Contro la violenza sulle donne, il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara raccoglie "molto volentieri l'invito a un confronto con Gino Cecchettin, che ha sempre usato parole molto equilibrate". E spiega: "Credo che il comune scopo che condividiamo, cioè combattere contro ogni forma di violenza sulle donne, ci debba vedere tutti dalla stessa parte". Poi precisa, in riferimento al videomessaggio, trasmesso proprio alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin, con le sue dichiarazioni su abusi e immigrati irregolari: "Non ho mai detto che il femminicidio è colpa degli immigrati".
"Aumenti delle violenze legati anche all'immigrazione irregolare" -
Quindi il ministro, al cui fianco si è schierata anche il premier Giorgia Meloni, spiega: "Ho detto una cosa diversa, che nel nostro Paese è in atto un fenomeno di aumento delle violenze sessuali, che sono un altro fenomeno molto triste. I dati sono purtroppo inequivocabili e mi dispiace che qualcuno li abbia alterati o non li abbia conosciuti. C'è un aumento preoccupante delle violenze sessuali. E che cosa ho detto? Ho detto che a queste violenze sessuali contribuisce anche, è importante l'anche, la marginalità e la devianza conseguenti a una immigrazione irregolare".
"Tema del femminicidio straordinariamente importante" -
Ancora, sulla bufera seguita alle sue parole in cui, appunto, mette in relazione violenze sulle donne e immigrati, chiarisce: "Sono state strumentalizzate alcune mie affermazioni. Prima di fare quell'intervento in registrata mi sono posto il problema se fosse l'occasione giusta, qualcuno ha detto che non era il luogo adatto, era una opinione più che rispettabile, mi sono posto anch'io lo stesso problema, ma siccome il tema del femminicidio è un tema straordinariamente serio e straordinariamente importante, e siccome quel convegno era straordinariamente serio e importante, ho ritenuto opportuno fare un discorso a 360 gradi che non fosse un discorso di circostanza, perché quando si fanno discorsi di circostanza si rischia talvolta di dire o delle banalità o di cadere nell'ipocrisia".