutto ciò si aggiungono le parole della sorella di Larimar, che ricostruisce quanto sarebbe accaduto circa un mese prima della sua morte: "Mia sorella era stata invitata a cena da questa sua amica, ma dopo è stata presa in disparte dai genitori di questa ragazza, che riservava rancore nei confronti di mia sorella, per dirle che sua figlia sarebbe stata stufa del fatto che Larimar attirasse così tanto l'attenzione dei ragazzi che voleva lei".

"Quel giorno mia figlia a scuola è stata minacciata di morte. Abbiamo fatto nomi e cognomi agli inquirenti, che facciano in fretta", aggiunge ancora la mamma della quindicenne.

L'avvocato della famiglia: "Minacce da verificare" -

 Dopo le dichiarazioni rilasciate a Mattino 4, è arrivato il chiarimento dell'avvocato della famiglia di Larimar, Milena Ruffini: "Con riferimento al fatto delle presunte minacce e dei litigi oggi riferite dalla famiglia, preciso che si tratta di voci raccolte da fonti indirette, da verificare, e che intendo farlo attraverso le investigazioni difensive".