BILATERALE

Meloni vola in Argentina, accolta da Milei e dalla sorella Karina alla Casa Rosada | "Forte unità di vedute, difesa dell'Occidente e della sovranità"

Il presidente del Consiglio si reca nel Paese sudamericano per un bilaterale. Giunta alla sede del governo, viene accolta con applausi e sorrisi

Giorgia Meloni è volata in Argentina per un bilaterale col presidente Javier Milei. Giunta alla Casa Rosada, sede del governo argentino, la premier è stata accolta con abbracci e sorrisi dalla sorella di Milei, Karina, segretario generale della presidenza. I due leader sono poi passati nel Salon Blanco per la foto ufficiale di rito e quindi sul balcone che affaccia su Plaza de Mayo, dal quale hanno risposto con calore agli applausi provenienti dalla folla. "Abbiamo confermato la volontà di lavorare insieme, è molto forte la nostra identità di vedute su molti dossier, a partire da Ucraina, Medioriente e Venezuela".

Tra battute scambiate anche all'orecchio e pacche sulle spalle, si è svolto all'insegna di una grande familiarità l'incontro tra Meloni e Milei. Prima di recarsi alla Casa Rosada, il presidente del Consiglio ha deposto a Buenos Aires una corona di fiori al monumento di Josè de San Martin detto "El Libertador", protagonista dell'indipendenza di Argentina, Cile e Perù.

La conferenza stampa di Giorgia Meloni -

 Con Milei "c'è anche una condivisione politica tra due leader che si battono per difendere l'identità dell'Occidente, la libertà, la sovranità", ha sottolineato ancora Giorgia Meloni. "C'è molto più di una comune cooperazione tra nazioni, la forza delle idee e il coraggio che serve per difenderle".

Milei: "Condivisi valori che scarseggiano in Occidente" -

 Tra Italia e Argentina ci sono "valori condivisi che purtroppo scarseggiano nel mondo occidentale", ha affermato invece Javier Milei. "Di fronte alla mancanza di buon senso noi difendiamo rigorosamente il commercio libero, la proprietà privata di fronte a infinite regolamentazioni che pretendono di dire a ogni cittadino come deve vivere noi vogliamo recuperare la libertà privata".

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