I coordinatori della commissione Affari regionali dell'Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato il via libera alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione. Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l'ok definitivo alla nomina di Teresa Ribera. Approvata anche la nomina della finlandese Henna Virkkunen, vicepresidente esecutivo con delega per l'agenda digitale.
Meloni: "Incarico a Fitto è una vittoria di tutti gli italiani" -
"Raffaele Fitto è stato confermato nel ruolo di Vicepresidente esecutivo della Commissione europea. Quest'importante incarico attribuito al Commissario designato dall'Italia è una vittoria di tutti gli italiani, non del governo o di una forza politica". Lo dichiara il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Abbiamo ottenuto un portafoglio di peso - continua - e il coordinamento di deleghe strategiche per la nostra Nazione e per l'Europa intera, come l'agricoltura, la pesca, l'economia del mare, i trasporti e il turismo. Questa indicazione è la conferma di una ritrovata centralità dell'Italia in ambito europeo, all'altezza del nostro ruolo come Stato fondatore della Ue, seconda manifattura d'Europa e terza economia del Continente". "Bene il via libera del Parlamento Europeo alla Commissione Von der Leyen - ha commentato il vicepremier Antonio Tajani -. Premiato l'impegno italiano e dell'EPP per evitare ritardi e garantire stabilità. Buon lavoro al Vice Presidente Esecutivo Raffaele Fitto che saprà valorizzare al meglio il contributo dell'Italia nella governance europea".
S&D e Renew: "Contrari alla nomina di Fitto, sia indipendente dal governo italiano" -
"I gruppi S&D e Renew non approvano la scelta di Ursula von der Leyen di affidare a Raffaele Fitto la posizione di Vicepresidente esecutivo. I gruppi si aspettano che sia pienamente indipendente dal suo governo nazionale e che si impegni pienamente ad applicare il meccanismo di condizionalità dello Stato di diritto e a lavorare sul rafforzamento dello Stato di diritto nell'Unione". E' questo l'addendum che Socialisti e Liberali avrebbero allegato alla lettera che accompagna la nomina di Fitto. La lettera non ha vincolato, in ogni caso, la nomina del candidato italiano.
Lo scontro su Ribera -
La nomina di Ribera era stata al centro di un nuovo scontro in serata, quando il Ppe aveva chiesto di aggiungere che la ministra uscente spagnola si sarebbe dovuta dimettere in caso fosse risultata coinvolta in un'inchiesta giudiziaria per le alluvioni di Valencia. Lo stallo sulle trattative è durato circa tre ore, fino allo sblocco definitivo. Nella lettera che ha accompagnato la nomina di Teresa Ribera è quindi stato aggiunto un addendum nel quale "il Ppe chiede un impegno chiaro e inequivocabile da parte della signora Ribera a dimettersi immediatamente dal Collegio dei Commissari nel caso in cui vengano mosse accuse o procedimenti legali nei suoi confronti, in relazione ai tragici eventi della Dana, che potrebbero pregiudicare o compromettere la reputazione e l'integrità del Collegio o a seguito dei quali non sarebbe più in grado di soddisfare le condizioni richieste per l'esercizio delle sue funzioni".
Ok anche per Sejournè, Minzatu, Virkkunen e Kallas -
Le commissioni parlamentari competenti hanno dato parere positivo anche sulla valutazione dei vicepresidenti designati della Commissione europea, Rozana Minzatu, Stephane Sejournè, e Kaja Kallas, prossima Alta rappresentante europea per gli Affari esteri.
Via libera al commissario ungherese Varhelyi -
Via libera anche alla valutazione del commissario ungherese Oliver Varhelyi, al quale verranno tolte solo le deleghe sulla preparazione sanitaria e la gestione dell'agenzia Hera e sui diritti alla salute sessuale e riproduttiva. In un primo momento i socialisti e liberali avevano provato a togliere altre deleghe come la salute mentale e la resistenza antimicrobica, ma questo non era parte dell'accordo. Secondo alcune fonti, ci sarebbe stata anche un'opposizione della presidente della Commissione Ursula von der Leyen.